Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open, è stato condotto dal Center for Child and Family Policy presso la Duke University Stanford School, e ha come scopo quello di indagare l’associazione tra la detenzione genitoriale e lo sviluppo di disturbi mentali in età adulta ed esaminare il futuro di questi bambini in ambito sanitario, legale, finanziario e sociale.
Negli ultimi 50 anni, i tassi di detenzione negli Stati Uniti sono cresciuti enormemente ed è stato stimato che circa l’8% dei bambini statunitensi di età inferiore ai 18 anni ha vissuto l’incarcerazione di un genitore o tutore nel 2016. In particolare, i bambini che assistono all’incarcerazione di una delle due figure genitoriali appartengono a gruppi di minoranze etniche e vivono in ambienti svantaggiati.
Diversi studi hanno dimostrato che, durante l’infanzia,la detenzione genitoriale è un fattore di rischio per lo sviluppo di comportamenti aggressivi e antisociali.
Per quanto riguarda l’adolescenza, si hanno risultati limitati sulla detenzione genitoriale: alcuni studi la indicano come fattore di rischio per lo sviluppo di problemi riguardanti l’internalizzazione o l’esternalizzazione, comportamenti autolesionistici, tentativi di suicidio, problemi nella sfera emotiva e in quella comportamentale, ed infine problemi legati alla salute mentale.
Allo stesso modo, nella giovane età adulta, la detenzione genitoriale è associata a livelli più alti di depressione, a maggiori livelli di ansia e al disturbo post traumatico da stress.
Detenzione genitoriale: uno studio sulle sue conseguenze
Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open, è stato condotto dal Center for Child and Family Policy presso la Duke University Stanford School, e ha come scopo quello di indagare l’associazione tra l’incarcerazione dei genitori e lo sviluppo di disturbi mentali in età adulta ed esaminare il futuro di questi bambini in ambito sanitario, legale, finanziario e sociale.
Questo studio ha utilizzato come dati quelli di uno studio longitudinale e rappresentativo della comunità: lo studio Great Smoky Mountains. I partecipanti allo studio erano 1420 ed il campione era formato sia da bambini (9-16 anni) che dai loro genitori. Queste coppie sono state monitorate nel tempo, da gennaio 1993 fino a dicembre 2000. I ricercatori hanno utilizzato il Child and Adolescent Psychiatric Assessment per valutare i risvolti della detenzione genitoriale sui bambini, possibili diagnosi di disturbi mentali ed infine altre avversità. Successivamente, da dicembre 1999 fino a dicembre 2015, i partecipanti sono stati nuovamente monitorati, più precisamente all’età di 19, 21, 25, e 30 anni per vedere gli esiti e i risvolti causati dalla detenzione genitoriale sulla loro vita da giovani adulti.
Dallo studio emerge che 475 dei partecipanti (259 uomini e 216 donne), all’età di 16 anni, avevano vissuto l’incarcerazione di uno dei genitori.
L’incarcerazione dei genitori era associata a una maggiore prevalenza di diagnosi psichiatriche infantili, come l’ADHD e il disturbo della condotta.
Dopo aver tenuto conto delle diagnosi psichiatriche infantili e dell’esposizione alle avversità, la detenzione genitoriale si associava ad un aumento delle probabilità di sviluppare, in età adulta, un disturbo d’ansia, un disturbo da uso di sostanze, avere una condotta criminale, essere incarcerati a loro volta, non terminare la scuola e di conseguenza non diplomarsi, diventare genitori molto presto ed infine essere isolati socialmente.
Per concludere, questo studio mostra come la detenzione genitoriale sia associata a un vasto numero di conseguenze a livello psichiatrico, legale, finanziario e sociale durante la giovane età adulta. La detenzione dei genitori è un’esperienza che può perpetuare lo svantaggio di generazione in generazione.
Dal punto di vista della salute pubblica, pensare a interventi tempestivi per bambini e adolescenti che hanno uno dei due genitori in carcere potrebbe rivelarsi utile per migliorare il benessere psicofisico dei più piccoli. Sarebbe altrettanto utile fornire sostegno agli altri membri del nucleo famigliare, che allo stesso modo vivono spesso in condizioni di notevole difficoltà a causa della detenzione del parente.