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I comportamenti antisociali: questione di genetica o ambiente?

Lo studio dimostra che le varianti genetiche interagiscono tra loro e con fattori ambientali negativi per aumentare il rischio di delinquenza - Psicologia

Di Valentina Chirico

Pubblicato il 05 Gen. 2015

FLASH NEWS

La conclusione a cui sono giunti i ricercatori è che le varianti genetiche interagiscono tra loro e con fattori ambientali negativi per aumentare il rischio di delinquenza, mentre la presenza di fattori ambientali positivi diminuisce questo rischio confermando che i fattori genetici influenzano il nostro cervello e il nostro comportamento alterando la sensibilità all’ambiente.

Tutte e due, genetica e ambiente sono legati da un doppio filo, in una relazione di reciproca influenza. Infatti, la predisposizione genetica rende più o meno sensibili all’ambiente circostante e allo stesso tempo le esperienze, positive o negative, influenzano il modo in cui la genetica influisce sul cervello e, di conseguenza, sul comportamento.

Una chiara evidenza di questa doppia influenza è data da uno studio dell’università di Montréal in cui si è indagato il legame tra comportamenti antisociali nei giovani e l’interazione tra varianti genetiche e esperienze di vita.
A questo scopo 1337 studenti di Västmanland, Svezia, di età compresa tra i 17 e i 18 anni hanno fornito un campione di saliva per estrarre il DNA e compilato un questionario anonimo su delinquenza, conflitti familiari, esperienze di abusi sessuali e la qualità della loro relazione con i rispettivi genitori.

Grazie ai dati raccolti sono stati individuati tre geni come maggiormente coinvolti nei comportamenti antisociali: MAOA (Monoamine oxidase A), BDNF (brain-derived neurotrophic factor) e 5-HTTLPR (trasportatore di serotonina). Inoltre, è stato notato che gli individui che presentavano una variante “meno attiva” erano anche più propensi ad assumere un comportamento più aggressivo.
Queste varianti genetiche oltre ad avere effetti singolarmente hanno mostrato anche una interazione tra loro, ma non solo: in presenza di conflitti familiari e abusi sessuali aumentava la probabilità di sviluppare livelli di delinquenza maggiori.
Tuttavia, quando le stesse varianti genetiche erano associate a esperienze di vita positive il rischio diminuiva significativamente.

La conclusione a cui sono giunti i ricercatori è quindi che le varianti genetiche interagiscono tra loro e con fattori ambientali negativi per aumentare il rischio di delinquenza, mentre la presenza di fattori ambientali positivi diminuisce questo rischio confermando che i fattori genetici influenzano il nostro cervello e il nostro comportamento alterando la sensibilità all’ambiente.

 

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Valentina Chirico
Valentina Chirico

Dottoressa Magistrale in Psicologia dei Processi Sociali, Decisionali e dei Comportamenti Economici.

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