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Sistema esperto nella diagnosi in psicologia clinica: analisi di un prototipo

Nonostante lo scetticismo sui sistemi esperti, un prototipo di sistema esperto è stato creato per supportare lo psicologo clinico nella fase di diagnosi

Di Marco Lazzeri

Pubblicato il 21 Apr. 2017

E’ mia intenzione qui di seguito introdurre un prototipo di sistema esperto pensato per supportare il lavoro dello psicologo clinico nella diagnosi dei possibili disturbi dei suoi clienti.

 

 

Sistema esperto per la diagnosi: un prototipo

Considerando le limitazioni insite nelle basi di conoscenza dei sistemi esperti, la scarsa affidabilità delle procedure di elicitazione dell’esperto umano, la rigidità del funzionamento dei programmi automatici a causa della separazione tra regole e fatti, non sembra al momento giustificata una eccessiva fiducia nelle capacità dei sistemi esperti come solutori di problemi e come decisori autonomi.

Per cercare di ovviare a tale problematica, soprattutto tra gli psicologi clinici, è mia intenzione qui di seguito introdurre un prototipo di sistema esperto pensato per supportare il lavoro dello psicologo clinico nella diagnosi dei possibili disturbi dei suoi clienti.

In modo particolare seguirà un’analisi approfondita di come le parti che concorrono a formare questo programma (il sistema di dialogo, il database, la base di conoscenza e il motore inferenziale) adempiono al loro scopo. Lo studio di tale sistema è tratto dall’articolo: “An expert system supporting diagnosis in clinical psychology” di Spiegel R. e Nenh Y. (2004).

 

Il sistema di dialogo

L’interfaccia del sistema è stata creata in codice html e PHP è stato utilizzato per allacciare la connessione con il database. Per accedere al sistema esperto l’utente, nel nostro caso lo psicologo clinico, deve inserire una password di riconoscimento. Non appena connesso, egli riceverà una carrellata di informazioni riguardanti l’utilizzo e lo scopo del programma.

I disturbi elencati all’interno del sistema esperto sono strutturati rispettando gli stessi criteri guida del DSM IV e dell’ICD 10 mentre i sintomi descritti sono raggruppati in diverse categorie Non appena lo psicologo clicca sopra una categoria, una lista di sintomi appare sullo schermo del computer. Ecco come vengono visualizzati tre sintomi che rientrano nella categoria “sintomi riferiti allo stato d’animo”.

Sistema esperto nella diagnosi in psicologia clinica analisi di un prototipo_FIG 1

Figura 1: Sintomi visualizzati sul display del computer

 

Una volta selezionati i sintomi interessati, allo psicologo non resta altro che inviarli al database, il quale formulerà a sua volta una possibile diagnosi. Lo psicologo si dovrà tuttavia ricordare che la diagnosi espressa dal sistema è formulata in termini di rischi e non come una risposta finale. Inoltre, una rappresentazione grafica su scala da 1 (alto rischio) a 5 (rischio basso) può essere ottenuta per stimare il rischio di incidenza del disturbo.

 

Disturbo Bipolare

Sistema esperto nella diagnosi in psicologia clinica analisi di un prototipo_FIG 2

Figura 2: Rappresentazione del rischio di decenza del Disturbo Bipolare

 

Oltre a ciò l’interfaccia del programma permette allo psicologo di trascrivere una serie di informazioni in formato testuale. Queste informazioni saranno salvate nel database e potranno essere utilizzate come materiale di scambio con altre figure professionali dedite alla cura della persona.

 

Il database

Postgres, il database del sistema esperto, contiene al suo interno tutte le informazioni relative a ogni possibile sintomo e disturbo. Tale database, usando i sintomi selezionati dallo psicologo, crea una query allo scopo di cercare quanti dei sintomi precedentemente indicati coincidono, anche solo parzialmente, con quelli di una qualunque patologia. Bisogna tuttavia considerare che alcuni sintomi, predittivi per una determinata patologia, possano essere validi anche per un altro tipo di disturbo. Ad esempio, il sintomo “esercizio eccessivo” può essere applicato sia alla bulimia che all’anoressia nervosa, ma nonostante tutto è un indicatore migliore per l’anoressia nervosa. La ponderazione di ciascun sintomo è attentamente valutata dalla base di conoscenza.

 

La base di conoscenza

La base di conoscenza si fonda sui rapporti verbali di esperti che affermano come le loro conoscenze vengono applicate per eseguire un determinato compito.

Questa conoscenza, è poi tradotta in un set di regole successivamente programmate nel sistema esperto. Nel nostro caso, la conoscenza trasposta riguarda i resoconti clinici di specialisti che spiegano come determinati sintomi possono appartenere a differenti disturbi. Ciò nonostante, va ricordato che una vera diagnosi in psicologia clinica è più complessa di una serie di regole sviluppate per un sistema esperto. Un esempio di conoscenza competente tradotta in una base di conoscenza può riguardare i sintomi di depressione, quali il persistente umore basso per una durata di almeno due settimane, più cinque dei sintomi seguenti:

  • Perdita di peso significativa o guadagno.
  • Inabilità di dormire o difficoltà a stare addormentato.
  • Perdita di energia o la fatica.
  • Agitazione, inquietudine o l’irritabilità.
  • Perdita di piacere o interessa in usuali attività.
  • Pessimismo o disperazione
  • Ricorrenti pensieri di suicidio, morte o tentativi di suicidio

Questi sintomi verranno poi tradotti in una serie di regole che verranno successivamente interpretate dal motore inferenziale al fine di pervenire a conclusioni valide.

 

Il motore inferenziale

Il motore inferenziale collega le regole provenienti dalla base di conoscenza con i “fatti” del database (nel nostro caso i sintomi) allo scopo di inferire un possibile risultato (la diagnosi) o formulare responsi di altro tipo. Ogni fatto è inoltre legato a delle regole ben precise nel motore inferenziale. Queste regole si basano sulle indicazioni provenienti dalla base di conoscenza. Una possibile regola potrebbe essere questa:

SE l’ammontare dei sintomi associati all’anoressia nervosa è maggiore o uguale a 14 ALLORA c’è un alto rischio di incidenza del disturbo. SE l’ammontare dei sintomi è invece minore di 14, ma più grande o uguale a 10, c’è ALLORA un rischio medio di anoressia nervosa. SE l’ammontare dei sintomi è minore di 10 ma maggiore o uguale a 5, ALLORA il rischio che la patologia si manifesti è molto basso”.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Spiegel, R., & Nenh, Y. P. (2004). An expert system supporting diagnosis in clinical psychology. Human Perspectives in the Internet Society: Culture, Psychology and Gender, 2004, 145-154. DOWNLOAD
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