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L’educazione religiosa nei bambini riduce la loro capacità di distinguere tra fantasia e realtà

Secondo un'interessante ricerca i bambini che ricevono un'educazione religiosa avrebbero difficoltà a distinguere tra realtà e finzione - Religione

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 09 Ott. 2014

FLASH NEWS

 

Secondo un’interessante ricerca pubblicata su Cognitive Science i bambini che ricevono un’educazione religiosa avrebbero difficoltà a distinguere tra realtà e finzione. 

I ricercatori hanno presentato a un campione di 66 bambini di 5 e 6 anni tre diversi tipi di storie – religiose, fantastiche e realistiche – allo scopo di valutare quanto i bambini fossero in grado di identificare nelle narrazioni elementi impossibili o di fantasia.

I risultati indicano che i bambini che avevano ricevuto un’educazione religiosa erano significativamente meno capaci rispetto agli altri di identificare gli elementi soprannaturali e fantastici del racconto, come ad esempio gli animali parlanti. 

I racconti religiosi ricchi di elementi apparentemente impossibili (ad esempio, Gesù che trasforma l’acqua in vino) diventano per loro l’impalcatura affidabile alla quale affidare il loro sistema di categorizzazione, che ne risulta compromesso quando si trovano a dover discriminare tra elementi di fantasia e reali.

Confutando l’idea che i bambini siano “credenti nati”, gli autori concludono: “l’insegnamento religioso, in particolare l’esposizione a storie di miracoli, porta i bambini ad una ricettività più generica verso l’impossibile, cioè, una più ampia accettazione che l’impossibile può accadere a dispetto di relazioni causali ordinarie.”

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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