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Dipendenza da smartphone: è reale e potrebbe danneggiare il processo decisionale

Nei soggetti con dipendenza da smartphone i processi decisionali risultano danneggiati in situazioni ambigue e guidate dal meccanismo della ricompensa.

Di Erica Benedetto

Pubblicato il 04 Apr. 2019

Aggiornato il 08 Mag. 2019 09:54

La dipendenza da smartphone è un concetto controverso ancora non riconosciuto dal manuale diagnostico e statistico per i disturbi mentali (DMS 5). 

 

Secondo i ricercatori una relazione problematica con il proprio cellulare è, di solito, sintomo di problemi fondamentali più profondi, tra cui disfunzioni nelle abilità di decision making. Le evidenze raccolte finora suggeriscono che questo tipo di dipendenza sia associata a una riduzione nelle performance scolastiche e lavorative, disturbi del sonno, sintomi depressivi e sensazione di solitudine, diminuzione del benessere generale e, infine, un aumento del rischio di incidenti stradali.

La dipendenza da smartphone può essere definita attraverso la difficoltà nel controllo dell’utilizzo dello smartphone, una costante preoccupazione riguardo la possibilità di rimanere senza e, infine, cattivo umore nel momento in cui si è senza smartphone. Secondo gli ultimi studi, il numero di soggetti con questa dipendenza ha raggiunto percentuali abbastanza alte: il 25% della popolazione negli Stati Uniti; il 10% di adolescenti nel Regno Unito; e il 43% della popolazione brasiliana.

Proprio per questo motivo, un team di ricercatori della Federal University of Minas Gerais (Brasile) ha condotto uno studio per indagare la correlazione tra dipendenza da smartphone e deterioramento del processo decisionale (decision making), cioè il risultato di processi mentali (cognitivi ed emozionali) che determinano la selezione di una linea d’azione tra diverse alternative e, infine, una scelta finale.

Dipendenza da smartphone e decision making: lo studio

La letteratura precedente riguardante altre forme di dipendenza (incluse le dipendenze da droghe e dal gioco d’azzardo) mostra che nei soggetti con questi tipi di dipendenza i processi decisionali risultano danneggiati in situazioni ambigue e incerte, ma non nelle situazioni in cui i rischi associati alla decisione presa sono ben delineati. Sulla base di queste premesse, la presente ricerca ha voluto indagare se il danneggiamento del processo decisionale fosse presente anche nei soggetti con dipendenza da smartphone.

Nello studio è stata utilizzata la versione brasiliana dello Smartphone Addiction Inventory, creato nel 2014. I ricercatori hanno identificato 47 studenti laureati tra i 18 e i 25 anni con punteggi abbastanza alti da essere qualificati come dipendenti da smartphone. In seguito è stata comparata le performance dei 47 partecipanti con altri 43 soggetti di controllo in due compiti decisionali ampiamente utilizzati: l’Iowa Gambling Task e il Game of Dice Task, entrambi studiati per riproporre il processo decisionale in situazioni ambigue e ricreare situazioni che riflettano la realtà delle decisioni quotidiane, che vengono prese senza alcuna certezza della probabilità degli esiti.

Nell’Iowa Gambling Task, creato per simulare processi decisionali nella vita reale, i partecipanti dovevano ottenere più soldi possibili attraverso la selezione di carte coperte provenienti da quattro differenti mazzi, in cui ogni carta indicava la perdita o il guadagno dei soldi. Due mazzi erano più vantaggiosi nel lungo termine, ma i partecipanti hanno dovuto scoprirlo da soli attraverso prove ed errori. Il secondo compito, il Game of Dice Task, richiedeva ai partecipanti di guadagnare più soldi possibili attraverso una serie di lanci del dado in cui le regole e le probabilità di vincere diverse somme di denaro erano stabili e prevedibili nel corso del compito.

Soggetti con alti punteggi allo Smartphone Addiction Inventory, e dunque con una dipendenza da smartphone, e soggetti del gruppo di controllo hanno ottenuto punteggi simili al Game of Dice Task. Per quanto riguarda l’Iowa Gambling Task, nella media, i punteggi sono stati più negativi: più il soggetto otteneva alti punteggi che confermavano una presunta dipendenza, peggiore era la sua performance decisionale.

I ricercatori hanno inoltre monitorato le conduttanze cutanee di tutti i partecipanti, osservando cambiamenti nei livelli di arousal, i quali hanno indicato la responsività alla ricompensa percepita o alla punizione da parte dei soggetti. In comparazione con il gruppo di controllo, alti punteggi nei soggetti con dipendenza da smartphone hanno mostrato una minore responsività della conduttanza cutanea prima delle scelte svantaggiose, più alta invece dopo le ricompense (la vincita) e minore responsività dopo le punizioni (perdita). Questo suggerisce la difficoltà nel riconoscimento di alternative svantaggiose, alta sensibilità alle ricompense e bassa sensibilità alle punizioni.

Conclusioni

Un’ipotesi avanzata dai ricercatori consiste nella possibilità che le decisioni (per i soggetti con un punteggio alto nei test sulla dipendenza) possano essere guidate dalla ricerca di una ricompensa piuttosto che dall’evitamento di una punizione. Questo potrebbe, inoltre, mantenere o peggiorare la loro dipendenza, le performance accademiche negative e, infine, deteriorare le relazioni sociali.

Da questi risultati, i ricercatori presumono che le persone con una tendenza a favorire il raggiungimento di ricompense piuttosto che l’evitamento di punizioni, sarebbero più propensi a sviluppare una dipendenza da smartphone, la quale potrebbe poi far peggiorare questa tendenza.

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