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Bambini ad alto potenziale (2018) di Roberta Renati e Steven Pfeiffer – Recensione del libro

Bambini ad alto potenziale di Roberta Renati e Steven Pfeiffer parla di bambini plusdotati. Sfata pregiudizi e racconta il primo progetto a loro dedicato

Di Martina Bandera

Pubblicato il 06 Mag. 2019

Un quoziente intellettivo sopra la norma è l’unica condizione per definire l’alto potenziale cognitivo o esistono altri fattori? Nel libro Bambini ad alto potenziale si affronta il delicato tema, poco studiato nel nostro paese, della plusdotazione e viene presentato il progetto Sostenere i talenti per prevenire il disagio scolastico e sociale, la prima ricerca in ambito italiano dedicata a questi bambini.

 

Bambini ad alto potenziale: i pregiudizi nei loro confronti

Alto potenziale cognitivo, bambini gifted, plusdotazione intellettiva: tanti modi diversi per riferirsi a quei bambini che mostrano un’ intelligenza, declinabile nelle sue varie accezioni, sopra la media. Le ricerche condotte sul tema sono di fondamentale importanza, da un lato perché aiutano a capire meglio il complicato e delicato mondo della plusdotazione dall’altro perché il tema comporta un impatto a livello culturale, considerando che le giovani generazioni di oggi definiranno il mondo di domani.

É vero che gli studenti ad alto potenziale non hanno bisogno di supporto a scuola? E che presentano delle buone competenze emotive e sociali, provengono da famiglie stimolanti e sono perlopiù maschi? Esistono molti preconcetti, molte volte erronei, riguardanti la plusdotazione. Il libro Bambini ad alto potenziale accompagna il lettore in un percorso di conoscenza tanto generale quanto preciso sul tema dei bambini gifted, tematica che necessita di una sensibilizzazione chiara e forte sopratutto nel panorama italiano nel quale quest’ambito di ricerca appare relativamente nuovo e poco esplorato.

Bambini ad alto potenziale: struttura e contenuti del libro

Il libro è strutturato in 7 capitoli, con la prefazione di Steven Pfeiffer, uno dei massimi studiosi di plusdotazione ed offre una panorama sul tema dell’alto potenziale presentando in parallelo il progetto compiuto sul territorio milanese tra il 2016 e il 2017 da parte del centro Phronesis con il sostegno di diversi enti.

Come si identifica la plusdotazione?

Qualcuno potrebbe pensare semplicemente guardando il livello intellettivo; tuttavia il libro offre nuove vedute, presentando i diversi modelli teorici elaborati. In linea generale nel corso dei diversi anni si è abbandonato il concetto statico che identificava l’alto potenziale con il livello intellettivo (QI tot. >130) per indirizzarsi verso una direzione processuale che vede concorrere diversi fattori psicologi e sociali nonché genetici, il tutto inserito in un ambiente supportivo. Questo concetto di alto potenziale fa emergere anche altri aspetti relativi alla tematica, ad esempio l’eterogeneità tra i diversi soggetti: si identificano infatti diversi profili di plusdotazione ognuno diverso e con traiettorie di sviluppo diverse in cui l’espressione di questa intelligenza può manifestarsi in diversi ambiti (“schoolhouse giftedness” ovvero performance eccellenti in ambito scolastico VS “creative-productive giftedness” ossia una creatività spiccata in un determinato ambito).

In un quadro così complesso appare chiara la necessità di identificare precocemente i bambini gifted per due ragioni principali. La prima chiama in causa i rischi connessi alla mancata identificazione di talenti eccezionali, uno fra tutti il fenomeno dell’underachievement che si verifica quando si assiste a una discrepanza molto forte tra le potenzialità del bambino plusdotato e la performance scolastica che risulta ben al di sotto delle sue capacità. La seconda ragione che giustifica l’importanza dell’identificazione precoce riguarda l’asincronia dello sviluppo che questi bambini vivono. Alcune volte può capitare che le competenze emotive e relazionali di questi bambini appaiono ancora immature, il che porta a difficoltà di gestione emotiva a fronte invece di competenze cognitive nettamente superiori alle media che portano a interessi diversi rispetto ai pari comportando sentimenti di solitudine e isolamento sociale. All’interno di queste prospettive molto complesse, determinate da diversi fattori, l’identificazione precoce dell’alto potenziale appare un elemento protettivo.

Bambini ad alto potenziale: il progetto a loro dedicato

Considerati tutti questi aspetti appare chiaro quanto il progetto Sostenere i talenti rappresenti un contributo importante. Il proseguo del libro esplicita tutte le diversi fasi del progetto che ha avuto lo scopo di identificare e sostenere i bambini ad alto potenziale coinvolgendo e creando una rete costituita dal bambino e dal suo ambiente familiare e scolastico.

Preliminare a qualsiasi azione è stata una valutazione definita orizzontale ovvero un riconoscimento del potenziale in un’ottica dinamica e processuale, il che si è tradotto in un approfondimento a livello socio-emotivo. Qui il ruolo della famiglia è risultato fondamentale in quanto ha permesso un’indagine approfondita a livello anamnestico, familiare, sociale e comportamentale. A questo si è poi aggiunta la valutazione verticale con lo scopo di identificare le caratteristiche peculiari del profilo cognitivo di ogni partecipante.

Le attività di intervento previste dal progetto volgevano verso due direzioni: da un lato un supporto dedicato al singolo, alla famiglia e alla scuola e dall’altro la messa in atto di laboratori educativi per i bambini e genitori da parte dell’Associazione Step-net, Onlus di famiglie nata con lo scopo di sostenere il benessere dei bambini gifted e dei loro familiari.

In conclusione Bambini ad alto potenziale propone diversi punti di vista sulla plusdotazione, introducendo alla tematica chi non ne aveva mai sentito parlare e suggerendo un progetto d’intervento che consideri il bambino all’interno dei suoi ambienti di vita più significativi, non limitandosi all’identificazione del livello cognitivo straordinario ma considerando anche gli aspetti emotivi e sociali nell’ottica di un benessere complessivo.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Renati R., Pfeiffer S. (2018) Bambini ad alto potenziale. Il progetto "Sostenere i talenti per prevenire il disagio scolastico e sociale". Alpes
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