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Binge-watching: quali motivazioni?

Un sondaggio ha esplorato le potenziali motivazioni responsabili del binge watching cioè del guardare un alto numero di episodi di serie tv consecutivamente

Di Catia Lo Russo

Pubblicato il 20 Mag. 2020

Le differenze individuali relative ai tratti psicologici influenzano il modo e l’intensità con cui si ricorre all’utilizzo dei media. Shim e Kim (2018) si sono focalizzati sui tratti psicologici che moderano le motivazioni alla base del binge watching. 

 

Il progresso e la diffusione delle tecnologie di comunicazione delle informazioni (ICTs), lo sviluppo dei dispositivi multimediali personali e le connessioni a internet, in grado di fornire contenuti ovunque e in qualsiasi momento, hanno cambiato in maniera significativa i mezzi e la qualità del consumo dei media. Attraverso lo streaming online, è oggi possibile guardare le proprie serie TV preferite in successione, piuttosto che guardare un episodio a settimana (Hirsen, 2015; Sodano, 2012). Infatti, il comportamento incontrollato, connotato con il termine “binge”, è definito come il consumo di elevate quantità di un prodotto in un ridotto periodo di tempo. Recenti sondaggi hanno rivelato che il 70% degli americani guarda mediamente cinque episodi consecutivi, mentre l’88% degli abbonati a Netflix ne guarda almeno tre al giorno (Spangler, 2016).

Nel 2018 è stato condotto un sondaggio online su 785 binge watchers, al fine di esplorare, da un lato, le motivazioni che spingono gli individui ad “abbuffarsi” di serie TV, dall’altro in che modo i tratti psicologici influenzano tale condotta. Precisamente, gli obiettivi sono stati principalmente due: individuare le ragioni alla base del fenomeno, ed esplorare se esse sono connesse al comportamento tipico del binge wacthing.

Il presente studio adotta un approccio centrato sull’utente, basato sulla teoria degli usi e della gratificazione (U&G) per esplorare le potenziali motivazioni responsabili del comportamento da binge watching. Precisamente, tale cornice teorica concettualizza la gratificazione come il grado di soddisfazione sperimentato dai soggetti quando i servizi e i contenuti soddisfano le loro aspettative e necessità (Katz, Blumer, & Gurevitch, 1973). Atkin (1985) sosteneva che gli individui utilizzano i media per soddisfare desideri intrinseci, quali il divertimento, o perseguire utilità estrinseca, quale la ricerca di informazioni. Bryant e Miron (2002) sostenevano, invece, che l’uso dei media fornisce un’esperienza intrinsecamente gratificante, permette di raggiungere un certo equilibrio tra stati emotivi positivi e negativi, favorendo, inoltre, la ricerca di sensazioni e novità.

È noto che le differenze individuali relative ai tratti psicologici influenzano il modo e l’intensità con cui si ricorre all’utilizzo dei media (Wimmer & Dominick, 2013). In particolare, Shim e Kim (2018) si sono focalizzati sulle differenze individuali relative al sensation seeking e al bisogno di cognizione, intese come tratti psicologici chiave che moderano gli effetti delle motivazioni del binge watching sul comportamento di binge watching. Per sensation seeking, si intende la tendenza a ricercare costantemente nuove esperienze ed emozioni; per bisogno di conoscenza ci si riferisce al bisogno dell’osservatore di scoprire e conoscere sempre di più la trama.

Il sondaggio è stato inviato online a 1300 Sudcoreani, dei quali 785 hanno riportato la loro esperienza di binge watching di serie TV. Gli items del questionario sono stati adattati a partire da precedenti studi validi. Ogni variabile è stata punteggiata su una scala Likert a 5 punti che va da 1 = fortemente in disaccordo a 5 = fortemente d’accordo.

I risultati hanno rivelato che fra le motivazioni chiave per il binge watching vi sono: divertimento, efficienza, consiglio da parte di altri, controllo percepito e fandom. Nello specifico, divertimento, efficienza e fandom sono predittori significativi del comportamento da binge watching, soprattutto tra gli individui con un elevato bisogno di conoscenza ed elevato sensation seeking, favorendo, pertanto, una gratificazione puramente legata al piacere. Al contrario, efficienza e controllo percepito pongono l’accento sui benefici pragmatici e utilitari del binge watching. Di fatti, la possibilità di guardare più episodi consecutivi della propria serie TV preferita, permette all’osservatore, da un lato di fuggire dallo stress quotidiano, permettendogli l’accesso ad un mondo fantastico comprensivo dei personaggi amati, dall’altro gli fornisce divertimento e intrattenimento.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Atkin, C. K. (1985). Informational utility and selective exposure to entertainment media. Selective exposure in communication, 63 – 91.
  • Bryant, J., & Miron, D. (2002). Entertainment as media effect. Media effects.
  • Hirsen, J. (2015). Cable in trouble over streaming. Newsmax. Retrieved here.
  • Katz, E., Blumler, J., & Gurevitch, M. (1973). Uses and gratifications research. Public Opinion Quarterly, 37 (4), 509 – 523.
  • Shim, H., & Kim, K.J. (2018). An exploration of the motivations for binge – watching and the role of individual differences. Computers in Human Behavior, 82, 94 – 100.
  • Sodano, T. M. (2012). Television’s paradigm (time) shift: Producion and consumption practices in the post – network era. Time in television narrative : exploring temporalità in twenty – first – century programming, 27 – 42.
  • Spangler, T. (2016, March 23). Binge nation: 70% of Americans engage in marathon TV viewing. Deloitte. Retrieved here.
  • Wimmer, R. D., Dominick, J. R. (2013). Mass media research: an introduction. Boston, MA: Wadsworth.
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