L’atto di grattarsi elicita una sensazione piacevole e gratificante al punto che può configurarsi come una vera e propria addiction nei pazienti affetti da eczemi atopici, psoriasi e altre dermatiti croniche.
In tali quadri diagnostici il comportamento del grattarsi alcune parti corporee è la risposta al sintomo del prurito cronico. Il prurito cronico risulta essere molto diffuso nella popolazione, può riguardare specifiche parti del corpo (ad esempio le mani, le giunture) oppure l’intero corpo, e si associa spesso a diagnosi dermatologiche.
Il grattarsi può configurarsi come disfunzionale nel momento in cui, seppur piacevole e di sollievo nel breve termine, a medio-lungo termine porta ad un’intensificazione della sensazione di prurito, del dolore e a danni permanenti a carico della pelle.
Alcuni ricercatori hanno studiato quali sono i correlati neurali del comportamento cronico di sfregarsi la pelle. Utilizzando la risonanza magnetica funzionale è stato dimostrato che le aree cerebrali relative alla ricompensa, al piacere, alla motivazione ad agire e al controllo motorio erano significativamente più attive durante l’atto del grattarsi nel gruppo di pazienti con prurito cronico rispetto a un gruppo di soggetti dermatologicamente sani.
L’iperattività di queste zone del cervello legate al piacere e alla ricompensa è dunque un’evidenza neuropsicologica che concorre a spiegare il mantenimento del circolo vizioso che include il comportamento patologico di grattarsi cronicamente la pelle.
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BIBLIOGRAFIA:
- Hideki Mochizuki, Alexandru D P Papoiu, Leigh A Nattkemper, Andrew C Lin, Robert A Kraft, Robert C Coghill, Gil Yosipovitch. Scratching Induces Overactivity in Motor-Related Regions and Reward System in Chronic Itch Patients. Journal of Investigative Dermatology, 2015; DOI: 10.1038/jid.2015.223