Secondo l’ipotesi del cheerleader effect siamo più attraenti per gli altri quando siamo in un gruppo rispetto a quando siamo da soli.
Per testare questa ipotesi i ricercatori della University of California hanno condotto cinque esperimenti con 130 studenti universitari.
Il primo esperimento prevedeva che i partecipanti guardassero 100 fotografie di persone e che ne valutassero la bellezza. Le persone ritratte nelle fotografie comparivano nelle foto da sole o insieme ad altre due persone dello stesso sesso.
Complessivamente i partecipanti all’esperimento hanno valutato come più attraenti le persone che comparivano in una foto di gruppo rispetto a quando erano raffigurate sole.
In un altro esperimento ai partecipanti sono state mostrate le foto delle singole persone che però erano riunite in un collage di 4 , 9 o 16 immagini. Anche in questo caso l’effetto cheerleader è stato confermato, con voti più alti per i singoli nei collages piuttosto che da soli.Secondo i ricercatori l’ “effetto cheerleader” può essere il risultato di tre diversi fenomeni cognitivi: il nostro sistema visivo può calcolare automaticamente tutte le “rappresentazioni” di facce presentate all’interno di un gruppo, inoltre i singoli membri del gruppo possono essere influenzati da questa media generale, e infine percepiamo i volti “medi” come più attraenti.
In altre parole i singoli volti saranno più attraenti quando appaiono in un gruppo perché essi appariranno più simili alla faccia media del gruppo, che è più attraente delle singole facce dei membri del gruppo.
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BIBLIOGRAFIA
Walker D., Vul E. Hierarchical Encoding Makes Individuals in a Group Seem More Attractive, published in Psychological Science, 29 October 2013.