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La terapia di Coppia in Psicoterapia Cognitiva

Scopo centrale della terapia cognitiva per la coppia è rendere chiaro il modo di pensare e comunicare dei partner per evitare le interpretazioni sbagliate.

Di Redazione

Pubblicato il 20 Set. 2013

Marianna Trezza

 

La terapia di coppia in psicoterapia cognitiva . - Immagine: ©-hypnocreative-Fotolia.com_.jpgLo scopo della terapia cognitiva per la coppia è rendere chiaro il modo di pensare e comunicare dei partner per evitare, innanzitutto, le interpretazioni sbagliate.

AMORE E RELAZIONI SENTIMENTALI TERAPIA DI COPPIA
PSICOTERAPIA COGNITIVALINGUAGGIO E COMUNICAZIONE

Il termine cognitivo si riferisce al modo in cui gli esseri umani formulano giudizi, prendono decisioni, interpretano le azioni altrui correttamente o scorrettamente.

La rivoluzione cognitiva negli ultimi tempi ha gettato nuova luce sul modo in cui usiamo l’intelletto sia per risolvere i problemi che per crearli o addirittura aggravarli.

È il modo in cui pensiamo che genera il nostro comportamento e i suoi risultati.

Quando sbagliamo nel giudicare o nel comunicare arrechiamo sofferenza sia a noi stessi che al nostro compagno/a subendo a nostra volta dolorose ritorsioni.

Per sbrogliare questo groviglio di pensieri bisogna accedere a una forma di ragionamento superiore che si usa sempre quando ci accorgiamo di aver commesso un errore e vogliamo correggerlo (Beck,1988).

Ma nei rapporti intimi, nei quali ha un’importanza il pensiero chiaro e la correzione degli errori, è carente proprio la capacità di rettificare e riconoscere i giudizi sbagliati che si danno del partner. Inoltre, anche quando si crede di parlare lo stesso linguaggio ciò che dice l’uno e sente l’altro sono spesso due cose completamente diverse. Il difetto della comunicazione causa e poi aggrava molte delle frustrazioni e delle delusioni delle coppie.

Le frequenti interpretazioni errate e la rabbia reciproca che ne consegue finiscono con il minare le basi del rapporto fino a creare una situazione irreversibile. Solo se le persone se ne rendono conto e riescono ad arginare i danni prima che sia troppo tardi si può bloccare la tempesta.

Lo scopo della terapia cognitiva è rendere chiaro il modo di pensare e comunicare dei partner per evitare, innanzitutto, le interpretazioni sbagliate.

Le coppie credono spesso, inizialmente, che il proprio rapporto sia “diverso” rispetto a quello di altri, ma prima o poi si imbattono nella difficoltà ad affrontare i problemi e i conflitti che si accumulano giorno per giorno.

In questi casi, si inizia ad avvertire un crescente senso di irrequietezza, frustrazione e dolore spesso senza sapere dove risiede il problema.

Quando poi subentra la delusione, la scarsa comunicazione e l’incomprensione si comincia a pensare che stare insieme sia un errore.

 Le coppie impegnate in un legame duraturo si creano certe reciproche aspettative. L’intensità della relazione alimenta desideri di amore, lealtà e appoggio incondizionati e proprio per tutto ciò sono portati ad interpretare erroneamente le azioni e i significati dell’altro.

Di fronte ad un conflitto dovuto ad una comunicazione carente il più delle volte tendono ad incolparsi a vicenda, invece di considerarlo come un problema che può essere risolto.

Con l’insorgere di difficoltà, con il proliferare delle ostilità e dei fraintendimenti si perdono di vista tutte le qualità positive dell’altro fino a mettere in discussione il rapporto precludendosi l’opportunità di sbrogliare i nodi che stravolgono il proprio giudizio.

Nell’ultimo decennio, con la diffusione degli approcci cognitivi, ci si è orientati anche alla risoluzione delle problematiche coniugali. Fra coloro che se ne sono occupati spiccano Aaron A. Beck e il suo Centro della Pennsylvania ma anche Norman Epstein, Jim Pretzer e Barbara Flemig con le loro ricerche  e nell’applicare le loro conclusioni ai trattamenti clinici. Altri pionieri sono stati J. Abrahms, David Burns, Frank Dattilio, S. Hausner, S. Joseph, Chris Padesky e Creig Wiese.

La terapia cognitiva ha individuato nelle persone con problemi di coppia uno schema di pensiero comune. Quando i partner sono frustrati nelle loro aspettative sono inclini a giungere immediatamente a conclusioni negative.

Con una modalità tipica della lettura del pensiero il partner deluso incrimina subito l’altro. Di contro, l’altro, offeso, può attaccare o ritirarsi generando una reazione a catena. Così si instaura un circolo vizioso di attacco e ritorsione.

La terapia cognitiva ha mostrato che i coniugi possono imparare ad essere più ragionevoli adottando un atteggiamento di minor sicurezza di sé e di una maggiore umiltà rispetto alla lettura del pensiero dell’altro. Insegnando ai partner a considerare ipotesi alternative alle loro conclusioni negative.

 

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BIBLIOGRAFIA:

 

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