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Sessismo e disparità nella cura dei figli: il gatekeeping

In che modo il sessissmo e le ideologie connesse, come il gatekeeping, modellano i nostri comportamenti e quindi la struttura della società?

Di Margherita Rovida

Pubblicato il 11 Giu. 2020

Il gatekeeping è un insieme di credenze e comportamenti che porta le madri ad assumersi quasi tutta la responsabilità per la cura dei figli e origina in parte da un’ideologia che rimanda al sessismo.

 

In Italia, per via di fattori culturali e per la scarsa disponibilità di servizi di assistenza per l’infanzia, le madri hanno maggiori responsabilità nella cura dei figli rispetto ai padri (Cutillo & Centra, 2017).

Glick e Fiske (2001) sostengono che le ideologie sessiste contribuiscano a legittimare una gerarchia nei ruoli di genere. In questo modo, le ideologie sessiste permettono di mantenere una società organizzata in base alla distinzione tradizionale dei ruoli di genere.

Ma in che modo, concretamente e praticamente, le ideologie sessiste modellano i nostri comportamenti e, di conseguenza, la struttura della nostra società?

Gaunt e Pinho (2018) hanno provato a rispondere a questa domanda, analizzando i comportamenti adottati dalle donne nella gestione delle incombenze relative alla crescita dei figli.

Le autrici hanno svolto uno studio che ha coinvolto 207 donne britanniche. Le partecipanti dovevano provenire da famiglie in cui c’era almeno un bambino di 6 anni o più piccolo e in cui entrambi i genitori biologici vivevano con il figlio.

Le partecipanti hanno risposto a un questionario indicando per quante ore al giorno si occupavano da sole della cura dei figli e per quante ore se ne occupavano invece i padri da soli. Dovevano poi indicare chi svolgesse più frequentemente alcuni compiti relativi alla cura dei figli, ad esempio chi gioca con il figlio, chi prepara lo zaino per la scuola, chi mette il figlio a letto, chi lo consola.

Alle partecipanti erano inoltre somministrate la scala di Sessismo Ambivalente (Glick & Fiske, 1996) e la scala di Atteggiamento Ambivalente verso gli Uomini (Glick & Fiske, 1999) per valutare quanto, complessivamente, il loro atteggiamento fosse sessista verso le donne e verso gli uomini.

Tramite la scala elaborata da Hallen e Hawkins (1999), le autrici hanno misurato la tendenza verso il gatekeeping materno. Il gatekeeping è un insieme di credenze e comportamenti che porta le madri ad assumersi quasi tutta la responsabilità per la cura dei figli. Il gatekeeping mina la collaborazione paritaria tra i genitori nella gestione dei figli. Infatti, la madre tende ad occuparsi della pianificazione e decisione di tutte le attività che riguardano il figlio (ad esempio cosa e a che ora mangia, come si veste, chi lo accompagna a scuola) e spesso lei stessa si occupa di queste attività. Il padre risulta escluso dalla pianificazione e relegato al ruolo di aiutante che deve rispettare gli standard di cura decisi dalla madre. Il padre perde così la possibilità di sviluppare lui stesso le abilità per occuparsi adeguatamente dei figli.

Da questa descrizione, il gatekeeping sembra svantaggioso per tutti. Perché allora le madri mantengono questo tipo di comportamento? Non è possibile dare una spiegazione esauriente in questa sede: si può però affermare che anche il gatekeeping stesso dipende da fattori culturali di stampo sessista.

Tornando allo studio di Gaunt e Pinho (2018), i risultati indicano che un atteggiamento più sessista correlava con una maggior tendenza al gatekeeping da parte delle madri. In particolare, le donne con un più alto grado di sessismo ostile verso gli uomini, che ad esempio giudicavano gli uomini come caregiver incompetenti, tendevano a mantenere su di sé la responsabilità per le attività di cura dei figli, con una maggior differenziazione dei ruoli entro la famiglia.

Inoltre, più era alta la tendenza al gatekeeping nelle madri, più tempo queste trascorrevano ad occuparsi dei figli e, al contrario, meno tempo ne trascorrevano i padri. In aggiunta, erano più coinvolte in tutte le attività di cura dei figli rispetto ai padri.

Per rispondere alla domanda iniziale, ossia come le ideologie sessiste si traducono in comportamenti effettivi, le autrici hanno riscontrato che le donne che condividono un’ideologia sessista tendevano ad avere maggiori comportamenti di gatekeeping, che a loro volta le conducevano a trascorrere più tempo ad occuparsi dei figli e ad assumersi maggiori impegni in ogni attività relativa alla loro cura.

Le autrici suggeriscono infine che sarebbe opportuno, per poter trarre generalizzazioni più ampie, ripetere un simile studio con un campione più numeroso e che includa un maggior numero di donne con un basso livello di istruzione. Sarebbe anche utile somministrare gli stessi questionari ai padri, per avere una rappresentazione più omogenea della distribuzione dei compiti in famiglia.

Una limitazione di questo studio è che, coinvolgendo solo partecipanti donne, trascura il fatto che le ideologie sessiste sono proprie sia delle donne sia degli uomini. Perciò, sebbene sia vero che le donne sono responsabili delle proprie ideologie sessiste, dei propri comportamenti di gatekeeping e della risultante iniquità di genere, viene da chiedersi: qual è il ruolo dei padri in tutto questo?

Per avere una comprensione più chiara e realistica del fenomeno, è necessario interrogarsi su come le ideologie sessiste nei padri possano renderli poco disponibili ad assumersi attivamente la propria parte di responsabilità nella cura dei figli.

Forse, siamo talmente immersi in una cultura sessista che anche quando cerchiamo di evidenziare le conseguenze negative del sessismo, ci ritroviamo a responsabilizzare/colpevolizzare solo le donne, evitando di chiamare in causa gli uomini e mettere in discussione le loro credenze e comportamenti. Vale la pena ribadire che il sessismo ha conseguenze negative per tutti ed è responsabilità di tutti.

In conclusione, quando si progettano interventi per aiutare madri e padri a bilanciare le responsabilità nella cura dei figli, bisognerebbe tenere a mente che l’atteggiamento delle madri potrebbe dipendere in parte dalle loro convinzioni sui ruoli di genere: lavorare sulle ideologie sessiste delle madri (ma anche dei padri) potrebbe aiutarli a collaborare nel prendersi cura dei propri figli.

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