La paura, temuta e tiranneggiata, è una delle emozioni primarie a base innata che si esprime quando ci si trova in una situazione di pericolo.
E’ comune sia alla specie umana che a quella animale ed è caratterizzata da una serie di sintomi fisici: accelerazione del battito cardiaco, respiro affannoso, aumento del livello di adrenalina, dilatazione pupillare. Tutte queste caratteristiche sono tipiche dell’attivazione del sistema nervoso simpatico, che prepara l’organismo alla reazione di attacco o di fuga dal pericolo in agguato. E’ quindi un’emozione necessaria alla sopravvivenza della specie perché induce delle risposte fisiologiche e comportamentali adattive (Oliverio Ferraris, 2013).
Quando non è scatenata dalla percezione di un pericolo reale, bensì dal timore che si verifichino determinate situazioni, la paura perde la sua funzione primaria e si innescano delle reazioni disadattive.
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Ciò accade ad esempio negli stati ansiosi o nelle fobie specifiche, in cui l’attivazione del sistema nervoso simpatico e le reazioni di evitamento/fuga sono determinate da un’interpretazione soggettiva della realtà. Ecco perché la psicologia del senso comune è spesso orientata alla ricerca di strategie che permettano di “sconfiggere” le paure, come se fossero acerrimi nemici di cui liberarsi.
Nel video di animazione la paura è rappresentata da un piccolo animale nero che ostacola i vari personaggi nella riuscita di alcune azioni tipicamente ansiogene: parlare in pubblico, prendere l’ascensore. Nella seconda parte viene invece evidenziato il lato positivo della paura, vista come alleata nelle situazioni di pericolo. Non sentire l’emozione di paura può infatti essere molto pericoloso per la nostra sopravvivenza.
VIDEO:
RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO:
- Oliverio Ferraris, A., (2013). Psicologia della paura. Ed. Bollati Boringhieri