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Heroic Imagination Project – Addestriamoci ad essere eroi!

Heroic Imagination Project ideato dal Prof. Philip G. Zimbardo per comprendere le forme di eroismo di tutti i giorni e utilizzarle nella pratica quotidiana.

Di Francesca Vinciullo

Pubblicato il 04 Feb. 2014

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Il progetto Heroic Imagination Project – HIP si focalizza sulla comprensione delle forme di eroismo di tutti i giorni e su come utilizzarle nella pratica quotidiana.

L’“effetto passante” è la tendenza a non agire in situazioni pericolose quando altre persone sono presenti e si basa sul fenomeno psicologico di “diffusione della responsabilità” considerato una forma di attribuzione per cui una persona ha minori possibilità di assumersi una responsabilità per un’azione quando altri sono presenti.

Kris Leppien-Christensen, docente di Psicologia nel college di Saddleback in Mission Viejo (California) è stato protagonista di un episodio che si riallaccia a questo fenomeno, nel momento in cui si è imbattuto in un ciclista steso sul ciglio di una strada in una zona losca della città, in piena notte.

Quale sarebbe la prima reazione di fronte a questa situazione? Probabilmente di continuare sul proprio cammino  essendo troppo diffidente per fermarsi a prestare soccorso. Invece Leppien-Christensen ha deciso di fermare la propria auto e chiedere al ciclista se fosse tutto ok.  L’uomo in questione, non a caso, è docente di un innovativo programma educativo  (Heroic Imagination Project – HIP) volto ad offrire agli studenti strumenti da poter utilizzare nella vita di tutti i giorni  per trasformare situazioni negative ed incoraggiare un comportamento efficace e coraggioso in situazioni difficili.

Il progetto, ideato da Philip G. Zimbardo, professore di Psicologia presso l’università di Stanford ed attualmente all’università  di Palo Alto, si basa su ricerche in psicologia sociale su temi di conformità, obbedienza ed altre potenziali influenze sociali negative e si focalizza sulla comprensione delle forme di eroismo di tutti i giorni e a come utilizzarle nella pratica quotidiana.

L’obiettivo? Quello di “creare” quelli che Zimbardo definisce gli “eroi di tutti i giorni”, cioè coloro che si offrono ad aiutare gli altri o a difendere cause morali nonostante i possibili rischi. “Se le brave persone possono essere indotte a comportarsi male, le persone comuni possono essere addestrate a gesti eroici?”: è questa la sfida che propone Zimbardo.

La missione è quella di insegnare ai giovani a comportarsi in modo coraggioso in situazioni difficili, superando la tendenza al dislocamento della responsabilità in grado di bloccare gli interventi di soccorso. Il progetto è costituito da 8 lezioni principali e combina un contenuto didattico proveniente dalle basi della psicologia sociale e lezioni interattive e pratiche. Le aree considerate si rifanno a temi di pressione sociale, pregiudizio, conflitto nel gruppo, dialogo interiore positivo nelle situazioni difficili ed è indirizzato a studenti del liceo, del college e a giovani professionisti.

Inizialmente gli allievi si interrogano sul loro comportamento abituale di fronte a situazioni difficili o rischiose, successivamente osservano video o immagini in cui vengono presentati i processi psicologici che promuovono od ostacolano comportamenti di aiuto con l’obiettivo di migliorare le proprie abilità comportamentali.Infine i partecipanti sviluppano un modello caratterizzato da una serie di strategie d’azione da mettere in pratica in situazioni pericolose.

Il team sottolinea l’elemento innovativo del programma: le persone sono addestrate a sviluppare la propria consapevolezza nelle circostanze quotidiane e a rendersi conto di quali situazioni ci aiutano e quali invece sono contrarie ai nostri interessi.

Il programma è stato proposto anche in un college della California (Irvin Valley College) e si sta sviluppando largamente tra gli studenti. È interessante il dato per cui il progetto si sta diffondendo tra gli studenti tanto da poter diventare un fenomeno sociale su cui interrogarsi.

Secondo Zimbardo, l’obiettivo è quello di spingere il programma oltre i confini americani, promuovendo work-shop, ad esempio, ad Hong Kong, in Svezia ed in Polonia, e magari nel nostro Paese. “Ognuno è un potenziale eroe attraverso il coinvolgimento in abitudini quotidiane tese a promuovere il bene comune”, afferma infine Zimbardo.

La tendenza umana a fidarsi degli altri per interpretare una situazione e la ricerca dell’accettazione sociale può indurre le persone a fermarsi di fronte ad un problema anziché risolverlo. Questo programma educativo offre così un valido strumento per lo sviluppo di adeguate abilità comportamentali utilizzabili nel nostro quotidiano.

ARGOMENTI CORRELATI:

PSICOLOGIA SOCIALE – ETICA E MORALESOCIETA’ & ANTROPOLOGIA

 

 

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Francesca Vinciullo
Francesca Vinciullo

Dottore Magistrale in Psicologia Clinica

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