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Vedere filmati che riproducono attività motorie può migliorare le performance fisiche?

La visione di filmati che riproducono semplici attività motorie migliora la destrezza manuale e la performance motoria, grazie a modificazioni cerebrali.

Di Redazione

Pubblicato il 30 Ott. 2015

Daniela Sonzogni

Uno studio condotto dall’unità di Neuroimaging Quantitativo dell’IRCC dell’Ospedale San Raffaele ha dimostrato che la visione di filmati, che riproducono semplici attività motorie, migliora sia la destrezza manuale sia la performance motoria dei soggetti sani, grazie a modificazioni strutturali dell’encefalo.

La plasticità cerebrale, definita come la capacità dell’encefalo di modificare la propria struttura e le proprie funzionalità, è alla base dei fenomeni di apprendimento sia cognitivo che motorio e rappresenta uno dei fattori associati al recupero di una funzionalità in seguito a un danno del sistema nervoso.

Per lo studio sono stati ingaggiati 36 adulti sani destrimani che hanno partecipato a 10 sessioni giornaliere di training motorio della mano destra della durata di 40 minuti ciascuna. I soggetti sono stati divisi in due gruppi: il primo gruppo è stato sottoposto alla visione di filmati che presentavano movimenti specifici compiuti da altri individui, come utilizzare un martello e dei chiodi, scrivere con una penna o con il computer; il secondo gruppo invece ha visto filmati con paesaggi neutri come montagne, colline.

Sia prima sia dopo le 10 sedute di training, i soggetti sono stati sottoposti ad una sequenza di risonanza magnetica morfologica. Quest’ultima viene solitamente utilizzata per quantificare il volume cerebrale globale, e può, attraverso specifiche tecniche di analisi, identificare modifiche di volume di singole regioni encefaliche.

Lo studio ha individuato nel primo gruppo un miglioramento delle performance, in particolar modo nella forza e nella destrezza manuale fino a 11 volte superiore ai soggetti del secondo gruppo. Questo miglioramento delle performance è associato a variazioni del volume di regioni della sostanza grigia e della sostanza bianca che fanno parte del circuito motorio e del circuito visivo.

Il cervello di un adulto è quindi in grado di assimilare abilità motorie attraverso la visione di filmati che presentano attività da svolgere.

Grazie all’aumento di video disponibili attraverso l’utilizzo di cellulari, computer e tecnologie più recenti, questo argomento potrebbe essere al centro di altri studi che si pongono come obiettivo quello di comprendere come utilizzare questi processi fisiologici per migliorare le prestazioni dei soggetti sani e di ottimizzare il recupero delle funzioni nei pazienti con patologie neurologiche.

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