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Bullismo: un fenomeno in crescita. Come riconoscere episodi di bullismo e come intervenire

Con il termine bullismo s'intende un insieme di comportamenti violenti, di natura intenzionale, che si protraggono nel tempo. Si tratta di un fenomeno sociale in crescita, che può assumere la forma di violenza fisica o piscologica, ma che recentemente ha cominciato a manifestarsi anche con modalità più indirette.

Di Giovanni Belmonte

Pubblicato il 30 Apr. 2018

Aggiornato il 21 Nov. 2018 12:12

Un’importante preoccupazione con cui genitori e insegnati si trovano a fare i conti sono gli episodi di bullismo che, soprattutto tra gli undici e i tredici anni, si manifestano tra coetanei all’interno degli ambienti scolastici, ma anche sportivi.

Tale preoccupazione ha ragione di esistere soprattutto per il fatto che episodi di bullismo spesso si verificano lontano dalla supervisione degli adulti, ad esempio nei corridoi e nei bagni delle scuole, o negli spogliatoi nei contesti sportivi.

Con il termine bullismo ci si riferisce ad un insieme di comportamenti violenti, di natura intenzionale, che si protraggono nel tempo. Esso può essere di natura fisica, nel caso di agiti aggressivi e violenti nei confronti della vittima, o psicologica, che si manifesta attraverso pettegolezzi, prese in giro, ecc.. Esiste una forma di bullismo più indiretta, in cui il target dei comportamenti messi in atto dai bulli, non è la vittima, ma gli oggetti che ad essa appartengono. In questi casi, i bulli potrebbero nascondere o danneggiare oggetti che sono di proprietà della vittima, come nascondere i suoi libri o danneggiare il suo zaino.

Chi sono le vittime di bullismo?

Spesso atti di bullismo vengono prepetrati nei confronti di alcuni soggetti, piuttosto che altri, a causa dello stigma sociale, sulla base della razza, dell’orientamento sessuale, del genere o di altre caratteristiche. Da queste caratteristiche è possibile inferire che tali episodi vengano perpetrati nei confronti delle minoranze, che mostrano delle diversità, infatti, tra gli undici e i tredici anni, periodo in cui gli atti di bullismo raggiungono il loro apice, è presente un elevato conformismo tra gli adolescenti. Questo potrebbe spiegare come mai le minoranze vengano, in maniera sensibilmente più elevata, “prese di mira”.

Interventi e prevenzione

Sono state implementate diverse forme di interventi che si sono dimostrate utili nell’affrontare questa problematica. Innanzitutto, può essere molto importante portare avanti delle campagne di sensibilizzazione rispetto a tale fenomeno, che coinvolgano non solo gli studenti, ma anche i genitori. Ottenere la collaborazione e l’aiuto dei genitori è fondamentale, proprio perché episodi di bullismo sono difficili da scovare e si verificano spesso in contesti in cui gli adulti non possono esercitare la loro supervisione. Intervenire in maniera preventiva è spesso la scelta più saggia. Molte scuole, a tal proposito, adottano una politica anti-bullismo allo scopo di scoraggiare tale fenomeno, promuovendo invece la costruzione di un clima di classe basato sulla collaborazione e sulla messa in atto di comportamenti prosociali.

Data la rilevanza delle conseguenze negative a cui il fenomeno del bullismo sottopone tutti i suoi partecipanti, siano essi vittime, bulli oppure osservatori, è fondamentale che tale fenomeno non venga minimizzato o sottovalutato. Intervenire preventivamente sulla politica della scuola e sul clima di classe incide positivamente sul benessere e sul rendimento scolastico dei singoli alunni.

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