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Cyberbullismo: guida completa per genitori, ragazzi e insegnanti – Recensione

Il libro descrive il fenomeno del cyberbullismo da un punto di vista sia psicologico che giuridico e fornisce riflessioni sulla prevenzione.

Di Rossana Piron

Pubblicato il 15 Set. 2017

Aggiornato il 19 Mar. 2018 10:14

Il libro, scritto da Mauro Berti (Sovrintendente capo della Polizia di Stato e responsabile dell’Ufficio Indagini Pedofilia), Serena Valorzi (Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale esperta in dipendenze da comportamento) e Michele Facci (Psicologo ed esperto in pericoli e potenzialità di internet), delinea in modo chiaro, immediato ed efficace la natura del cyberbullismo, le sue differenze con il bullismo e le implicazioni psicologiche e legali di questo fenomeno sempre più in espansione.

 

Che cos’è il Cyberbullismo? Ha le stesse caratteristiche del bullismo o ci sono delle differenze?

Gli autori sostengono che avere la capacità tecnica di usare uno strumento informatico non significa saperlo usare responsabilmente. Per questo motivo la guida è indirizzata non solo ai genitori e agli insegnanti, ma anche ai ragazzi stessi, al fine di renderli consapevoli delle implicazioni che può avere una navigazione non responsabile, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo dei social network.

Il fenomeno del bullismo

Il fenomeno del bullismo venne studiato da Olweus negli anni ’70, a partire da situazioni problematiche che si erano create nelle scuole scandinave e che in poco tempo si diffusero in tutto il mondo, in particolare nei paesi anglosassoni. Oggi il bullismo viene definito come “Il fenomeno delle prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei soprattutto in ambito scolastico”.

Per parlare di vero bullismo è necessario che i comportamenti siano reiterati nel tempo e che i ruoli di vittima e carnefice siano ben definiti. E’ all’interno di questo contesto che si colloca il cyberbullismo.

Quando si parla di cyberbullismo

Si può parlare di Cyberbullismo quando le azioni nei confronti della vittima avvengono all’interno della rete, come un blog, un sito internet, un social network o ambienti virtuali come WhatsApp. Spesso la vittima non conosce l’identità del suo aggressore, che può nascondersi dietro un nickname o agire in anonimato. Il Cyberbullismo è una forma di violenza, che si manifesta in forme e modalità diverse: minacce e offese occasionali volte a fomentare discussioni (Flaming), utilizzo di comunicazioni illecite e aggressive reiterate nel tempo (Harassment), vere e proprie persecuzioni che limitano lo spazio di libertà della vittima (Cyberstalking), fino all’appropriazione illecita delle credenziali di accesso o di materiale fotografico che permetta all’aggressore di fingersi la vittima, allo scopo di ledere la sua reputazione (Impersonation).

Il furto di identità è considerato a tutti gli effetti un comportamento criminale. La forma più diffusa di cyberbullismo sembra essere il Cyberbashing o Happy slapping, che consiste nell’esercitare violenza sulla vittima da parte di una o più persone, mentre qualcuno sta video-registrando. Il contenuto del filmato viene poi caricato in rete. Anche questo è considerato un comportamento criminale perseguibile penalmente. Da questa breve descrizione ci si rende conto che il cyberbullismo non riguarda solo i giovani ma che è molto diffuso anche nel mondo degli adulti, in particolare in ambito lavorativo. Come dimostrato da una recente ricerca, anche i meno giovani (età media 34 anni) fanno abuso della rete, in particolare dei social network.

Per quanto riguarda i giovani, una ricerca ISTAT del 2014 ha mostrato la veloce diffusione del fenomeno nelle nuove generazioni. Dai dati emerge che il 5,9 % dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni che utilizzano il cellulare e/o internet, sono vittime di ripetute azioni vessatorie tramite e-mail, chat, sms o social network. Tra questi, le femmine sono le vittime più frequenti (7,1% contro il 4,6% dei maschi). Le condotte tipiche che caratterizzano il fenomeno sono le continue pressioni psicologiche, aggressioni, molestie, diffamazioni, furti di identità, trattamento illecito di dati personali e detenzione o diffusione di immagini erotiche minorili.

Negli ultimi anni i social network e il canale youtube hanno radicalmente modificato l’approccio al mondo di internet, che una volta veniva utilizzato soprattutto come canale di conoscenza e di approfondimento. Ciò a cui abbiamo assistito è la nascita di un mondo parallelo, che segue leggi proprie della comunicazione umana, che altera i confini della propria identità e stravolge le norme etiche che una volta regolavano la riservatezza e il rispetto della privacy, propria e altrui. Nel mondo dei social network tutto è immediato quanto immutabile, e se non si conoscono i suoi lati oscuri ci si può ritrovare facilmente intrappolati nelle sue dinamiche, nel ruolo di vittima o di carnefice.

Il libro, molto fruibile e divulgativo, contiene gli elementi necessari per un approfondimento generale di un fenomeno dalla crescita inquietante, non solo dal punto di vista psicologico ma anche per quanto riguarda gli elementi giuridico-legali. Infine, vengono proposti spunti di riflessione interessanti sugli aspetti di prevenzione, che possono risultare utili nella pratica educativa quotidiana.

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Rossana Piron
Rossana Piron

Tecnico di Riabilitazione Psichiatrica, Psicologa clinica

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Mauro Berti, Serena Valorzi, Michele Facci (2017). Cyberbullismo: guida completa per genitori, ragazzi e insegnanti. Editore Reverdito.
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