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Testosterone e paternità: come l’ormone influenza l’accudimento genitoriale

Bassi livelli di testosterone porterebbero gli uomini a risultare più sensibili e pazienti, con conseguenze positive sullo stile di parenting. 

Di Claudio Nuzzo

Pubblicato il 02 Set. 2016

Un recente studio ha evidenziato che nei padri che vedono i loro bambini in difficoltà, i livelli di testosterone si abbassano facendo risultare gli uomini, di fatto, maggiormente sensibili e pazienti: ne consegue uno stile di parenting associato ad un miglior sviluppo sociale, emotivo e cognitivo del bambino.

 

In entrambi i genitori, il pianto del bambino può innescare una serie di reazioni emotive, che spaziano dal provare empatia, fastidio, ma anche rabbia. Ciò che il recente studio di Kuo e colleghi (2015) ha evidenziato è che nei padri che vedono i loro bambini in difficoltà, i livelli di testosterone si abbassano facendo risultare gli uomini, di fatto, maggiormente sensibili e pazienti. Ciò che ne consegue è uno stile di parenting associato ad un miglior sviluppo sociale, emotivo e cognitivo del bambino.

Secondo la Challenge Hypothesis (Wingfield, Hegner, Dufty & Ball, 1990), infatti, ridotti livelli di testosterone faciliterebbero l’accudimento dei figli da parte del padre, tuttavia nessuno studio ha mai indagato questa relazione confermandola. Piuttosto, alcuni studi si sono focalizzati su come le interazioni padre-figlio agiscano sui cambiamenti a breve o a lungo termine dei livelli di testosterone paterno. Inoltre, sebbene da anni sia noto che i maschi senza figli hanno un maggior livello di testosterone rispetto a quelli con figli, nessuno studio è mai riuscito a rintracciare una relazione tra il diretto coinvolgimento del padre e il livello di testosterone dello stesso.

Nel dettaglio, lo studio di Kuo e colleghi ha impiegato il paradigma della Strange Situation e considerato il pianto del bambino come indicatore del suo distress; è infatti noto come i padri reagiscano con una marcata attivazione neurale al pianto dei loro figli, rispetto, per esempio, alle risate. Quindi, secondo quanto previsto dalla Strange Situation, il padre veniva separato dal proprio bambino per un intervallo di tre minuti; una volta riuniti, il genitore doveva interagire con il figlio per circa 15 minuti e insegnargli come svolgere un compito difficile.

Nel frattempo gli sperimentatori osservavano quanto sensibile e invadente risultava il padre. Per valutare il livello di testosterone, invece, i ricercatori prelevavano ai padri un campione di saliva prima della visita, durante la separazione e dopo il compito.

Ciò che si è osservato nei padri dei bambini che al momento della separazione piangevano, era una riduzione significativa dei livelli di testosterone che si accompagnava, al rientro nella stanza, ad una modalità di interazione più sensibile coi figli. Evolutivamente parlando, questo meccanismo sarebbe utile ad incrementare la risposta di accudimento del padre. Livelli di testosterone elevati, infatti, correlano con una maggiore propensione a mettere in atto comportamenti aggressivi, potenzialmente dannosi per l’incolumità fisica ma anche psicologica del bambino.

 

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