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Bugie, Verità e Tratti di personalità

Quale influenza hanno le dimensioni della personalità sulla capacità di comunicare e individuare le bugie, di dire la verità e di credere agli altri?

Di Catia Lo Russo

Pubblicato il 29 Set. 2020

Anche se trascurate nella letteratura psicologica, le capacità percepite di dire e rilevare le bugie, di dire la verità in modo convincente e di fidarsi degli altri giocano un ruolo importante in molti settori della vita sociale.

 

Le persone tendono a fidarsi degli altri per mantenere i legami sociali. Devono usare le loro capacità di dire la verità per convincere gli altri della loro veridicità (Ariely, 2012). La tendenza generale della popolazione è assumere che la maggior parte delle comunicazioni siano veritiere e che, se non lo sono, la loro mancanza di veridicità può essere svelata (Kwan et al., 2009).

Un recente studio ha esaminato il contributo delle dimensioni della personalità alle capacità di comunicare e individuare le bugie, dire la verità e credere agli altri. Nello specifico, gli autori hanno utilizzato un modello che ha fornito una tassonomia comunemente accettata per la classificazione della personalità, ossia il “Big Five” (McCrae & Costa, 1997). Secondo questo modello, ci sono cinque dimensioni che catturano l’intera gamma dei tratti della personalità: nevroticismo, estroversione, apertura all’esperienza, gradevolezza e coscienziosità. Questi tratti possono essere buoni candidati per prevedere le abilità percepite relative alla menzogna e alla verità. L’estroversione comprende tratti come l’energia, le emozioni positive, l’assertività, la socievolezza, la loquacità e, infine, la tendenza a cercare stimoli e sensazioni nuove (McCrae & Costa, 1997); le persone estroverse sono infatti molto attratte dalla vita sociale e potrebbero avere più possibilità di mentire e di individuare menzogne negli altri. L’apertura all’esperienza implica la curiosità intellettuale, il pensiero indipendente, la creatività e la preferenza per la novità e la varietà; potrebbe essere definita come la misura in cui una persona è fantasiosa o indipendente e rappresenta una preferenza personale per una varietà di attività rispetto ad una rigorosa routine (Barrick & Mount, 1991). La coscienziosità combina caratteristiche come la tendenza a mostrare autodisciplina, ad agire con rispetto e a concentrarsi sul raggiungimento di risultati; le persone coscienziose tendono a pianificare piuttosto che ad essere spontanee e sono organizzate e affidabili, pertanto potrebbero essere poco propense all’imbroglio (Day, Hudson, Dobies, & Waris, 2011). Le persone con elevato grado di gradevolezza sono simpatiche, amichevoli e affidabili (McCrae & Costa, 1997); questa dimensione è associata alla tendenza ad essere genuini e non “falsi”, soprattutto nelle relazioni (Gillath et al., 2010). Il nevroticismo comprende tratti come bassa fiducia in se stessi, pessimismo, emozioni negative, ansia e irritabilità e da una minore capacità di gestire lo stress; inoltre, le persone nevrotiche tendono ad avere scarse capacità di controllo degli impulsi e una precaria stabilità emotiva (McCrae & Costa, 1997).

Un campione di 174 studenti universitari ha compilato un questionario composto da quattro domande che chiedevano loro di valutare le loro capacità di dire bugie, di dire la verità, di individuare le bugie e di credere ad esse, rispetto agli altri (es. “In confronto ad altre persone come valuteresti la tua capacità di dire bugie?”, Elaad, 2009, 2011). Inoltre, i partecipanti hanno completato il Big Five Personality Inventory (BFI, John, Donahue, &Kentle, 1991), comprendente 5 sottoscale, ciascuna composta da items relativi ad ognuna delle dimensioni. Ai partecipanti è stato chiesto di valutare la misura in cui le varie affermazioni li descrivono su una scala Likert a 5 punti, che va da 1 = fortemente in disaccordo a 5 = fortemente d’accordo.

I risultati hanno rivelato il contributo significativo di tutte le dimensioni dei Big Five alla percezione della capacità di mentire. Nello specifico, è emerso che l’estroversione predice la capacità di dire bugie e verità in maniera convincente, oltre che una maggiore capacità di individuare menzogne. L’apertura all’esperienza è predittore di una maggiore capacità di dire e rilevare bugie, infatti queste persone sono dotate di grande curiosità e creatività, al punto che tendono a dedicare tempo e fatica alla raccolta di informazioni relative agli altri. Le persone con un alto livello di gradevolezza hanno una forte propensione alla fiducia, tendono a dare per scontato che gli altri siano degni di fiducia e per questo sono inclini a credere agli altri (McCrae& Costa, 1997), infatti i risultati hanno rivelato una scarsa capacità di individuare menzogne. Coscienziosità e nevroticismo predicono basse capacità di dire le bugie: i più coscienziosi sono spinti dal desiderio di sostenere un’immagine di sé onesta, mentre le persone nevrotiche sono caratterizzati da una bassa fiducia in se stessi e una minore capacità di affrontare lo stress, pertanto possono sentirsi incapaci di dire menzogne convincenti.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Ariely, D. (2012). The (Honest) TruthaboutDishonesty. New York, NY: Harper-Collins
  • Day, N. E., Hudson, D., Dobies, P. R., & Waris, R. (2011). Student or situation? Personality and classroomcontextaspredictors of attitudesabout business schoolcheating. Social Psychology of Education, 14, 261–282.
  • Elaad, E., &Reizer, A., (2015).Personality Correlates of the Self Assessed Abilities to Tell and Detect Lies, Tell Truths, and Believe Others. Journal of IndividualDifferences , 36(3), 163–169.
  • Elaad, E. (2009). Liedetectionbiasesamong male policeinterrogators, prisoners, and laypersons. Psychological Reports, 105, 1047–1056.
  • Elaad, E. (2011). Effects of feedback on self-assessed and actualabilities to telllies. In A. E. Hasselm (Ed.), Crime: causes, types and victims, 155–166.
  • Gillath, O., Sesko, A. K., Shaver, P. R., &Chun, D. S. (2010). Attachment, authenticity, and honesty: Dispositional and experimentallyinduced security can reduce self-and otherdeception. Journal of Personality and Social Psychology, 98, 841–855.
  • John, O. P., Donahue, E. M., &Kentle, R. L. (1991). The Big Fiveinventory – Versions 4a and 54. Berkeley, CA: University of California, Berkeley, Institute of Personality and Social Research
  • Kwan, V. S. Y., Kuang, L. L., &Hui, N. H. H. (2009). Identifying the sources of self-esteem: The mixed medley of benevolence, merit, and bias. Self and Identity, 8, 176–195.
  • McCrae, R. R., & Costa, P. T. Jr. (1997). Personality trait structureas a human universal. American Psychologist, 52, 509–516.
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