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Inquinamento atmosferico: gli effetti sulla presenza di sintomi ansiosi nei preadolescenti

Secondo un recente studio l'inquinamento atmosferico potrebbe causare stati di infiammazione cerebrale implicati nello sviluppo di sintomi ansiosi.

Di Giulia Giribono

Pubblicato il 10 Giu. 2019

Aggiornato il 30 Lug. 2019 16:57

Negli ultimi anni è emerso come anche il sistema nervoso centrale risulti particolarmente sensibile ad elevati livelli di inquinamento atmosferico, il quale potrebbe avere un ruolo nell’eziologia di alcuni disturbi mentali, tra cui sintomi di ansia generalizzata.

 

L’ inquinamento atmosferico è stato riconosciuto da tempo come un problema sanitario globale in quanto ogni anno è causa di circa 3.3 milioni di decessi prematuri (Lelieveld et al., 2015). L’esposizione ad elevati livelli di inquinamento atmosferico ha infatti un impatto negativo su pazienti affetti da disturbi respiratori, come l’asma, e da problematiche cardiovascolari, in particolare a elevato rischio di ictus.

Negli ultimi anni è emerso come anche il sistema nervoso centrale risulti particolarmente sensibile a tale agente patogeno, il quale potrebbe avere un ruolo nell’eziologia di alcuni disturbi mentali. In particolare, un recente studio condotto dall’Università di Cincinnati e dal Children’s Hospital Medical Center di Cincinnati è andato ad approfondire nello specifico la relazione esistente tra inquinamento atmosferico dovuto al traffico (Traffic Related Air Pollution, TRAP) e ansia infantile tramite la valutazione di alterazioni metaboliche a livello cerebrale.

Lo studio

I ricercatori hanno sottoposto 145 ragazzi di età media di dodici anni a risonanza magnetica spettroscopica, una specifica tecnologia MRI, con l’obiettivo di valutare la presenza di variazioni nella concentrazione di mio-inositolo a livello della corteccia cingolata anteriore. Il mio-inositolo è un metabolita naturalmente presente in specifiche cellule cerebrali, definite cellule gliali. Un aumento dei livelli di mio-inositolo correla solitamente con un aumento nella popolazione delle cellule gliali, condizione che spesso si verifica durante gli stati di infiammazione cerebrale.

Brunst e colleghi hanno rilevato che i preadolescenti esposti a maggiori livelli di TRAP durante i 12 mesi precedenti alla visita presentavano livelli superiori di mio-inositolo a livello cerebrale rispetto a coloro che erano stati esposti nello stesso periodo a livelli inferiori di TRAP. Inoltre è stato messo in luce che a una maggiore concentrazione di mio-inositolo a livello cerebrale corrispondevano maggiori sintomi riportati di ansia generalizzata: infatti il gruppo che risultava essere stato esposto a maggiori livelli di TRAP presentava una aumento del 12% di sintomi di ansia generalizzata rispetto agli altri partecipanti.

In conclusione

L’aumento osservato dei sintomi ansiosi è stato di piccola entità, e risulta quindi improbabile che possa portare alla presenza di un effettivo quadro psicopatologico. Ciò nonostante lo studio condotto ha evidenziato che l’esposizione a elevati livelli di inquinamento atmosferico può avere un impatto significativo sulla salute della popolazione, in quanto in grado di causare stati di infiammazione a livello cerebrale, come evidenziato dall’aumento della concentrazione di mio-inositolo nella corteccia cingolata anteriore dei partecipanti.

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