DIALECTICAL BEHAVIORAL THERAPY (DBT)
Incontro di Formazione alla Terapia Dialettico Compartamentale per pazienti Borderline
Vicenza – 17, 18, 19 gennaio 2014
Terapia dialettico comportamentale – DBT . La centralità del lavoro sui comportamenti autolesivi e suicidari è stata presentata da Swenson con l’immediatezza e la padronanza tipica dei terapeuti DBT che sanno alternare validazione e spinta al cambiamento con grande naturalezza.
Il 17, 18 e 19 gennaio 2014 alla Casa di Cura Villa Margherita di Vicenza si è svolto il primo modulo di formazione per psicoterapeuti all’utilizzazione della Terapia Dialettico-Comportamentale (dialectical-behavior therapy, ovvero DBT) per il paziente Borderline guidata dal prof. Charles R. Swenson, Psichiatra e professore associato di Psichiatria presso l’Università del Massachusetts Medical School e responsabile del Dipartimento di Salute Mentale del Massachusetts centrale e occidentale.
Prima di diventare un terapeuta DBT, Swenson ha svolto pratica psicanalitica al Cornell University Medical College di New York, dove per cinque anni ha diretto un programma di ricovero a lungo termine ad orientamento psicoanalitico per i pazienti con disturbi di personalità, tra cui il disturbo di personalità borderline.
Dal 1987 ha intrapreso la formazione in DBT e in terapia cognitivo-comportamentale e ha sviluppato e diretto programmi ospedalieri di trattamento diurno per i pazienti con disturbo borderline di personalità basato sulla DBT. Nel 1990 e nel 1993, è stato votato “Teacher of the Year” da parte dei residenti psichiatrici. Alla Cornell ha lavorato come formatore e consulente DBT negli Stati Uniti e in Europa, diventando uno degli esponenti di spicco accanto alla fondatrice Marsha Linehan.
Le tre giornate rappresentano il modulo introduttivo alla DBT. Swenson ha illustrato accuratamente le procedure di addestramento alle abilità di regolazione emotiva e gestione dei rapporti interpersonali (cosiddetto skills traning) dimostrando una smagliante competenza acquisita in decenni di esperienza sul campo e una grande passione e coinvolgimento nel rapporto con il paziente.
La centralità del lavoro sui comportamenti autolesivi e suicidari è stata presentata da Swenson con l’immediatezza e la padronanza tipica dei terapeuti DBT che sanno alternare validazione e spinta al cambiamento con grande naturalezza.
Colpisce la capacità di rimanere in contatto con i pazienti, contemporaneamente proponendosi come figura di attaccamento sicuro e muovendosi su un piano cooperativo che responsabilizza il paziente. È questa la dilettica di cui parla sempre Marsha Linehan. A questi interventi Swenson aggiunge il costante sforzo di sostenere le risorse e di valorizzare i progressi anche minimi che compie il paziente borderline.
Swenson ha anche annunciato una novità: l’imminente revisione del manuale della DBT, che sarà pubblicata alla fine del 2014. Il nuovo manuale introdurrà una maggiore attenzione per le teorie dell’attaccamento e per il trattamento degli aspetti dissociativi. Se le attese saranno soddisfatte, questa nuova versione colmerà alcuni degli aspetti a cui la DBT è stata meno attenta.
L’evento è stato organizzato dall’Associazione NEABPD ITALY in collaborazione con altri enti formativi, le cui fondatrici sono Paola Bertulli, Elena Prunetti, Maria Elena Ridolfi e Roberta Rossi. Questa associazione sta promuovendo una formazione DBT offerta ai singoli terapeuti e non vincolata alla partecipazione a una équipe DBT.
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Roberto Framba. Psicologo e Psicoterapeuta. Didatta presso Studi Cognitivi Milano e Psicoterapia Cognitiva e Ricerca Bolzano- VEDI PROFILO