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Facebook e il rendimento scolastico: è vero che stare sui social network fa male allo studio?

Secondo lo studio l'uso di Facebook influenza negativamente la prestazione scolastica solo tra i più giovani e dipende dalla capacità di autoregolazione

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 05 Feb. 2015

FLASH NEWS

Secondo lo studio vi sarebbero correlazioni differenti in funzione dell’età: i piu giovani avrebbero maggiori difficoltà nel regolare e bilanciare l’uso di facebook, mentre per i veterani delle classi successive sarebbe meno un problema; e tutto dipende dal processo di autoregolazione.

Non è una novità che gli studenti siano delle scuole superiori o dell’universtià passano gran parte del tempo su Facebook. Dunque uno studio della Iowa State University si è chiesto se il tempo trascorso su facebook correla con i voti e con l’andamento scolastico.

Secondo lo studio vi sarebbero correlazioni differenti in funzione dell’età: i piu giovani avrebbero maggiori difficoltà nel regolare e bilanciare l’uso di facebook, mentre per i veterani delle classi successive sarebbe meno un problema; e tutto dipende dal processo di autoregolazione.

La Survey ha ananlizzato i comportamenti su Facebook di 1600 studenti di college focalizzandosi specificamente sul tempo speso su Facebook anche facendo altro nel frattempo (multitasking). Gli studenti più giovani passano mediamente due ore al giorno su Facebook, e per una delle due ore riferiscono di dedicarsi anche allo studio mentre sono connessi al social network. Anche gli studenti più senior riferiscono di studiare mentre sono connesi a Facebook ma qui si rilevano due correlazioni distinte: per i junior stare su facebook mentre studiano correla negativamente con le performances scolastiche mentre per i senior questo multitasking con il social media non avrebbe nessun relazione con il rendimento scolastico .

L’autore però sottolinea di non trarre generalizzazioni dai risultati dello studio, quali per esempio, “no facebook migliori risultati a scuola”: infatti lo stesso gruppo di ricercatori in studi precedenti ha dimostrato che attività specifiche su facebook, come ad esempio creare ed invitare a un evento e ricevere molte risposte positive sarebbe correlato a un successivo maggiore impegno riportato nello studio. Quindi il punto non è tanto se accedere a facebook o meno, e per quanto tempo, ma anche che tipo di utilizzo si fa del social network.

Inoltre secondo Junco, l’autore principale dell’articolo, il problema non si pone per quanto riguarda Facebook di per sé, ma in quanto fonte – come molte altre – di distrazione rispetto alle attività di studio. La questione rimanda dunque alle abilità di autoregolazione e di gestione del proprio tempo nelle routine quotidiane.

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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