Si è svolto, presso il palazzo del Turismo a Riccione dal 5 al 6 maggio 2017, il Forum sulla Ricerca in Psicoterapia, manifestazione organizzata dalle tre scuole di specialità post-laurea in psicoterapia cognitiva “Studi Cognitivi” di Milano, Modena e San Benedetto del Tronto, “Psicoterapia Cognitiva e Ricerca” di Milano, Bolzano e Mestre e “Scuola Cognitiva Firenze” di Firenze.
Il Forum era riservato agli allievi delle tre scuole, che hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova in presentazioni orali o poster di ricerche scientifiche effettuate da loro stessi, con l’aiuto dei tutor delle scuole. Il formato delle presentazioni dava largo spazio alla discussione, evitando la catena di montaggio della trafila di decine di presentazioni troppo brevi, non più di quindici o venti minuti ognuna, disgrazia che affligge molti congressi di psicologia, psichiatria e psicoterapia, trasformandoli in una affollata processione di lavori in cui la discussione si riduce a pochissimi minuti. Si è deciso invece che ogni presentazione avesse un’ora di tempo, di cui almeno la metà dedicata alla discussione. Il timore che le discussioni non nascessero e che ci fossero poche domande è svanito ben presto. Al contrario, l’impressione è che ci si potesse concedere spazi di confronto ancora maggiore.
Anche i poster avevano lo stesso formato: ogni poster aveva un discussant che esortava gli autori a descrivere i propri poster e stimolava il dibattito in orari precisi, in modo da evitare un’altra piaga dei congressi: il vagare insieme annoiato e affaccendato intorno ai poster e le domande casuali e occasionali ai poveri autori dei poster, spesso lasciati soli accanto alla propria opera.
Il primo giorno l’interesse è stato catturato dal lavoro sui correlati neurali delle capacità decisionali, davvero istruttivo sui nuovi orizzonti che lo studio del cervello può suggerire alla psicoterapia, e l’analisi delle interazioni tra processi cognitivi e metacognitivi e stati dissociativi. La dialettica tra dissociazione e metacognizione potrebbe essere la principale polarità dei futuri sviluppi della psicoterapia, in concomitanza con la tendenza delle nuove terapie di tipo processuale a classificare gli interventi in top-down, che privilegiano il controllo e la consapevolezza metacognitiva della propria funzionalità, e bottom-up, tese a una lenta rieducazione su base corporea ed esperienziale di stati dissociativi incontrollabili.
Il secondo giorno è stato dedicato ai disturbi alimentari, anche qui con una buona messe di lavori dedicati ai processi metacognitivi e al ruolo del pensiero ripetitivo negativo nella psicopatologia dell’anoressia e della bulimia. Nell’ultima presentazione si è tornati agli studi neurologici con una presentazione dedicata alla tecnica della tDCS (Transcranial Direct Current Stimulation) un metodo innovativo, non invasivo e poco ingombrante per esplorare gli stati neurologici e al tempo stesso per effettuare un’azione terapeutica attraverso la stimolazione transcraniale.
Anche tra i poster c’è stata una prevalenza dei lavori di tipo processuale, come è giusto dato che ormai è questa la principale corrente di sviluppo della terapia cognitiva, che si avvia a diventare terapia metacognitiva/esperienziale, almeno per ora. Meglio però non abbandonarsi a previsioni.
Riccione ci ha riservato la sua primaverile atmosfera quasi felliniana e molto vitellona e le sue onnipresenti e gustose piadine. Le cena sociale al ristorante si è spontaneamente trasformata in una festa danzante, risparmiandoci una faticosa migrazione in una assordante discoteca, con la gratitudine dei partecipanti meno giovani.
Sandra Sassaroli e Giovanni M. Ruggiero