expand_lessAPRI WIDGET

Anedonia musicale: questione di ridotta connettività cerebrale

L'anedonia musicale si associa ad una connettività funzionale ridotta tra le regioni cerebrali responsabili dell'elaborazione del suono e della ricompensa.

Di Marianna Bottiglieri

Pubblicato il 18 Gen. 2017

Aggiornato il 03 Ott. 2018 10:34

Le persone che non traggono piacere dall’ascolto della musica – una condizione specifica chiamata “anedonia musicale” – hanno mostrato una connettività funzionale ridotta tra le regioni cerebrali responsabili dell’elaborazione del suono e quelle collegate alla ricompensa.
Questo è il risultato di un nuovo studio dei ricercatori dell’Università di Barcelona e dell’Istituto Neurologico di Montreal e Ospedale della McGill University.

 

Anedonia musicale: lo studio

Per capire l’origine dell’anedonia musicale, che riguarda tra il 3% e il 5% della popolazione, i ricercatori hanno reclutato 45 soggetti in salute, che hanno completato un questionario che misurava il loro livello di sensibilità alla musica e li ha divisi in tre gruppi di diverso livello di sensibilità, in base alle loro risposte.

In seguito, i soggetti hanno ascoltato degli estratti di brani all’interno di un macchinario per la risonanza magnetica funzionale (fMRI) mentre fornivano delle valutazioni riguardo al piacere associato, in tempo reale.
Per controllare la loro risposta cerebrale ad altri tipi di ricompensa, i partecipanti hanno anche preso parte ad un gioco basato sulla scommessa, in cui potevano realmente vincere o perdere denaro.

 

Gli anedonici musicali

Utilizzando i dati fMRI, i ricercatori hanno scoperto che mentre ascoltavano musica, gli anedonici musicali presentavano una riduzione dell’attività del nucleo accumbens, una struttura sottocorticale chiave per il network della ricompensa. La riduzione non era correlata ad un funzionamento improprio generale del nucleo accumbens, dal momento che questa regione risultava attivarsi quando gli stessi soggetti vincevano del denaro durante il compito della scommessa.

Essi, tuttavia, mostravano una connettività funzionale ridotta tra regioni corticali associate con l’elaborazione uditiva e il nucleo accumbens.
Di contro, lo studio ha evidenziato che gli individui con un’alta sensibilità verso la musica, mostravano una connettività migliore tra le stesse regioni cerebrali.
In accordo coi ricercatori, il fatto che le persone possano essere insensibili verso la musica nonostante siano reattivi ad altri stimoli, come il denaro, suggerisce differenti vie cerebrali per la ricompensa, dipendenti da differenti stimoli.

 

Discussione dei risultati e possibili sviluppi

Questi risultati potrebbero spianare la strada per uno studio dettagliato sui substrati neurali alla base di altre anedonie dominio-specifiche. I ricercatori aggiungono che potrebbe anche aiutare a comprendere, in una prospettiva evoluzionista, come la musica abbia acquisito valore di ricompensa.

E’ stato dimostrato che una connettività cerebrale poco potenziata starebbe alla base di altri deficit nelle abilità cognitive.
Studi su bambini con autismo, ad esempio, hanno mostrato che la loro incapacità di esperire come piacevole la voce umana, potrebbe essere spiegata da un mancato collegamento tra il solco temporale superiore posteriore bilaterale e le regioni chiave del sistema di ricompensa, che includono il nucleo accumbens.

“Questi risultati non solo ci aiutano a comprendere la variabilità individuale nelle modalità con cui funziona il sistema di ricompensa, ma potrebbe anche essere applicato allo sviluppo di terapie per il trattamento di problematiche legate alla ricompensa, come apatia, depressione o dipendenze” sostiene il Dr. Robert Zatorre, Neuroscienziato dell’ Istituto Neurologico di Montreal, nonché uno dei co-autori dell’articolo.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
La musica triste solleva l’umore. Ma è davvero così?

La musica genera emozioni e ad essa viene attribuito un pensiero con la conseguente emozione. Che pensiero c’è dietro la scelta di ascoltare brani tristi?

ARTICOLI CORRELATI
Emozioni, effetto esposizione e familiarità nell’ascolto di una canzone

La familiarità con una canzone e l'effetto esposizione sembrano favorire il nostro apprezzamento verso di essa

Psicopatia e disturbo antisociale di personalità: un’analisi clinica e cinematografica dei disturbi

Discriminare tra la psicopatia e il disturbo antisociale di personalità tramite il supporto di parallelismi cinematografici

WordPress Ads
cancel