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Denise, una paziente virtuale a rischio di suicidio

E' nata Denise, una paziente virtuale, che può aiutare i futuri medici nella corretta valutazione del rischio di suicidio dei pazienti.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 23 Gen. 2013

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Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

E’ nata Denise, una paziente virtuale progettata dalla University of Florida Department of Computer and Information Science and Engineering,  che può aiutare i futuri medici nella corretta valutazione del rischio di suicidio dei pazienti.

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Secondo i ricercatori che hanno sviluppato questo progetto la valutazione del rischio di suicidio da parte dei medici deve diventare un “must”, tanto quanto lo è, per esempio, il saper riconoscere un attacco cardiaco.

Il tasso di suicidi è cresciuto, negli ultimi 50 anni, del 60%, specialmente nei paesi in via di sviluppo ed è attualmente la decima causa di morte nel mondo: si stimano circa un milione di suicidi all’anno, con un tasso globale di 16 suicidi ogni 100.000 persone (uno ogni 40 secondi).

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Lo studio, condotto alla Medical College of Georgia at Georgia Health Sciences University, coinvolge studenti di medicina del secondo anno allo scopo di verificare se l’interazione con Denise – una madre e moglie in cerca di cure psichiatriche per l’insonnia e un disturbo dell’umore – può aiutarli nel processo di apprendimento della valutazione del rischio suicidario.
Un gruppo di 40 studenti interagisce con Denise, mentre un secondo gruppo guarda un video in cui un medico intervista un paziente con un disturbo dell’umore, il colloquio verte sulla valutazione del rischio di suicidio.
In un secondo momento, tutti gli studenti hanno il compito di intervistare un “paziente standardizzato”, cioè un attore addestrato per interpretare e segnalare sintomi associati a una certa condizione psicopatologica.
L’interazione virtuale con Denise permette ai giovani medici di fare domande e di ottenere una risposta “tipica”, ma sopratutto li mette nella condizione di riflettere su quali domande porre e a quale sia il modo migliore per farlo: Denise infatti è in grado di dire quando non capisce una domanda.
I ricercatori hanno ipotizzato che gli studenti che interagiscono con Denise saranno meglio in grado di valutare il rischio di suicidio nei pazienti standardizzati. Se l’ipotesi troverà conferma, Denise verrà condivisa con altri studenti di medicina attraverso Association of American Medical Colleges MedEdPORTAL, uno strumento on-line per l’educazione in medicina.
 Un secondo obiettivo sarà quello di valutare l’impatto a lungo termine dell’uso di Denise in quegli studenti che proseguono con una specializzazione in psichiatria.
I ricercatori sperano che questo strumento possa aiutare i futuri medici di base ad affrontare situazioni difficili come il suicidio, la psicosi, l’ansia e la depressione.
I disturbi dell’umore, come la depressione, che comportano un elevato rischio di disabilità e di suicidio, sono infatti i disturbi di salute mentale che più comunemente arrivano all’attenzione dei medici di base.
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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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