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Il disturbo da uso di sostanze: aspetti diagnostici e clinici – Report dal seminario del 18 Marzo

Il 18 marzo si è tenuto un incontro presso il Centro di Psicoterapia e Scienza Cognitiva di Genova sul disturbo da uso di sostanze.

Di Mara Soliani

Pubblicato il 31 Mar. 2017

Aggiornato il 01 Giu. 2017 13:45

Sabato 18 Marzo presso il centro Psicoterapia e Scienza Cognitiva di Genova si è tenuto il primo incontro del ciclo “Di sabato, la psicoterapia a Genova 2017” dal titolo “Il disturbo da uso di sostanze: aspetti diagnostici e clinici” tenuto dal Dr. Luigi Filippo Bardellini, Dirigente medico di 1°livello presso la Sc SERT della ASL 5 Spezzino sede di La Spezia.

 

Il disturbo da uso di sostanze: i criteri diagnostici

Nella parte introduttiva dell’intervento sono stati fatti alcuni cenni storici sulle sostanze d’abuso per poi concentrarsi sulla diagnosi di Disturbo correlato all’uso di sostanze. Quando si parla di dipendenze si fa riferimento ad una condizione patologica per cui la persona è impossibilitata a gestire e controllare l’abitudine. Possiamo vedere la dipendenza come suddivisa in due versanti: la dipendenza fisica e la dipendenza psichica. La prima è connessa ad un alterato stato biologico, la seconda ad un’alterazione dello stato psichico e comportamentale. Nei casi più complessi sono presenti entrambe le forme di dipendenza, la persona pertanto si troverà a fare i conti con un bisogno di assunzione della sostanza ripetuto nel tempo così da risperimentare l’effetto psichico percepito inizialmente ed evitare inoltre la sindrome d’astinenza.

L’intervento prosegue mostrando come nel DSM IV-TR (American Psychiatric Association, 2001) i disturbi correlati a sostanze sono suddivisi in due gruppi: 1) Disturbo da uso di sostanze 2) Disturbi indotti da sostanze. Al disturbo da uso di sostanze fanno riferimento l’Abuso di sostanze e la Dipendenza da sostanze ciascuna delle quali presenta specifici criteri diagnostici. Sia l’abuso che la dipendenza fanno riferimento ad una modalità patologica dell’uso della sostanza che incide sulle condizioni di vita della persona causando disagio clinicamente significativo per almeno 12 mesi.

Per poter fare diagnosi di Abuso secondo i criteri del DSM-IV TR è necessario sia presente almeno una delle seguenti condizioni:
1. uso ricorrente della sostanza risultante in una incapacità di adempiere ai principali compiti connessi con il ruolo lavorativo, scolastico o domestico;
2. ricorrente uso della sostanza in situazioni fisicamente rischiose (ad esempio alla guida di un’automobile);
3. ricorrenti problemi legali correlati alle sostanze;
4. uso continuativo della sostanza nonostante persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dagli effetti della sostanza.

B. I sintomi non hanno mai soddisfatto i criteri per Dipendenza da Sostanze della medesima classe.

Per poter fare diagnosi di Dipendenza invece è necessario siano presenti almeno tre delle seguenti condizioni:

1. tolleranza, come definita da ciascuno dei seguenti:
a. il bisogno di dosi notevolmente più elevate della sostanza per raggiungere l’intossicazione o l’effetto desiderato
b. un effetto notevolmente diminuito con l’uso continuativo della stessa quantità della sostanza

2. astinenza, come manifestata da ciascuno dei seguenti:
a. la caratteristica sindrome di astinenza per la sostanza
b. la stessa sostanza (o una strettamente correlata) è assunta per attenuare o evitare i sintomi di astinenza
3. la sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati rispetto a quanto previsto dal soggetto
4. desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza
5. una grande quantità di tempo viene spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza (per es., recandosi in visita da più medici o guidando per lunghe distanze), ad assumerla (per es., fumando “in catena”), o a riprendersi dai suoi effetti
6. interruzione o riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative a causa dell’uso della sostanza
7. uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza di avere un problema persistente o ricorrente, di natura fisica o psicologica, verosimilmente causato o esacerbato dalla sostanza (per es., il soggetto continua ad usare cocaina malgrado il riconoscimento di una depressione indotta da cocaina, oppure continua a bere malgrado il riconoscimento del peggioramento di un’ulcera a causa dell’assunzione di alcool).

 

La diagnosi dal DSM-IV al DSM-5 e l’importanza di un trattamento plurispecialistico

Ci si concentra poi sull’evoluzione della diagnosi dal DSM IV-TR al DSM-5. Nella quinta edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali il ricorso all’uso di sostanze prende il nome di Disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction. Il cambiamento principale sta nel fatto che non vi è più separazione tra abuso e dipendenza da sostanze, ma entrambe vengono incluse in un unico disturbo da uso di sostanze. E’ presente un elenco di 11 sintomi, quasi uguali a quelli presenti nel precedente manuale, e un continuum di gravità necessario a misurare il sintomo che va da lieve a grave. L’aspetto di innovazione sta nell’introduzione del concetto di craving da intendersi come desiderio irrefrenabile, una forte pulsione soggettiva a raggiungere l’oggetto desiderato (May, Andrade, Panabokke, Kavanagh, 2004). Caratteristica del craving è la perdita di controllo e i conseguenti movimenti che la persona fa per ottenere la sostanza desiderata.

Si fa in ultimo una riflessione sui diversi tipi di sostanze comprese le smart drugs e la diffusione tra le nuove generazioni, sugli effetti che le sostanze in generale possono provocare specie se assunte durante il periodo dello sviluppo. Si conclude con una riflessione relativa alla complessità della sintomatologia e alla necessità di un trattamento plurispecialistico che preveda l’unione di diverse competenze sia mediche che psicoterapiche.

 

Il prossimo appuntamento presso il Centro di psicoterapia e Scienza Cognitiva di Genova

Si segnala che il secondo incontro organizzato dal centro Psicoterapia e Scienza Cognitiva dal titolo “MINDFULNESS: CONOSCERE LA “VERITA’” DEL SENTIRE-PERCEPIRE” tenuto dalla Dott.ssa Alessia Renzoni si svolgerà sabato 22 Aprile 2017 ore 10-13. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti i professionisti che operano nell’ambito dei disturbi psichiatrici e psicologici, specializzandi in psichiatria, studenti di psicologia e di medicina e operatori della salute mentale.

 

Per info e iscrizioni è possibile scrivere una mail a: [email protected]
oppure chiamare il centro allo: 010 8683077.

 

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • American Psychiatric Association: DSM-IV-TR Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, Masson 2001
  • American Psychiatric Association, Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing, 2013. Edizione italiana: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano: Raffaello Cortina, 2014.
  • May, J., Andrade, J., Panabokke, N., Kavanagh, D., (2004) Images of desire: Cognitive models of craving, MEMORY, 12 (4), 447-461
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