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Dormire o fare sesso? I comportamenti della Drosophila, il moscerino della frutta

Secondo una recente ricerca i maschi della drosophila (o moscerino della frutta) deprivati del sonno mostrano meno interesse nell'accoppiamento.

Di Mariagrazia Zaccaria

Pubblicato il 05 Set. 2017

Aggiornato il 03 Lug. 2019 12:21

Scegliere tra fare sesso o dormire rappresenta un problema comportamentale e decisionale per molte specie, tra le quali troviamo la mosca della frutta.

 

Scegliere tra fare sesso o il dolce dormire rappresenta un problema comportamentale e decisionale per molte specie, tra le quali vi troviamo la mosca della frutta. Un team di ricercatori hanno rilevato che, nella specie Drosophila sia i maschi che le femmine devono affrontare questa problematica.

Secondo Michael Nitabach, professore di fisiologia cellulare e molecolare e professore di genetica alla Yale University, un organismo può svolgere un solo compito alla volta. Quello che si è scoperto in questo studio è l’esistenza di una connessione neuronale che regola l’interazione tra il corteggiamento (e desiderio sessuale) e il sonno.

Il Dottor Nitabach, in collaborazione con gli scienziati della Janelia Research Campus della Howard Hughes Medical Institute, della Sotheast University in Cina e University of San Diego, ha indagato l’ attività neuronale coinvolta in entrambi i comportamenti ed ha scoperto che i maschi della drosophila deprivati del sonno mostrano meno interesse nel corteggiamento, mentre tale deprivazione nelle femmine non ha nessun effetto sul comportamento sessuale.

Gli scienziati affermano che il comportamento degli esemplari maschili è facilmente spiegato come un comportamento adattivo: dormire piuttosto che fare sesso, ovviamente, non è un buon modo per tramandare i propri geni. Quindi, si chiedevano i ricercatori, perché le femmine sono più ricettive rispetto ai maschi anche durante il sonno?

Secondo il Dottor Nitabach, le femmine non possono permettersi di essere stanche perché tutto è nelle loro mani (o grembo) per contribuire a mandare avanti il “corredo genetico”. Oltre ad identificare questo pattern comportamentale tra la sessualità e il sonno, il team di ricerca ha anche rilevato quelli che sono i sottostanti collegamenti funzionali tra i centri neurali che mediano il desiderio sessuale e il sonno nella Drosophila.

Il Dottor Nitabach ha detto che gli esseri umani potrebbero avere un meccanismo molto simile, ma questo è tutto ancora da riscontrare.

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