Uno studio ha messo in evidenza un altro aspetto affascinante dell’amicizia. Gli amici percepiscono il mondo in modo simile tra loro e hanno cervelli più in sintonia.
Lucia Marangia
Gli amici hanno cervelli simili tra loro e in sintonia
I ricercatori del Dartmouth College hanno dimostrato che è possibile prevedere con chi le persone sono più amiche, semplicemente osservando il modo in cui il loro cervello risponde alla visione di alcuni video clip. Durante l’esperimento, gli amici presentavano modelli di attività neurale più simili, seguiti dagli amici degli amici che, a loro volta, avevano un’attività neurale più simile rispetto alle persone meno affini. Secondo i ricercatori, lo studio è il primo nel suo genere: “Le risposte neurali a stimoli dinamici e naturalistici, come i video, possono darci una finestra sui processi di pensiero spontanei della gente man mano che si sviluppano” commenta la Dott.ssa Parkinson.
Lo studio ha analizzato le amicizie e i legami sociali all’interno di una coorte di quasi 280 studenti universitari. I ricercatori hanno stimato la distanza sociale tra coppie di individui sulla base di legami sociali reciprocamente segnalati. Successivamente, a 42 studenti è stato poi chiesto di guardare una serie di video mentre la loro attività neurale è stata registrata attraverso uno scanner funzionale con risonanza magnetica (fMRI). La serie di video osservata dai ragazzi comprendeva numerosi argomenti e generi, tra cui politica, scienza, commedia e video musicali. Ogni partecipante ha guardato gli stessi filmati, seguendo il medesimo ordine e con le stesse modalità. I ricercatori hanno poi confrontato le risposte neurali per determinare se le coppie di studenti che erano amiche presentassero un’attività cerebrale più simile, rispetto ad altre coppie del gruppo.
I risultati hanno dimostrato che la somiglianza della risposta neurale era più forte tra gli amici, e questo schema sembrava manifestarsi attraverso le regioni cerebrali coinvolte nella risposta emotiva, l’attenzione e il ragionamento di alto livello.
Anche quando i ricercatori controllavano variabili, come il fatto di essere mancini o destrimani, l’età, il sesso, l’etnia e la nazionalità, la somiglianza nell’attività neurale tra amici era ancora evidente.
Il team ha anche affermato che le somiglianze nella risposta alla risonanza magnetica funzionale potrebbero essere utilizzate per prevedere non solo se una coppia è amica, ma anche la distanza sociale tra i due soggetti.
“Siamo una specie sociale e viviamo in continuo collegamento con gli altri. Se vogliamo capire come funziona il cervello umano, abbiamo bisogno di capire come funzionano i cervelli in combinazione – come le menti si modellano a vicenda“, ha detto l’autore Dr. Thalia Wheatley.
Prossima sfida per i ricercatori di Los Angeles sarà quella di comprendere se veniamo attratti naturalmente dalle persone che vedono il mondo alla nostra stessa maniera, se diveniamo più simili una volta che condividiamo le stesse esperienze o se entrambe le dinamiche si rafforzano a vicenda.