Ciao, conosco molte persone che mostrano attrazione verso il proprio genere da ubriache. Sarei curioso di sapere quanto sia imputabile all’effetto dell’alcol e quanto semplicemente al venir meno delle inibizioni autoimposte per via della società.
Purtroppo o per fortuna non esiste alcuna bevanda capace di farti fare cose che non proveresti normalmente da sobrio. Anche se uno degli effetti di qualche bicchiere di troppo è quello di influenzare i comuni meccanismi inibitori: “in vino veritas”.
L’inibizione quotidiana dei nostri comportamenti, pensieri o preferenze è probabilmente imputabile a quella che definiamo “morale della società”. Non è forse vero infatti che le aspettative, che siano proprie, dei nostri genitori o dei nostri amici, possono condizionare il nostro modo di essere? O che la religione giochi in ruolo importante nel definire cosa è buono e giusto e cosa no?
Legittimo quindi chiedersi se: “è possibile che la società ci influenzi così tanto da deviare i nostri gusti sessuali?”
Così, per quanto rifugiarsi dietro ad un “Ma ero ubriaco…!” sia molte volte più semplice, personalmente ritengo che l’alcool non possa aiutare una persona nel raggiungimento di una piena consapevolezza di sé, della propria identità sessuale, del proprio orientamento sessuale.
Il mio invito è quindi quello di sentirsi liberi di vivere la propria sessualità per quella che è e di soddisfare qualsiasi tipo di desiderio in ambito sessuale, sempre nel rispetto dell’altro, senza cercare per forza l’approvazione dell’amico di turno o ancor peggio dell’amico alcool.
Valentina Orlandi
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La rubrica fluIDsex è un progetto della Sigmund Freud University Milano.