expand_lessAPRI WIDGET

Perdere peso con un Training Comportamentale

Un training basato sull'estinzione di apprendimenti associativi tra azioni motorie e cibi non salutari ha dei benefici in termini di perdita di peso

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 09 Giu. 2014

 

 

– FLASH NEWS-

Ora un ambizioso studio (Veling et al., 2014) si è posto tale domanda di ricerca: un training comportamentale di estinzione di apprendimenti associativi tra determinate azioni motorie e cibi non salutari ha dei benefici in termini di effettiva perdita di peso corporeo?

In ambito cognitivo-comportamentale ritroviamo tra le opportunità di diminuire i comportamenti impulsivi sia quella di modificare le associazioni automatiche tra determinati stimoli e alcune nostre risposte – anche in relazione al cibo e all’alimentazione.

Nel 2011 uno studio olandese dell’ Università di Maastricht supporta questa idea dimostrando che un training meramente finalizzato a fermare semplici azioni motorie (prendere con le mani) verso cibi poco salutari ridurrebbe effettivamente il consumo di alimenti non sani, per lo meno in un setting di laboratorio.

Il punto sta proprio qui: ad oggi la maggior parte di studi simili – sul decoupling di associazioni comportamentali disfunzionali alimentari- è stato esplorato solo in setting sperimentali artificiali di laboratorio.

Ora un ambizioso studio (Veling et al., 2014) si è posto tale domanda di ricerca: un training comportamentale di estinzione di apprendimenti associativi tra determinate azioni motorie e cibi non salutari ha dei benefici in termini di effettiva perdita di peso corporeo?

Nell’arco di un periodo di tempo di quattro settimane un centinaio di soggetti hanno preso parte alle diverse condizioni sperimentali tra cui un training via internet chiamato “go/no-go training” che richiedeva loro di rispondere con azioni motorie del braccio e della mano a delle immagini di cibo, ma di reprimere tali azioni relative all’afferrare nel momento in cui apparivano golosi e succulenti cibi non salutari.

Un’altra forma di training basata maggiormente su uno sforzo conscio di elaborazione cognitiva delle intenzioni e delle scelte e meno legato ad aspetti motori, chiedeva ai partecipanti di ripetere mentalmente alcune regole per evitare l’assunzione di cibi eccessivamente calorici – ad esempio: “quando aprirò il frigorifero penserò alla mia dieta”.

In generale, entrambi i training sembrano funzionare rispetto alle condizioni di controllo portando in media alla riduzione di un chilo del peso corporeo nelll’arco di quattro settimane.

Tuttavia, guardando ad alcune differenze individuali il training motorio Go/no-go training ha funzionato meglio per coloro che avevano indici di massa corporea più alti.

Anche se il risultato può sembrare modesto (1 kg in 4 settimane) in realtà lo studio evidenzia la possibilità di attuare training cognitivi con effetti misurabili nella quotidianità degli individui; dunque ulteriori ricerche sul tema sono attese sia in setting di laboratorio che maggiormente ecologici.

ARTICOLO CONSIGLIATO:

La perdita di peso non aumenta l’autostima nelle ragazze adolescenti?

BIBLIOGRAFIA:

 

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Linda Confalonieri
Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

Tutti gli articoli
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel