
Nell’era del digitale e delle nuove tecnologie, ogni accesso, sito internet, app o personal device è protetto da password, non per tutti però è facile tenere a mente queste informazioni! Alcuni studiosi si sono interrogati sui processi che si nascondo dietro alla tendenza a dimenticare queste “parole segrete”.
Attraverso uno studio condotto alla Rutgers University, New Brunswick, sono state indagate le modalità e le motivazioni sottese alla tendenza che molte persone hanno a dimenticare le password di accesso ai vari siti internet.
I siti web si concentrano sul dire agli utenti se le loro password sono deboli o forti, ma non fanno nulla per aiutare le persone a ricordarle.
afferma Janne Lindqvist, coautrice di studi e assistente professore presso il Dipartimento di ingegneria elettrica e informatica della School of Engineering.
È risaputo che, nonostante i siti consiglino o impongano password contenenti lettere minuscole e maiuscole, numeri e caratteri speciali, le persone preferiscono password semplici e poco sicure.
Gli autori di questo studio hanno ipotizzato che il recupero mnemonico possa dipendere dall’importanza della password e dalla frequenza con cui la si utilizza.
Cosa rivela lo studio
I partecipanti allo studio sono stati reclutati pubblicando volantini nel campus, attraverso annunci sul web e tramite mailing list universitarie, per un totale di 100 partecipanti, di cui il 52% donne e 48% uomini, di età compresa tra i 18 ed i 62 anni (età media 24), tra cui studenti universitari, laureati e impiegati.
La procedura sperimentale consisteva nel chiedere ai partecipanti di creare 8 password per accedere a 8 account diversi e di fare il log-in con una certa frequenza.
Messaggio pubblicitario Dai risultati è emerso che la frequenza dei log-in aiuta le persone a memorizzare le proprie password. Ovvero, più accessi si fanno a un determinato account e più le probabilità di ricordarci una password aumentano. Inoltre, è emerso come le tipologie di account (esempio sito della banca, piuttosto che social o sito per lo shopping) non influenzano i processi mnemonici.
Infine, l’elaborazione semantica della password ha un suo peso nella memorizzazione e nel recupero di questa.
È stato inoltre chiesto ai partecipanti di condividere con i ricercatori le strategie con le quali essi memorizzano le proprie password. Le strategie emerse sono:
- Creare password contenenti nomi di familiari, delle scuole frequentate o date significative
- Memorizzare la password in base ad un determinato ordine sulla tastiera
- Usare la password frequentemente
- Associare una password ad un determinato sito web
- Generare password particolarmente semplici, contenenti ad esempio il proprio cognome
Il nostro modello potrebbe essere utilizzato per prevedere la facilità di memorizzazione delle password, misurare se le persone le ricordano e richiedere ai progettisti di sistemi di password di fornire incentivi alle persone per accedere regolarmente – ha detto Lindqvist.
Consigliato dalla redazione
Dimensione Sociale e Affettività del WEB 2.0: Rischi e Risorse
Bibliografia
- Gao, X., Yang, Y., Liu, C., Mitropoulos, C., Lindqvist, J., Oulasvirta, A. (2018). Forgetting of Passwords: Ecological Theory and Data. In 27th USENIX Security Symposium (USENIX Security 18) (pp. 221-238). USENIX Association. DOWNLOAD