expand_lessAPRI WIDGET

Disturbi di personalità: auto-diagnosi dei pazienti e diagnosi dei professionisti a confronto

Disturbi di personalità e tratti di personalità patologici sono maggiormente condivisi e condivisibili tra terapeuta e paziente se la diagnosi viene fatta usando lo stesso strumento, come il Personality Inventory per DSM-5 (PID-5). Questi i risultati di una ricerca fatta alla Purdue University

Di Raffaella Filograno

Pubblicato il 12 Lug. 2018

Aggiornato il 19 Dic. 2018 11:17

In passato i ricercatori hanno riscontrato l’esistenza di una discrepanza riguardo la diagnosi di disturbo di personalità effettuata dal terapeuta e l’autovalutazione del paziente stesso.

In un nuovo studio invece, condotto dai ricercatori della Purdue University e pubblicato sul Journal of Consulting and Clinical Psychology, è stato rilevato come questa discrepanza diminuisce se, sia paziente che psicologo, utilizzano gli stessi strumenti per fare la diagnosi. Per di più gli individui tendono a riportare un maggiore grado di patologia rispetto a quello rilevato dal terapeuta.

Personalità: lo studio effettuato

Nella ricerca sono state coinvolte 54 coppie terapeuta-paziente in un contesto ambulatoriale, alle quali sono state richieste valutazioni su tratti patologici di personalità. Attraverso il Personality Inventory per DSM-5 (PID-5), scala di valutazione creata dall’APA, i pazienti (52% donne, 94% di popolazione Caucasica, in media di 39.8 anni) hanno attribuito dei punteggi ai tratti di personalità patologici.

Il test fornisce un ampio sguardo sui diversi tratti di personalità, focalizzandosi principalmente su cinque dimensioni: affettività negativa, distacco, antagonismo, disinibizione e psicoticismo.

Anche i terapeuti (72% donne, 89% di popolazione Caucasica) hanno effettuato la loro valutazione utilizzando la stessa scala, ma in una versione differente (Informant Version).

Tratti di personalità patologici: i pazienti li sovrastimano

Emerge dai risultati che, a differenza di quanto previsto, cioè di una sottostima della patologia da parte del paziente, i pazienti hanno attribuito a sé stessi un maggiore grado di patologia rispetto ai terapeuti su quasi tutti i tratti, in particolare nella dimensione dello psicoticismo.

I ricercatori sostengono che la maggior parte dei precedenti studi si siano concentrati molto sui self-report e sulla sottostima dei pazienti, ma pochi di essi hanno confrontato i dati di pazienti e terapeuti.

I ricercatori concludono che, quando vengono utilizzati strumenti simili, le diagnosi di pazienti e terapeuti sono molto più in accordo di quanto è stato riportato nelle precedenti ricerche.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Trattato dei disturbi di personalita 2017 di Oldham, Skodol e Bender - Recensione
Trattato dei disturbi di personalità (2017) di J. M. Oldham, A. E. Skodol, D. S. Bender – Recensione

Il libro 'Trattato dei disturbi di personalità', offre un’ampia panoramica su tali disturbi utile sia per chi è alle prime armi, sia a terapeuti più esperti

ARTICOLI CORRELATI
DSM-5-TR pubblicata la versione italiana quali novita
DSM-5-TR, pubblicata la versione italiana: quali novità?

È ora disponibile in Italia il DSM-5-TR, curata, per Raffaello Cortina Editore, da Giuseppe Nicolò ed Enrico Pompili. Scopriamo le novità

Research Domain Criteria (RDoC): verso un nuovo sistema diagnostico
Disagio mentale: non solo disagio emotivo ma anche disfunzioni cognitive

Obiettivo dell’RDoC è portare il livello di analisi e cura tipico di altre branche della medicina nel mondo della diagnosi e della cura dei disturbi mentali

WordPress Ads
cancel