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Si può essere gentili nelle grandi città?

I comportamenti di cooperazione hanno un significato evolutivo ed è per questo che si sono mantenuti nel tempo. Ma siamo sempre gentili col prossimo?

Di Gaspare Vezio

Pubblicato il 28 Nov. 2018

Aggiornato il 19 Dic. 2018 11:33

I ricercatori dell’Università di Miami hanno condotto un recente studio sulle interazioni umane, evidenziando come l’inclinazione alla cooperazione e ad essere gentili per reciprocità tende a venir meno quando si ha a che fare con estranei.

 

Studiando l’evoluzione del comportamento umano, possiamo ritenere che la nostra specie abbia appreso molto tempo addietro ad essere istintivamente generosa, gentile e leale verso gli altri. Questo perché nel nostro passato evolutivo, vivendo in piccoli gruppi, quindi conoscendo ogni persona nella nostra cerchia sociale e non sapendo chi avrebbe potuto o meno aver bisogno di aiuto, era importante manifestare gentilezza verso i membri della propria comunità in vista della possibile necessità di aver bisogno di un aiuto. Così facendo, questo comportamento di cooperazione reciproca si è automatizzato senza portar con sé un reale interesse personale.

Diversi studi hanno però evidenziato come questo comportamento cooperativo non si manifesti quando sappiamo di non trarre beneficio dalle nostre azioni nell’interazione con sconosciuti.

Lo studio e i suoi risultati

In particolare, i ricercatori dell’Università di Miami hanno recentemente messo appunto una ricerca che ha coinvolto 200 volontari nella quale era previsto che i soggetti fossero esposti ad ambienti sociali privi di incentivi o punizioni per il modo in cui trattavano gli altri; è stato poi monitorato il cambiamento del loro comportamento nel tempo.

In laboratorio i volontari sono stati divisi in diversi gruppi in due occasioni distinte in cui è stato chiesto loro di svolgere dei giochi basati sull’investire del denaro e condividere o meno le vincite con altri.

Nel primo round si sono manifestati comportamenti per lo più cooperativi, agendo secondo le abitudini modellate nell’esperienza quotidiana. Nel secondo, invece, nel momento in cui i soggetti capivano che ciò che avrebbero fatto non avrebbe riportato conseguenze sociali cercavano di massimizzare soggettivamente le vincite non utilizzando più la scorciatoia cognitiva della “gentilezza”, mettendo così in atto una nuova regola.

Alcune riflessioni finali

I ricercatori ritengono che esaminando il passato evolutivo si potrebbe così spiegare perché le persone nelle grandi città hanno la reputazione di essere frettolose e meno amichevoli con gli estranei: vivendo in luoghi con migliaia di persone è altamente probabile di incontrare sconosciuti, quindi le persone tenderebbero a non applicare la regola standard della “gentilezza” dato che non avranno nessun ritorno personale o conseguenze sociali.

 

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