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Deferred Acceptance Algorithm. Una revisione cognitivista del Nobel 2012 per l’economia

Il Deferred Acceptance Algorithm è valso il Nobel per l'economia a Lloyd Shapley e Alvin Roth. Analizzando la teoria da un punto di vista cognitivo sorgono però dei dubbi. Il dubbio principale riguarda il modo in cui le persone prendono le scelte nella quotidianità.

Di Mariapina Accardo

Pubblicato il 01 Giu. 2018

Aggiornato il 25 Feb. 2019 13:02

Il contributo alla teoria stabile dell’allocazione per le analisi sulla configurazione dei mercati è valso il Nobel per l’economia a Lloyd Shapley e Alvin Roth, nel 2012. Una rilettura cognitivista offre degli spunti di riflessione sull’effettivo funzionamento della teoria nelle prese di decisione quotidiane.

 

What Eve did in the garden of Eden was not to eat the fruit of the knowledge of good and evil, but to swing on the universal discount curve from delayed rewards, bending it permanently from a shape that had always generated simple preferences to a shape that generates persistent motivational conflicts.

Ainslie – Picoeconomics

Deferred Acceptance Algorithm: cos’è e di cosa tratta

La Reale Accademia Svedese delle Scienze ha assegnato il Nobel 2012 per l’Economia a Lloyd Shapley e Alvin Roth per il loro contributo alla teoria della stabile allocazione e per le analisi sulla configurazione dei mercati. Lloyd Shapley (University of California Los Angeles) e Alvin Roth (Harvard University) hanno dedicato il loro ingegno a studiare il funzionamento dei mercati, lavorando sulla “teoria dei giochi cooperativi” e sulla “progettazione dei mercati”.

Il meccanismo di Gale-Shapley, “Deferred Acceptance Algorithm“, consente di rimandare le scelte definitive, sullo studio, il lavoro, la vita privata, fino a quando si è trovata la soluzione ideale. Quando si giunge alla soluzione ideale tutte le opzioni sono state considerate e non ce n’è una migliore.

Il presente lavoro si occupa di condurre una revisione cognitivista, con opportune obiezioni, del Deferred Acceptance Algorithm.

Shapley e Roth dimostrano che nel mercato, che rappresenta un effettiva interazione tra persone, ci sono strade efficienti per ottimizzare la vita economica, non necessariamente legate al metro del denaro. I due economisti hanno studiato il problema della allocazione stabile, cioè dell’incontro tra domanda ed offerta, attraverso una modalità che renda la soluzione duratura. Quando c’è da abbinare un gruppo a un altro secondo le preferenze di entrambi ci troviamo dinanzi a un problema di matching.

Matching: quando lo scambio produce ricchezza per entrambe le parti

Nel mercato il problema è solitamente risolto tramite i prezzi, cioè la risorsa va a chi la valuta di più, ma quando non si può operare tramite i prezzi o è considerato immorale che vengano applicati, sono necessari meccanismi alternativi per prendere decisioni. Nel mondo le risorse sono scarse e non tutti possono avere tutto, per cui anche in mancanza di prezzi bisogna stabilire chi otterrà cosa. La teoria del matching si occupa proprio di questo. L’ applicazione di questa teoria consentirebbe di comprendere meglio un importante concetto economico: lo scambio tra due persone produce ricchezza per entrambi, senza che il guadagno di uno comporti la perdita di un altro.

Shapley ha impiegato la teoria dei giochi di John Nash per studiare e raffrontare diverse soluzioni al fine di trovare la migliore per le parti in causa, producendo anche uno speciale algoritmo. Il contributo di Lloyd Shapley e David Gale è stato dimostrare l’esistenza di allocazioni stabili, cioè in cui entrambi i partecipanti sono contenti del loro ‘matching’ e non vorrebbero cambiarlo. Il meccanismo, chiamato di Gale-Shapley, è ciò che consente di trovare questa allocazione. Roth, partendo dai risultati di Shapley, ha studiato numerosi casi, in campo ospedaliero o della sanità, in cui il meccanismo di Gale-Shapley era fondamentale, permettendo di ottenere allocazioni migliori delle risorse.

Il meccanismo di Gale-Shapley, ovvero Deferred Acceptance Algorithm, consente di rimandare le scelte definitive, sullo studio, il lavoro, la vita privata, fino a quando si è trovata la soluzione ideale. Quando si giunge alla soluzione ideale tutte le opzioni sono state considerate e non ce n’è una migliore.

L’algoritmo di Gale-Shapley in riferimento all’ analisi dei meccanismi di distribuzione delle risorse, si basa su un concetto piuttosto astratto. Se le persone razionali, che conoscono i loro interessi e si comportano di conseguenza, si impegnassero semplicemente in scambi reciproci senza restrizioni, allora il risultato dovrebbe essere efficiente. In caso contrario, alcune persone intraprenderebbero altri affari o scambi più convenienti.

Deferred Acceptance Algorithm: alla base c’è la cooperazione

La nozione di stabilità è un concetto centrale nella teoria dei giochi cooperativi, un’area astratta dell’economia matematica che cerca di determinare come ogni costellazione di individui razionali potrebbe cooperativamente scegliere un’allocazione.

Lo scambio senza restrizioni è alla base del concetto di stabilità. Sebbene ciò permetta una chiara analisi, è difficile da immaginare in molte situazioni del mondo reale.

All’indomani della proclamazione del premio Nobel per l’economia 2012, il quotidiano La Stampa (16 Ottobre 2012) affermava in merito al Deferred Acceptance Algorithm: “E’ potente: aiuta a raggiungere la felicita’ ”, Roth:Migliorando il mercato risolviamo anche i problemi concreti delle persone”. Il Fatto Quotidiano: “Nobel a Shapley e Roth: quando l’economia ha un respiro umanistico”. Nell’articolo sempre di La Stampa, si legge che il deferred acceptance algorithm consente di rimandare le scelte definitive, sullo studio, il lavoro, la vita privata, fino a quando si è trovata la soluzione ideale, e quando si giunge alla soluzione ideale tutte le opzioni sono state considerate e non ce n’è una migliore.

Basta questo per stimolare una lettura cognitivista dell’ argomento, mettendo in discussione il fatto che tale algoritmo possa rappresentare la formula della felicità.

Deferred Acceptance Algorithm: l’uso di euristiche

Le obiezioni all’algoritmo di Gale-Shapley vengono condotte a partire da un approccio di tipo descrittivo e tengono conto della capacità del ragionamento di realizzare gli scopi del soggetto e di essere funzionale.

Un approccio di tipo descrittivo si propone di produrre teorie che descrivano il comportamento decisionale senza far ricorso ai modelli normativi della scelta razionale. L’approccio descrittivo, psicologico, si propone di determinare i pattern cognitivi sottostanti i reali comportamenti decisionali.

Questo approccio si basa sull’evidenza che nella vita quotidiana gli esseri umani sono sistematicamente lontani dalle prescrizioni della razionalità formale e normativa, ricorrendo invece alle euristiche, note scorciatoie di pensiero.

Le euristiche in quanto procedure economiche di risoluzione, ad un primo sguardo sembrano avere tutte le caratteristiche dell’irrazionalità. Tuttavia se si valuta il ragionamento rispetto ai criteri normativi esso può solo definirsi come logico o illogico, senza dirci nulla rispetto alla capacità di tale ragionamento di realizzare gli scopi del soggetto e di essere funzionale. Per cui la logica formale non ci permette di discriminare tra processi razionali e processi irrazionali su un piano funzionale.

Le euristiche ci consentono di arrivare rapidamente ad una soluzione, contrapponendosi per questo agli algoritmi. Questi ultimi garantiscono il raggiungimento della risposta normativamente corretta, ma necessitano di tempi molto lunghi, perché considerano sistematicamente tutte le alternative per arrivare alla meta e richiedono una ricerca esaustiva di informazioni dirimenti. Le euristiche, pur essendo formalmente irrazionali, si rivelano in molteplici circostanze, strumenti cognitivi utili agli individui per il raggiungimento dei loro scopi.

Le euristiche, sebbene non normative, consentono il raggiungimento di soluzioni “abbastanza buone”. Gli algoritmi proprio perché sistemi di risoluzione sistematici, richiedono una ricerca esaustiva di informazioni prima della formulazione di un giudizio o di una decisione e per questa ragione possono far perdere al ragionatore delle occasioni d’oro. L’euristica è dunque utile, funzionale, razionale se non si può agire altrimenti, ovvero in condizioni di tempo e risorse limitate e di costi elevati.

Deferred Acceptance Algorithm: l’uso di modelli normativi della scelta

Le obiezioni che emergono tengono conto della capacità del ragionamento di realizzare gli scopi del soggetto e di essere funzionale.

Il deferred acceptance algorithm fa ricorso ai modelli normativi della scelta razionale, che come è noto non descrivono il reale comportamento di scelta degli individui. Infatti nella vita quotidiana gli esseri umani sono sistematicamente lontani dalle prescrizioni della razionalità formale e normativa, ricorrendo invece a procedure economiche di risoluzione, le euristiche. La vita quotidiana infatti è tipicamente caratterizzata da situazioni di incertezza, dove si decide e si sceglie in modo irrazionale, cioè senza rispettare né il principio economico della massimizzazione dell’utile atteso, né le prescrizioni bayesiane del calcolo delle probabilità.

Gli algoritmi è vero che garantiscono il raggiungimento della risposta normativamente corretta, ma necessitano di tempi molto lunghi, perché considerano sistematicamente tutte le alternative per arrivare alla meta e richiedono una ricerca esaustiva di informazioni dirimenti prima della formulazione di un giudizio o di una decisione e per questa ragione possono far perdere al ragionatore delle occasioni d’oro.

E’ noto che la ricerca eccessivamente lunga si scontra con uno dei principali scopi del buon ragionatore: non impiegare l’intera vita a prendere una sola decisione! Riprendiamo quì il criterio 3 di Baron, secondo cui il buon pensiero richiede che la quantità di tempo e di energia dedicata alla formulazione e alla scelta delle ipotesi e alla raccolta delle informazioni sia “adeguata” o “sufficiente”, cioè tale da risultare appropriata alla situazione e da minimizzare i costi della ricerca, così da servire al meglio gli scopi del soggetto. In alcuni casi ci viene richiesto di decidere velocemente, il nostro obiettivo è dunque quello di pensare velocemente. Il rischio è la paralisi intellettuale! Da quanto compreso sul Deferred Acceptance Algorithm non sembra che in tutte le sue applicazioni realizzate si possa considerare la presenza di condizioni ottimali di disponibilità di tempo e risorse.

Deeferred Acceptance Algorithm: come funzionerebbe nella quotidianità

Nella vita quotidiana le scelte sono influenzate dal modo in cui sono formulate e rappresentate dagli agenti, ma anche dalle emozioni che sono attive al momento della scelta. Una procedura come quella del Deferred Acceptance Algorithm, che rimanda le scelte definitive fino a quando non si è trovata la soluzione ideale, non terrebbe conto delle rappresentazioni e delle emozioni dell’agente, che tra l’altro al momento della scelta potrebbero non essere le stesse di quando si è avviato il processo decisionale.

Il conflitto può essere definito un gioco a somma zero. Protrarre in maniera indefinita un gioco a somma zero porta immancabilmente alla perdita di entrambi i giocatori. Con l’utilizzo del Deferred Acceptance Algorithm le scelte definitive vengono rimandate, fino a quando si è trovata la soluzione ideale, e quando si giunge alla soluzione ideale tutte le opzioni sono state considerate e non ce n’è una migliore. Viene da supporre che nelle situazioni conflittuali non sia realisticamente consigliabile rimandare in maniera indefinita la scelta!

