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Stress, burnout e relative conseguenze: una ricerca nelle fabbriche – Forum di Assisi 2015

L’obiettivo dello studio è verificare se i lavoratori delle fabbriche sono esposti ad alti tassi di stress con rischio di burnout, ansia e depressione.

Di Chiara Carlucci

Pubblicato il 27 Nov. 2015

Dal VI FORUM sulla FORMAZIONE in PSICOTERAPIA – Assisi 2015

Stress, burnout e relative conseguenze:

una ricerca nelle fabbriche

Carlucci Chiara

L’obiettivo dello studio presentato è verificare se i lavoratori delle fabbriche sono esposti ad alti tassi di stress con possibile rischio burnout, ansia e depressione.

Circa un lavoratore su quattro dell’Unione Europea soffre di stress legato all’attività lavorativa (Eurostats Statistics). Per Stress Lavoro Correlato si intende una difficoltà di adattamento reciproco, tra l’individuo e l’organizzazione, che comporta uno squilibrio tra le richieste organizzative e le risorse personali del soggetto di affrontarle. Alti tassi di stress portano delle conseguenze sui lavoratori, quali potrebbero essere burnout, ansia e sintomi depressivi.

In letteratura sono presenti vari studi che hanno analizzato le correlazioni tra stress e burnout, considerando anche le possibili conseguenze psicologiche a cui può condurre lo stress lavorativo. Ma le ricerche sono state prevalentemente condotte su personale sanitario e professioni d’aiuto (medici, infermieri, dentisti, psicologi, assistenti sociali), oppure insegnanti, poliziotti, impiegati.

È stata poco analizzata la realtà aziendale. Le fabbriche sono ambiente lavorativo le cui mansioni per vari motivi sono ripetitive, frenetiche, usuranti. Perciò i tassi di stress potrebbero apparire elevati, così come le eventuali conseguenze negative dello stesso.

L’obiettivo dello studio presentato è verificare se i lavoratori delle fabbriche sono esposti ad alti tassi di stress con possibile rischio burnout, ansia e depressione. Si ipotizza che forti livelli di stress correlino positivamente con burnout, e che quest’ultimo correli in positivo con ansia e umore basso (depressione).

I dati sono stati racconti su un campione di 45 soggetti. I partecipanti sono i lavoratori di due piccole fabbriche. Due ruoli a confronti: ufficio (sfera commerciale) e lavoro manuale (operai, magazzinieri). Gli strumenti utilizzati sono: l’SBI (Stress Burnout Inventory), lo STAI (State Trait Anxiety Inventory – Ansia di Stato) e il BDI (Beck Depression Inventory).

Dai risultati emergono correlazioni significative tra stress e burnout (r=,487; p<,01**). Inoltre il burnout risulta correlare in positivo significativamente sia con ansia di stato (r=,456; p<,01**) che con depressione (r=,336; p<,05*).

È possibile per cui asserire che le fabbriche sono un ambiente lavorativo in cui i tassi di stress sono elevati, con possibile rischio burnout, il quale potrebbe a sua volta generare nei lavoratori disturbi d’ansia o dell’umore. Tutto ciò inevitabilmente potrebbe influire sulla motivazione dei lavoratori e di conseguenza sulla loro performance lavorativa.

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