Durante lo sviluppo del bambino la sensibilità materna viene influenzata da una serie di fattori compresi alcuni fattori ambientali e demografici.
L’interazione diadica costituisce la base per lo sviluppo e la crescita psicologica del bambino, soprattutto nei primi anni di vita (Kivijarvi, Raiha, Virtanen, Lertola, & Piha, 2004); inoltre rappresenta il principale setting per l’acquisizione del linguaggio e lo sviluppo di altre abilità cognitive. L’aspetto più importante che connota tale relazione è il costrutto evolutivo della sensibilità materna, indicatore chiave della precoce interazione diadica, in grado di influenzare sia il comportamento che lo sviluppo del bambino.
Il costrutto della sensibilità materna è stato introdotto negli anni ’70 con la teoria dell’attaccamento e viene considerato una delle più importanti determinanti dell’attaccamento tra una madre e il suo bambino. Successivamente, Biringen et al. (2000) hanno ampliato questo concetto definendola come la risposta della madre al suo bambino, la capacità di essere calda e rilassata quando il bambino è angosciato, di negoziare i momenti conflittuali, di proporre giochi stimolanti e creativi e di sintonizzarsi emotivamente con il bambino. Le madri sensibili infatti sono in grado di rispondere rapidamente ai segnali del bambino, stabilendo una vera e propria contingenza tra questi segnali e le loro risposte. Inoltre, un genitore sensibile ha un tono dell’affetto positivo e genuino nell’espressione vocale e facciale, non si annoia a stare con il bambino ma prova piacere a condividere del tempo con lui, riconosce nel figlio una persona diversa da sé, ne riconosce i bisogni, ed è in grado di affrontare e gestire le situazioni conflittuali e di mostrare empatia.
Ma durante lo sviluppo del bambino la sensibilità materna viene influenzata da una serie di fattori, a tal proposito Bornstein et al. (2011) hanno riscontrato l’esistenza di una relazione tra gli stressor quotidiani, ovvero i fattori ambientali e demografici, e la sensibilità materna.
Amankwaa et al. (2007) avevano già riscontrato, da studi passati, la presenza di una relazione inversa statisticamente significativa tra la sensibilità materna e gli stressor quotidiani, dal momento che lo stress materno è negativamente correlato alla sensibilità materna, ed è in grado di modellare la sensibilità della madre nel tempo. Tra queste fonti di influenza vengono annoverate: l’età cronologica materna, il crescere dell’età materna infatti correla positivamente con i livelli di sensitività, mentre l’età giovane della madre incide negativamente (Bornstein, Hahn, Suwalsky, & Haynes, 2011); lo Status Socioeconomico Familiare (SES), a seconda del livello del SES infatti i genitori mostrano diversi livelli di stress ed avversità, mente i bambini appartenenti a famiglie con SES inferiore soffrono di maggiori o minori privazioni (McAdoo, 2002) e le loro abilità tendono ad essere più limitate rispetto a quelle di bambini con SES superiore; l’occupazione materna dal momento che la ricerca ha indicato una relazione negativa tra le ore dell’occupazione materna e la loro soddisfazione, competenza nella genitorialità, nonché uno sviluppo cognitivo più basso e maggiori problemi comportamentali per i bambini (Baum, 2003).