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Genogramma lavorativo: dieci vantaggi del suo utilizzo nell’orientamento scolastico e professionale

Il genogramma lavorativo è diventato lo strumento principe dei professionisti che si occupano di orientamento sia scolastico che professionale.

Di Raffaella Giordano

Pubblicato il 24 Mag. 2016

Preso in prestito dalla psicologia clinica, dove permette di indagare la storia famigliare dei pazienti, mostrando e chiarendo le relazioni affettive e sociali tra i componenti, il genogramma viene sapientemente adattato dai professionisti della psicologia del lavoro, assumendo il nome di career genogram o genogramma lavorativo, per aiutare studenti, inoccupati e disoccupati nelle scelte di carriera e professionali.

 

Oltre a rappresentare graficamente il proprio albero genealogico, il genogramma lavorativo o career genogram permette di visualizzare tutte le professioni e i mestieri svolti dalla famiglia del cliente, nell’arco di tre generazioni.

Chiedere al cliente di raccontare i lavori praticati dai propri famigliari, per le tre generazioni che lo hanno preceduto, è risultata una incredibile opportunità per inquadrare il retaggio sociologico, psicologico, culturale ed economico del cliente così da poterlo meglio orientare e aiutare per la sua carriera futura (Heinl, 1985).

Secondo Norman Gysbers, psicologo, considerato tra i maggiori esperti di orientamento, i vantaggi del genogramma lavorativo sono numerosissimi. Partendo dalle sue considerazioni, riportate nel  manuale ‘L’orientamento professionale’, di seguito viene proposta una sorta di top ten del perché, negli ultimi anni, il genogramma lavorativo sia diventato lo strumento principe degli addetti di psicologia del lavoro, immancabile soprattutto nei percorsi di orientamento sia scolastico che professionale.

 

 

I dieci vantaggi del genogramma lavorativo

I vantaggi dell’utilizzo del genogramma lavorativo sono i seguenti:

  1. Stimola la curiosità e la fiducia, gettando le basi per una buona alleanza di lavoro tra orientatore e orientato.
  2. Permette ai clienti di raccontare la propria storia famigliare, avendo però un focus, il lavoro. Questa modalità risulta, agli occhi del cliente, inaspettata e originale e, pertanto, quasi sempre ben accetta;
  3. Non è una procedura standardizzata. Nel genogramma lavorativo c’è un ampio margine di flessibilità nelle domande, pertanto si posso toccare moltissimi aspetti della vita del cliente ed insieme a lui si decide cosa approfondire;
  4. Il genogramma lavorativo è un prezioso strumento in grado di gettare luce sulla visione del mondo dello studente o del lavoratore che si vuole aiutare. Grazie al genogramma lavorativo, infatti, si riflette insieme al cliente su che cosa ha significato crescere proprio in qual contesto famigliare, con quel preciso background lavorativo o quella mentalità. Ad esempio, quanto può essere difficoltoso non intraprendere un percorso universitario, quando tutte le generazioni che precedono il cliente, si sono affermate in campo accademico;
  5. Il genogramma lavorativo sollecita il cliente a raccontare quali sono state le figure significative che hanno maggiormente influenzato le scelte di carriera e quali sono quelle che, ad oggi, potrebbero maggiormente influenzare determinate decisioni di carriera universitaria e professionale;
  6. Il genogramma lavorativo permette di indagare la soddisfazione lavorativa e i sogni non realizzati di nonni e genitori per capire il peso di eventuali aspettati vedi cui lo studente o il lavoratore è caricato;
  7. Attraverso il genogramma lavorativo emergono competizioni tra fratelli e cugini, così come però, potrebbero rendersi visibili eventuali possibili collaborazioni che potrebbero diventare risorse preziose da attivare;
  8. Il genogramma lavorativo svela infine i radicati stereotipi lavorativi, ci dice come sono stati risolti i conflitti lavoro-famiglia, i conflitti di ruolo;
  9. Il genogramma lavorativo può inoltre essere incrociato con un’altra importante teoria sull’orientamento, la teoria di Holland. Secondo lo psicologo Holland ogni mestiere possiede una personalità che si può coniugare o meno con la personalità degli individuo. Le caratteristiche di personalità non sono infinite e possono essere riassunte in sei tipi: realistica, intraprendente, artistica, sociale, investigativa, convenzionale. Compito dell’orientatore sarà quindi incoraggiare il cliente verso quei lavori che gli corrispondono particolarmente perché cuciti bene con la sua personalità. In questo contesto, è facile capire come il genogramma lavorativo può subito mostrare, a colpo d’occhio, quali personalità lavorative sono predominanti o meno nella famiglia del cliente e quindi suggerire all’orientatore quanto il cliente possa trovarsi in difficoltà qualora non seguisse le orme famigliari. Ad esempio in una famiglia dove per generazioni sono predominanti lavoratori con  profili intellettuali e convenzionali, sarà facile capire come indirizzarsi verso un impiego molto artistico possa non essere facilmente compreso o accettato (Cortini, 2008).
  10. Infine, l’orientatore, attraverso il genogramma lavorativo aiuta a colmare lacune, percepire configurazioni, interrogarsi su scelte, rendendo il cliente più consapevole e permettendogli così di analizzare il suo background evidenziandone barriere e attivando le risorse disponibili.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Cortini, M., Manuti, A., Tanucci, G., (2008). I mestieri della formazione. Carocci: Roma
  • Gysbers,  N.C., Heppner M.J., Johnston J.A., (2002). L’orientamento professionale, OS Giunti, Firenze;
  • Heinl, P. (1985). The image and visual analysis of the genogram. Journal of family therapy, 7, 213-229
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