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Relazioni cooperative? Ecco gli ingredienti: cibo & ossitocina!

Per la costruzione di relazioni cooperative è importante donare e ricevere nutrimento e cibo, il tutto sancito dai maggiori livelli di ossitocina.

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 31 Gen. 2014

Aggiornato il 17 Set. 2018 09:33

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

E’ molto potente per la creazione e il mantenimento dei legami sociali – almeno nella comunità dei primati non umani- donare e ricevere nutrimento e cibo, e il tutto viene biologicamente sancito dai maggiori livelli di ossitocina.

La capacità di formare relazioni cooperative a lungo termine è una delle premesse fondamentali per l’evoluzione dell’uomo in cui è in gioco l’ormone dell’ossitocina.

Alcuni ricercatori del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Leipzig in Germania hanno studiato questa capacità nei primati non umani (scimpanzè).

I protagonisti dello studio circa 26 scimpanzè della Budongo Forest in Uganda.

In particolare è stato misurato il livello di ossitocina nell’urina degli scimpanzè a seguito di comportamenti di condivisione del cibo.

I risultati evidenziano elevati livelli di ossitocina negli individui alle prese con la condivisione di cibo rispetto a scimpanzè coinvolti in altre attività sociali. Per esempio, si è riscontrato un livello maggiore di ossitocina durante l’attività della condivisione di cibo rispetto a comportamenti di grooming, l’attività di reciproco spulciamento tra consimili.

In altre partole è come se donare e ricevere cibo fosse evolutivamente più saliente rispetto al grooming; basti pensare anche alle evidenze dei meccanismi neurobiologici per cui l’ossitocina regola la relazione umana madre – neonato durante l’allattamento.

In altre parole è molto più potente per la creazione e il mantenimento dei legami sociali – almeno nella comunità dei primati non umani- donare e ricevere nutrimento e cibo, e il tutto viene biologicamente sancito dai maggiori livelli di ossitocina.

D’altro canto l’etimologia latina della parola compagno non lascia dubbi: “com” – “panis”; chissà se lo stesso accade nelle nostre più che umane occasioni conviviali.

LEGGI:

RAPPORTI INTERPERSONALI ALIMENTAZIONE

 

 

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Redattrice di State of Mind

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