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Esiste un legame tra attaccamento insicuro e finzione dell’orgasmo?

Il comportamento di simulazione dell'orgasmo è legato allo stile d'attaccamento? Come le primissime esperienze relazionali influenzano la sessualità?

Di Guest, Greta Riboli

Pubblicato il 08 Mag. 2019

Il 90% delle donne durante i rapporti sessuali con un partner non raggiunge l’ orgasmo regolarmente e circa il 10% non lo sperimenta affatto; inoltre, quasi due terzi delle donne sostengono di aver simulato un orgasmo con un partner (Muehlenhard & Shippee, 2010).

Vittoria Omodeo e Greta Riboli

 

Precedenti studi hanno riscontrato diverse motivazioni che soggiacciono dietro questa finzione: per proteggere l’autostima dell’altro, per evitare pensieri ansiogeni, per terminare rapidamente il rapporto o migliorare la propria esperienza sessuale e perché le donne sembrano essere più preoccupate del proprio orgasmo per il bene del partner piuttosto che per un benessere personale (Cooper et al. 2014).

Attaccamento insicuro e simulazione dell’orgasmo

Nel presente articolo, i ricercatori Láng e Meskó dell’University of Pécs e Cooper del Westside Behavioral Health di Westlake (Ohio) si propongono di rispondere alla medesima domanda (“Come mai si finge l’orgasmo?”) trovando una relazione tra decisione di fingere l’orgasmo e l’ attaccamento adulto instauratosi.

L’ attaccamento è il primo sistema sociale-comportamentale e quindi le primissime esperienze relazionali potrebbero successivamente influenzare lo sviluppo del comportamento sessuale.

In uno studio del 2012 (Shaver & Mikulincer) hanno riscontrato come individui adulti con un attaccamento sicuro riescono a mantenere un’equilibrata interdipendenza tra sessualità e attaccamento e tendono a preferire una vita sessuale sperimentata all’interno di relazioni stabili entro le quali vivono intimità, soddisfazione e gratificazione reciproca (Barnes et al., 2017).

Nel presente studio vengono invece prese in considerazione dimensioni, quali l’ attaccamento ambivalente, accompagnato dalla paura della separazione dagli altri e dalla corrispondente valutazione di sé, e l’ attaccamento evitante, descritto dagli autori come accompagnato da disagio che porta all’evitamento dell’intimità, disattivando il sistema comportamentale dell’attaccamento allo scopo di prevenire frustrazioni dovute alla ricerca di conforto da parte di una figura respingente.

Le persone con questi stili d’attaccamento (ambivalente ed evitante) vivono le relazioni affettive e la sessualità in modo diverso dalle persone con attaccamento sicuro: le persone con attaccamento evitante durante le relazioni stabili con un partner non hanno frequenti rapporti sessuali e tendono ad averne quasi unicamente per motivi legati alla pressione da parte del partner o per questioni legate all’autostima (Dunkley et al., 2016).

I soggetti con attaccamento ansioso-ambivalente, invece, riportano fantasie sessuali legate ad un ideale romantico e vedono il sesso come mezzo per sentirsi apprezzati e desiderabili, tanto da dedicarsi molto al sesso come strumento per evitare un possibile abbandono (Jones & Curtis, 2017).

Attaccamento insicuro e simulazione dell’orgasmo: lo studio

Nel presente studio i partecipanti sono 348 donne di età compresa tra i 18 ed i 59 anni, reclutate su blog ungheresi sulla salute della donna.

Il 4.3% dei partecipanti ha riferito di non avere alcuna relazione attuale, il 6.3% ha riportato di frequentare qualcuno, il 10.3% ha riportato un altro stato relazionale (tra cui, relazione a distanza o amicizie con benefici), il 16.1% ha rapporti occasionali con più partner, il 23.9% è sposato e il 39.1% convive con un partner.

Le partecipanti hanno compilato una batteria di questionari online, contenente i seguenti strumenti: FOS e l’ECR-S.

Il Faking Orgasm Scale (FOS) (Cooper et al., 2014) è una misura self-report di 61 item che serve ad osservare la motivazione che sta alla base della simulazione dell’orgasmo durante rapporti sessuali e rapporti orali. L’Experiences in Close Relationships Scale, Short Form (ECR-S) è, invece, uno strumento a 12 item relativo all’attaccamento adulto ed è diviso in due parti: una riguardante l’evitamento dell’attaccamento (evitamento dell’intimità con i partner) e l’altra l’ansia da attaccamento (ansia provocata da una separazione reale o immaginaria con il partner).

I risultati emersi confermano le ipotesi dei ricercatori:

  • Uno stile d’attaccamento evitante è più diffuso tra le donne che hanno dichiarato di aver simulato un orgasmo rispetto a coloro che sostenevano di non averlo mai fatto;
  • Sia l’attaccamento ambivalente sia l’attaccamento evitante sono associati ad un comportamento di simulazione dell’orgasmo per evitare e sopprimere sentimenti negativi e di vergogna associati alla sessualità;
  • Le persone con stile d’attaccamento evitante fingono l’orgasmo allo scopo di far durare meno il rapporto sessuale;
  • Le persone con stile d’attaccamento ambivalente fingono l’orgasmo allo scopo di far aumentare la vicinanza e l’investimento emotivo del partner. Questa strategia potrebbe strutturarsi in due aspetti: l’apparire più attraenti sessualmente e il garantire che il rapporto sia il più piacevole possibile per l’altro. Questi permetterebbero al partner, oltre al piacere fisico, un aumento di autostima per essere in grado di soddisfare sessualmente una donna e questo, da parte dei soggetti con attaccamento ambivalente, viene vissuto come un altro mezzo per tenersi partner.

Tale studio non ha indagato l’orientamento sessuale delle partecipanti e questo non ha permesso di indagare se ciò potesse avere un effetto sulla relazione tra le dimensioni dell’attaccamento e le motivazioni che stanno alla base della simulazione dell’orgasmo.

Ulteriori studi potrebbero dunque includere più informazioni demografiche e informazioni più complete, tra le quali la frequenza dell’orgasmo ed i pensieri rispetto alla frequenza dell’orgasmo e dei rapporti sessuali allo scopo di aumentare la conoscenza a supporto della pratica clinica.

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