Gale e Shapley hanno dimostrato matematicamente che questo algoritmo porta sempre ad un accoppiamento stabile. Il sospetto è che tuttavia questo accoppiamento possa essere in realtà “una soluzione abbastanza buona” piuttosto che la migliore.

Deferred Acceptance Algorithm: risolverebbe i problemi delle persone?

Il Deferred Acceptance Algorithm pare quindi un po’ lontano dalla possibilità di risolvere i problemi concreti delle persone, proprio perché nella vita quotidiana gli esseri umani sono sistematicamente lontani dalle prescrizioni della razionalità formale e normativa. Cercando di non contraddirmi, il lavoro non giunge solo a formulare delle obiezioni, si tratta pur sempre di un premio Nobel.

Nel Deferred Acceptance Algorithm si evince che il fattore tempo ha un ruolo principale. La distanza temporale è uno dei parametri con cui costruiamo dei domini di scelta, essa modifica le preferenze creando delle inversioni (temporal discounting). In molte situazioni di scelta vi è la creazione di due distinti interessi: un interesse a breve termine basato sulla prossimità di una ricompensa più piccola, e un interesse a lungo termine, basato su una ricompensa maggiore ma più distante nel tempo. La preferenza per una ricompensa sarà inversamente proporzionale al ritardo di quella ricompensa dal momento della scelta.

I due interessi non trovano mai un equilibrio, la scelta dell’uno esclude l’altro, sono alternativamente dominanti in tempi differenti.

Il Deferred Acceptance Algorithm in qualche modo sembrerebbe seguire lo stesso meccanismo di inversione delle preferenze. Tuttavia il fatto che l’algoritmo porti sempre ad un accoppiamento stabile avrebbe come vantaggio che anche se nel tempo T una scelta esclude l’altra, attraverso l’elaborata procedura di matching, la migliore scelta a lungo termine è comunque assicurata, è come prendere sia l’uovo oggi che la gallina domani, trattandosi di decisioni in condizioni di certezza, e senza alcun conflitto, è solo questione di tempo!

Un’ulteriore osservazione “positiva” sul Deferred Acceptance Algorithm è la presenza di una particolare illusione positiva: l’ottimismo irrealistico, cioè la convinzione che il futuro abbia in serbo uno spiegamento mirabile di opportunità favorevoli e una singolare assenza di avversità. Si tratta di illusioni favorevoli intorno a sé stessi, al mondo e al futuro in genere, che contrassegnano il pensiero e la percezione degli esseri umani normali (Taylor 1988 e Brown 1989). Tali illusioni sembrano avere una funzione adattativa, favorendo la salute mentale. Quale migliore illusione se non quella di credere nella possibilità di trovare una soluzione ideale oltre la quale non ce n’è una migliore!

Alla fine di questa modesta revisione, al di fuori delle obiezioni precedenti, emerge una provocatoria e ironica considerazione cognitivista.

Pare che il Deferred Acceptance Algorithm presenti una certa intolleranza per l’incertezza e un’evidente predilezione per la certezza. È quindi evidente che l’algoritmo preferisca scelte certe piuttosto che rischiose. Il DOC direbbe: “Beato lui, che ha un desiderio di certezza esasperato ma non irraggiungibile!”.

Eppure l’algoritmo persegue anch’esso un bisogno pragmatico di certezza, ma lo fa con un rituale che non gli fa esperire disagio, né dubbio. Tuttavia ci è familiare quel funzionamento in base al quale in ambito decisionale vi sia una preferenza per le scelte certe piuttosto che per quelle rischiose se il decisore si sente dalla parte del torto. Sarà forse che anche l’algoritmo ha il suo senso di colpa!

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