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Alla scoperta della PNEI. Intervista a Francesco Bottaccioli

La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è la disciplina che studia le relazioni bidirezionali tra psiche e sistemi biologici.

Di Benjamin Gallinaro, Walter Boschi

Pubblicato il 21 Giu. 2019

Aggiornato il 06 Nov. 2019 10:10

La prospettiva e le conoscenze della PNEI possono essere di grande supporto allo psicologo-psicoterapeuta sia sottolineando come le abitudini che coinvolgono il corpo influenzano la psiche, ma anche come il lavoro psicoterapeutico abbia delle ricadute effettive sulla biologia dei propri pazienti..

 

Spesso nei dibattiti scientifici si invoca la necessità di superare il dualismo di cartesiana memoria fra mente e corpo, di favorire il dialogo fra le scienze mediche che studiano il “corpo” e le scienze che si occupano della “psiche”. La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) già dagli anni ‘80 ha favorito nella pratica, e non solo nelle teoria, questa integrazione andando a creare ponti dove prima sorgevano barriere, aprendo il panorama scientifico ad una necessaria rivoluzione paradigmatica.

Per poter approfondire meglio questi temi abbiamo avuto l’occasione di poter intervistare il dott. Francesco Bottaccioli, Filosofo della Scienza e Psicologo esperto in Neuroscienze, membro della direzione scientifica e docente del Master in psiconeuroendocrinoimmunologia all’Università degli Studi dell’Aquila e di Torino. Egli ha fondato la Società Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia, di cui è stato il primo Presidente e successivamente, il Presidente Onorario.

PNEI: di cosa si tratta?

Per sua natura la PNEI abbraccia ed eredita i vari contributi provenienti dalle rivoluzioni scientifiche nel campo della fisica, dell’endocrinologia, alla visione sistemica dell’immunologia in particolare sul network fra cervello e sistema immunitario.

All’interno del paradigma PNEI la psicologia e la psicoterapia rivestono un ruolo centrale in quanto in grado di produrre modificazioni biologiche nelle cellule nervose ed immunitarie: tutto ciò viene supportato dagli studi di epigenetica che dimostrano come l’espressione dei nostri geni può alterarsi pur conservando la medesima struttura del DNA.

La prospettiva e le conoscenze della PNEI possono quindi essere di grande supporto allo psicologo-psicoterapeuta sia sottolineando come le abitudini che coinvolgono il corpo influenzano la psiche, ma anche come il lavoro psicoterapeutico abbia delle ricadute effettive sulla biologia dei propri pazienti.

PNEI: indice dell’intervista a Francesco Bottaccioli

0:11 – La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), pur integrando saperi millenari è una scienza “giovane”. Quale definizione potremmo dare della PNEI per descriverla a chi non la conosce?

2:03 – La PNEI integra saperi di diversa estrazione: biologici, psicologici, sociali… Psicologia e psicoterapia come si inseriscono in questo nuovo modello scientifico?

5:37 – La PNEI si apre a posizioni che vanno oltre quelle della medicina “riduzionista e meccanicista”, aprendosi anche alle teorie della fisica quantistica, della complessità e dell’epigenetica. A che punto e quali ostacoli sta incontrando la PNEI in questo processo di transizione?

14:07 – Quale futuro vede per la PNEI e i suoi sviluppi?

Buona visione!

GUARDA L’INTERVISTA IN VERSIONE INTEGRALE:

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SCRITTO DA
Benjamin Gallinaro
Benjamin Gallinaro

Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bottaccioli, F., Bottaccioli, A.G. (2017) .Psiconeuroendocrinoimmunologia e scienza della cura integrata. Edra Editore.

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