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Stimolazione transcranica con correnti dirette per il trattamento dei deficit cognitivi nella schizofrenia

L’applicazione di una lieve stimolazione elettrica al cervello dei pazienti con schizofrenia può migliorare alcuni aspetti del loro funzionamento cognitivo.

Di Redazione

Pubblicato il 30 Lug. 2015

Aggiornato il 23 Set. 2015 14:35

Sabrina Guzzetti

FLASH NEWS

L’applicazione di una lieve stimolazione elettrica al cervello dei pazienti con schizofrenia migliora alcuni aspetti del loro funzionamento cognitivo, secondo un recente studio condotto dagli psicologi della Gertrude Conaway Vanderbilt University e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

I network cerebrali che coinvolgono la corteccia frontale ci consentono di adattare il nostro comportamento alle richieste che provengono dall’ ambiente in cui siamo inseriti e ad aggiustare la nostra modalità di elaborare le informazioni in caso di errori. Una disfunzione a questo livello può interessare una varietà di disturbi psichiatrici, tra cui la schizofrenia, in cui i deficit di controllo del comportamento adattivo costituiscono un sintomo centrale. Un indice di controllo adattivo rilevabile in laboratorio e compromesso nei pazienti con schizofrenia è la presenza di un riduzione quasi impercettibile della velocità di risposta a seguito di un errore.

La mancanza di questo rallentamento esemplifica il comportamento rigido, perseverante e maladattivo che caratterizza questi pazienti, dotati generalmente di scarse capacità di automonitoraggio. Il correlato neurofunzionale del controllo adattivo è costituito dalla presenza di onde theta (oscillazioni elettriche a bassa frequenza rilevabili attraverso l’elettroencefalogramma) a livello della corteccia fronto-mediale, tramite cui il sistema esecutivo invia dei segnali alle funzioni cognitive subordinate (percezione, attenzione etc) per regolarne il funzionamento.

In uno studio precedente, il Dr. Robert M.G. Reinhart, primo autore della ricerca, è riuscito a potenziare le capacità di monitoraggio dell’errore in soggetti sani applicando alla loro corteccia fronto-mediale una stimolazione elettrica a basso voltaggio. Si tratta della cosiddetta ‘stimolazione transcranica con correnti dirette’ o tDCS (dall’inglese ‘transcranial Direct Current Stimulation’), una metodica di stimolazione cerebrale non invasiva capace di indurre cambiamenti funzionali nella corteccia cerebrale. Questa tecnica consiste essenzialmente nell’applicare sullo scalpo degli elettrodi eroganti una corrente continua di bassa intensità, in grado di raggiungere il cervello e influenzarne in funzionamento.

Dopo il successo ottenuto sui soggetti sani, il nuovo obiettivo che si ponevano i ricercatori era dunque di valutare la possibilità di replicare un simile miglioramento anche nei pazienti con schizofrenia. Dai risultati ottenuti è emersa innanzi tutto la presenza, tanto nei soggetti sani, quanto nei pazienti, di un’attività a bassa frequenza a livello della corteccia fronto-mediale, che, mentre nei primi era regolare e sincronizzata, nei secondi si mostrava debole e disorganizzata. A livello comportamentale, inoltre, i pazienti non presentavano, come ipotizzabile, il classico rallentamento nella velocità di risposta a seguito della commissione di errori. Subito dopo aver applicato la stimolazione elettrica, tuttavia, si è osservata una normalizzazione della prestazione comportamentale dei pazienti, che li rendeva indistinguibili dai soggetti di controllo.

[blockquote style=”1″]Questi risultati indicano che tramite tDCS è possibile ripristinare il monitoraggio dell’errore negli schizofrenici, con importanti implicazioni per il trattamento dei loro deficit cognitivi[/blockquote] spiegano gli autori. Chiaramente c’è ancora molto lavoro da fare prima di essere certi che la tDCS possa essere proposta come trattamento standard. È infatti necessario approfondire la comprensione dei processi attraverso i quali avviene il miglioramento, identificare la durata dei benefici e la possibile presenza di altri effetti non preventivati.

 

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BIBLIOGRAFIA:

  • Reinhart, R. M., Zhu, J., Park, S., & Woodman, G. F. (2015). Synchronizing theta oscillations with direct-current stimulation strengthens adaptive control in the human brain. Proceedings of the National Academy of Sciences, 201504196.  DOWNLOAD
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