expand_lessAPRI WIDGET

VeriPol: un sistema di predizione della menzogna utilizzato dalla polizia spagnola per individuare e contrastare le false testimonianze

Veripol è un algoritmo, utilizzato dalla polizia spagnola, che analizza il contenuto del resoconto delle testimonianze ed estrae tre principali aspetti che possono provarne la veridicità: come si è svolta l’aggressione a scopo di rapina, la morfosintassi generale del report e la quantità di dettagli.

Di Enrica Gaetano

Pubblicato il 28 Giu. 2018

Secondo le evidenze empiriche pubblicate sul journal Knowledge-based Systems e ottenute dall’università di Madrid in collaborazione con “La Sapienza” di Roma e il ministero degli interni spagnolo, sarebbe possibile riconoscere un resoconto vero di una rapina da uno falso, esclusivamente basandosi sulle parole utilizzate nel resoconto stesso (Quijano-Sánchez, Liberatore, Camacho-Collados et al., 2018).

 

In che modo le persone mentono agli agenti di polizia e come è strutturato un resoconto veritiero di un accadimento criminale come ad esempio una rapina, rispetto ad uno stesso ma falso?

Per rispondere a questa domanda nel 2017 i commissariati di polizia di Murcia e Malaga in Spagna si sono dotati per primi di un algoritmo in grado di processare il linguaggio naturale (NLP; Hirschberg & Manning, 2015) in combinazione con un sistema di Machine Learning (Jordan & Mitchell, 2015) in grado di analizzare il contenuto e la struttura di un resoconto di una rapina e valutarne il grado di falsità con un alto livello di precisione, superiore al 91%.

L’algoritmo, denominato VeriPol, segnala agli agenti di polizia le parole “sospette” di un resoconto appena costruito dal sospettato, dalla vittima o da un testimone del reato.

L’apporto di Quijano-Sánchez, Liberatore e Camacho-Collados (2018) dell’università di Madrid ha infatti evidenziato come i resoconti e le testimonianze falsi siano costituiti nel corso della narrazione da specifici pattern, che li rendono per l’appunto falsi, e che l’algoritmo è in grado di rilevare.

In particolare per i report sulle rapine, i ricercatori hanno mostrato come quelli veritieri presentino solitamente molti dettagli, descrizioni e informazioni personali, diversamente da quelli falsi che invece sono caratterizzati per la maggior parte da brevi descrizioni, dall’impossibilità di fornire informazioni precise sul luogo e il momento in cui è avvenuto l’incidente, sull’aggressore e sui probabili testimoni e si focalizzino maggiormente sull’oggetto rubato e meno sull’aggressione perpetuata per poterlo ottenere.

I report veritieri, inoltre, adottano un linguaggio più concreto e preciso e hanno configurazioni temporali e spaziali verificabili nell’immediato e meno autoreferenziali.

Come funziona VeriPol

Veripol (Quijano-Sánchez, Liberatore, Camacho-Collados et al., 2018) è in grado di analizzare il contenuto del resoconto ed estrarre tre principali aspetti che, secondo i ricercatori, ne caratterizzerebbero la veridicità: come si è svolta l’aggressione a scopo di rapina, la morfosintassi generale del report e la quantità di dettagli.

Un’alta frequenza di verbi al gerundio, all’infinito, di pronomi personali e dimostrativi sarebbe segnale di una presenza molto precisa nella descrizione tramite “story telling” di un’interazione tra gli attori e l’avvenimento, tra la vittima, l’aggressore e la rapina e di conseguenza appare veritiero.

L’alta frequenza di congiunzioni subordinate, di verbi all’infinito sarebbero al contrario un segnale di una mancanza di informazioni o di conoscenza dei fatti molto parziale e generale.

Quali sono i vantaggi di VeriPol?

L’esistenza di uno strumento in grado di rilevare la falsità di una testimonianza e allo stesso tempo di fornire un modello predittivo della menzogna ha il vantaggio di incoraggiare i cittadini, se correttamente informati, a non fornire report falsi, a migliorare le risorse limitate, attualmente in possesso agli agenti della polizia, e a creare un database con una percentuale ridotta di testimonianze false o troppo generali.

In conclusione dello studio che supporta i sorprendenti risultati ottenuti grazie all’utilizzo di VeriPol, i ricercatori sottolineano la necessità di estendere lo strumento a tutti i tipi di agenti investigativi e di poterlo in futuro utilizzare anche per altri reati, non solo per rapine.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
La testimonianza inconsapevole le origini del falso ricordo - Immagine: Fotolia_69338564
Mentire non sapendo di mentire: testimonianza Inconsapevole

Quando una persona siede al banco dei testimoni e riferisce su quanto ha vissuto, presenta più che la verità, presenta una sua riproduzione della stessa.

ARTICOLI CORRELATI
Il bambino “in diritto d’affido”

Un articolo dedicato al diritto d’affido, finalizzato al miglioramento della qualità della vita dei minori in situazioni familiari di disagio

La percezione delle affordance sulla scena del crimine. Uno spunto letterario

Quali oggetti, progettati per altri scopi, potrebbero invitare all’uso criminoso? A volte le affordance dipendono dal contesto e dalle intenzioni

WordPress Ads
cancel