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Nonostante i buoni propositi, dopo le feste natalizie le persone comprano più “cibo spazzatura”!

Secondo la ricerca, l’inizio del nuovo anno è il periodo in cui i consumatori occidentali acquistano la maggiore quantità di "cibo-spazzatura” - Psicologia

Di Laura Pancrazi

Pubblicato il 22 Gen. 2015

Aggiornato il 03 Giu. 2015 14:30

FLASH NEWS

Nonostante l’ottimistica ondata di salutismo, l’inizio del nuovo anno è il periodo in cui i consumatori occidentali acquistano la maggiore quantità di cibo.

Le feste Natalizie sono spesso colme di gioie e bei momenti: si ha del tempo da passare con i propri cari; si affligge il portafoglio per delle tenere banalità, come vedere il sorriso che si dipinge sul volto di nostra nipote dopo aver ricevuto l’ennesimo giochino nuovo; si guarda sospiranti e sognanti la neve alla finestra, mentre noi dentro casa ci gustiamo una cioccolata calda.

Ma le feste non sono solo questo: sono anche mangiare tanto, mangiare bene, mangiare in compagnia, per poi promettere a sé stessi che, basta, dal 7 Gennaio ci metteremo a dieta, ricominceremo a fare movimento, butteremo giù quella fastidiosa pancetta che ci è venuta tra grandi cene e sospiranti momenti accompagnati da cioccolata calda con panna. Insomma, non manca lo spazio dedicato ai propositi per il nuovo anno, sulla falsariga del salutismo e dei buoni consigli della nostra ormai rassegnata nutrizionista (o dietologa, o dietista, o chiunque sia la persona cui affidiamo speranzosi la nostra autostima).

Ma pare che tali buoni propositi siano formulati, o quantomeno applicati, in maniera illusoria ed erronea. Infatti, nonostante l’ottimistica ondata di salutismo, l’inizio del nuovo anno è proprio il periodo in cui i consumatori occidentali acquistano la maggiore quantità di cibo. Essi infatti continuano a comprare la stessa eccessiva quantità di “cibo-spazzatura” che acquistavano durante le vacanze natalizie, aggiungendoci poi cibi maggiormente salutari.

Il risultato è che con l’anno nuovo portano a casa il 9% in più di calorie rispetto all’appena precedente periodo di grandi festività all’insegna di grandi mangiate. O almeno, questo è quel che dimostra uno studio condotto dai ricercatori della University of Vermont.

I dati emersi da questo studio condotto da Lizzy Pope in collaborazione con  David Just e Brian Wansink della Cornell University, and Drew Hanks della Ohio State University, sembrano controcorrente rispetto alla fama delle vacanze natalizie come il periodo più mangereccio dell’anno.

Eppure è tutto vero. “Ci interessava sapere in che modo i buoni propositi per l’anno nuovo e la fine delle vacanze natalizie influenzano la spesa dei cittadini – quanto cibo la gente acquista, di che tipo, e quante calorie contiene”, afferma David Just. Più di 200 casalinghe sono state coinvolte in questo studio, denominato Res(olutions)-Illusions Study, il quale riguardava i loro comportamenti di consumo alimentare nel periodo compreso tra luglio 2010 e Marzo 2011.

Per identificare i pattern di consumo, i ricercatori hanno suddiviso i dati raccolti in tre diversi momenti: il periodo compreso tra Luglio e il giorno del Ringraziamento rappresentava le normali spese alimentari dei partecipanti allo studio calcolate settimanalmente, dal Ringraziamento a Capodanno era considerata la fase delle vacanze natalizie e infine il periodo compreso tra Capodanno e Marzo rappresentava l’atteggiamento post-vacanze adottato dai consumatori. I cibi erano categorizzati come più o meno sani in base ad un sistema di categorizzazione nutrizionale utilizzato presso i negozi di alimentari partecipanti allo studio.

“Nonostante le belle intenzioni del nuovo anno con cui le persone si ripromettono di mangiare più sano, continuano comunque a comprare gli stessi cibi grassi che tanto hanno apprezzato durante il periodo natalizio”, dice Hanks. “Basandoci su tali scoperte”, aggiunge lo studioso, “raccomandiamo ai consumatori di non limitarsi ad aggiungere cibi più salutari al loro carrello, ma piuttosto di sostituire il cibo-spazzatura con alimenti più freschi e nutrienti; sarebbe inoltre utile recarsi all’alimentari con una lista della spesa già compilata, in modo tale da proteggersi dal rischio di acquisti impulsivi. Sarebbe utile dare infine un’occhiata al proprio carrello della spesa, e assicurarsi che cibi sani e nutrienti costituiscano almeno la metà dei nostri acquisti”.

 

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Laura Pancrazi
Laura Pancrazi

Psicologa clinica. Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.

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