expand_lessAPRI WIDGET

In rete o nella rete? Accompagnare gli adolescenti ad un uso responsabile di internet

L'utilizzo di internet porta con sè la necessità di sviluppare un atteggiamento di autotutela, consapevolezza e responsabilità nei giovani internauti

Di Elena Copelli

Pubblicato il 13 Mag. 2014

 

 

giovani e internet © contrastwerkstatt - Fotolia.comRisulta sempre più importante accompagnare gli adolescenti a riconoscere che internet è come un oceano immenso da esplorare portando con sé consapevolezza, responsabilità e un atteggiamento di autotutela e protezione; se, infatti, la rete è un mondo di comunicazione piuttosto libero, onesto e di condivisione paritaria è anche un contesto in cui la protezione della propria privacy e della propria riservatezza è messa duramente alla prova.

Internet risulta oggi il principale mezzo di comunicazione di massa, nelle vite sia degli adulti che dei ragazzi. L’avvento di internet e il suo utilizzo, che al giorno d’oggi spazia dall’ambito lavorativo a quello scolastico per arrivare a quello ludico-ricreativo, rappresenta una delle principali rivoluzioni dal punto di vista delle comunicazioni e quindi delle relazioni umane, costituendo una importante sfida dal punto di vista educativo nella relazione tra adulti e adolescenti.

Dal momento che comunicare è sempre e da sempre un bisogno essenziale degli esseri umani, anche i mezzi e i modi attraverso cui le persone intraprendono, costruiscono e mantengono scambi comunicativi si evolvono nel tempo.

Le comunicazioni mediate da internet hanno definitivamente interrotto la dicotomia tra comunicazione scritta e comunicazione orale, consentendo scambi interattivi scritti ma al tempo stesso diretti ed immediati come quelli orali, come avviene tramite chat, post sui social network, e-mail e messaggistica istantanea. Si tende quindi a parlare di oralità scritta (Pozzi e Toscani, 2008), intendendo una forma di comunicazione, rivoluzionaria e innovativa, che abbraccia contemporaneamente la struttura della comunicazione scritta e l’immediatezza della comunicazione orale, costruendo quindi nuovi linguaggi, nuove grammatiche e nuovi codici di comunicazione tra persone.

Un’altra essenziale trasformazione che internet ha portato nelle vite delle persone, è che, per la prima volta nella storia dell’uomo, le nuove generazioni padroneggiano questi strumenti e linguaggi con esperienza maggiore rispetto alle generazioni che le hanno precedute. Dal punto di vista educativo e pedagogico, questo dato di fatto rappresenta un’enorme e difficile sfida da affrontare, in quanto i nativi digitali (Prensky, 2001) sono ritenuti madrelingua dei linguaggi virtuali e multimediali mentre gli adulti risultano “immigrati digitali”, con lacune di apprendimento e di trasmissione dei codici stessi.

Emerge in modo sempre più evidente un gap generazionale e, soprattutto nei due contesti educativi per eccellenza (scuola e famiglia), si osserva la convivenza di più generazioni culturali, nate e cresciute con strumenti e linguaggi di comunicazione diversi, spesso in difficoltà nel costruire e condividere valori, norme, regole e identità.

Rimane quindi da chiedersi e, soprattutto, invitare gli adolescenti a chiedersi: quali sono le reali opportunità e punti di forza delle nuove tecnologie? Quali sono invece i rischi e le criticità di questi strumenti?

Se, da una parte gli adolescenti sono abbastanza sicuri nell’evidenziare le potenzialità della rete (divertimento, approfondimento di interessi e passioni, sviluppo della conoscenza e della creatività, contatto diretto e immediato con i pari, facilità e immediatezza dell’utilizzo), dall’altra appaiono spesso carenti di informazioni, ma soprattutto di consapevolezze, in merito alle criticità e ai rischi oggettivi (Couyoumdjian et al., 2006; Lancini, 2009).:

  • In rete, infatti, viene messo a rischio il contatto con Sé stessi, in quanto la dimensione corporea e del “faccia a faccia” è negata, mettendo a rischio le capacità e le competenze socio-relazionali dei ragazzi;
  • Inoltre, gli adolescenti vivono una forte pressione, da parte dei pari ma anche più in generale dalla società dei consumi (Bauman, 1999) all’omologazione e al possesso di strumenti sempre nuovi con ricadute importanti a livello della stima di Sé; spesso, e questi gli adolescenti lo riconoscono apertamente, si prova una forte fatica a tollerare la frustrazione di non avere il cellulare o la consolle uguale a quella dei compagni oppure di non ricevere in maniera immediata risposte a messaggi e chat.
  • Infine, l’utilizzo della rete da parte degli adolescenti manca di controllo, che, quando non può arrivare dall’interno, deve o dovrebbe giungere dall’esterno, da parte degli adulti di riferimento. E’ proprio nel mondo fluido, immenso e incontrollabile della rete che spesso gli adolescenti entrano in contatto con contenuti non adeguati alla loro giovane e fragile età, oppure, approfittando dello schermo del pc, che è al tempo stesso protezione e maschera, attivano modalità di comunicazione aggressive, denigratorie o prepotenti nei confronti dei pari.

Risulta sempre più importante accompagnare gli adolescenti a riconoscere che internet è come un oceano immenso da esplorare portando con sé consapevolezza, responsabilità e un atteggiamento di autotutela e protezione; se, infatti, la rete è un mondo di comunicazione piuttosto libero, onesto e di condivisione paritaria è anche un contesto in cui la protezione della propria privacy e della propria riservatezza è messa duramente alla prova.

E’ essenziale avvicinare gli adolescenti al concetto di intimità, un valore importante che ci riporta alla consapevolezza della riservatezza di alcune informazioni private e personali per le quali è necessario un atteggiamento di grande attenzione e protezione, in quanto una volta immesse nell’universo virtuale non è più possibile cancellarle né avere pieno controllo del loro utilizzo da parte di altri utenti (Rivoltella, 2001).

E’ importante quindi ricordare alcuni semplici ma essenziali consigli di buona navigazione agli adolescenti (e anche agli adulti):

  • Mai comunicare o condividere informazioni personali, password oppure dettagli relativi alla propria famiglia e alla propria residenza;
  • Prestare attenzione alle impostazioni di privacy dei social network, dei blog e dei servizi di chat;
  • Ricordare che virtuale non fa rima con legale; alcuni comportamenti sono scorretti, per non dire illegali, offline così come online e non devono quindi essere messi in atto. L’atteggiamento di correttezza e rispetto favorisce un utilizzo responsabile della rete e una consapevolezza della propria cybercittadinanza;
  • Coltivare interessi paralleli, affiancando alle nuove tecnologie, gli interessi e le passioni fuori dalla rete;
  • Ricordare l’importanza della comunicazione interpersonale e del “faccia a faccia”, sia nei rapporti alla pari che nella relazione con gli adulti;

Richiedere l’ascolto e il sostegno da parte degli adulti non solo per tutelare la propria immagine e riservatezza sulla rete, ma anche e soprattutto per avere maggiori strumenti di gestione delle emozioni e legate all’uso delle tecnologie.

 

ARGOMENTI CORRELATI:

TECNOLOGIA E PSICOLOGIA –  BAMBINI E ADOLESCENTI

ARTICOLO CONSIGLIATO:

 Internet addiction: quando cinque minuti diventano alcune ore 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Elena Copelli
Elena Copelli

Psicologa scolastica, dello sviluppo e dell’educazione.

Tutti gli articoli
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel