– FLASH NEWS –
di Marina Morgese
Il termine Cyberbullismo è utilizzato per indicare il fenomeno che avviene quando bambini e/o adolescenti si avvalgono dell’utilizzo di internet, dei telefoni o di altri tipi di tecnologia per maltrattare e molestare ripetutamente i propri coetanei.
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Il verificarsi di episodi di Cyberbullismo è stato spesse volte positivamente correlato con gli aumentati tassi di suicidio adolescenziale.
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Una recente ricerca ha cercato di studiare meglio il fenomeno del suicidio adolescenziale e se effettivamente l’associazione cyberbullismo – suicidio adolescenziale sia statisticamente significativa quanto si crede. Ai fini della ricerca, guidata da Wood e recentemente presentata ad un convegno organizzato dall’Associazione Americana di Pediatria (AAP), sono stati selezionati su Internet vari rapporti di suicidi adolescenziali in cui è menzionata la presenza di episodi di Cyberbullismo. Sono state inoltre raccolte informazioni demografiche sui protagonisti dei rapporti e sono state analizzate l’incidenza di malattia mentale pre-esistente negli adolescenti, la co-presenza di altre forme di bullismo e le caratteristiche dei mezzi elettronici associati a ciascun caso di suicidio.
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Lo studio ha identificato in totale 41 casi di suicidio (24 femmine, 17 maschi) avvenuti in un’ età compresa tra i 13 e i 18 anni, negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito e in Australia. Lo studio ha fatto luce su diversi aspetti del suicidio adolescenziale:
– Il 24 per cento dei ragazzi è stato vittima di bullismo omofobico (di cui solo il 12 per cento è identificato come realmente omosessuale).
– L’incidenza dei casi di suicidio, inoltre, è notevolmente aumentata nel corso del tempo: il 56 per cento dei suicidi si è verificato dal 2003 al 2010, il restante 44 per cento si è verificato nel breve periodo dal gennaio 2011 all’aprile 2012.
– Secondo lo studio, il 78 per cento degli adolescenti che hanno commesso suicidio sono stati vittime di bullismo sia a scuola che on-line, mentre solo il 17 per cento sono stati esclusivamente vittime di cyberbullismo.
– Malattie mentali pre-esistenti sono state rilevate: disturbi dell’umore sono stati riportati nel 32 per cento dei ragazzi, mentre sintomi depressivi sono presenti in un ulteriore 15 per cento.
Gli autori dello studio hanno così concluso che il Cyberbullismo è un fattore presente in alcuni suicidi, ma quasi sempre ci sono altri fattori come la malattia mentale o la presenza di altre forme di bullismo, come quello faccia a faccia. Il Cyberbullismo in genere rientra nel contesto del normale bullismo.
Oltre ad aver dimostrato la scarsa correlazione, sostenuta invece da tanti, tra cyber bullismo e suicidio adolescenziale, lo studio in questione ha anche il merito di aver evidenziato le modalità più frequenti in cui avviene il Cyberbullismo: Formspring e Facebook specificamente sono i mezzi più utilizzati per molestare i coetanei, così come sms ed mms.
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Conoscere il nemico è il primo passo per poterlo affrontare e, grazie anche a questa ricerca che ha fatto luce su numerosi aspetti del suicidio adolescenziale, potremmo avere in mano strumenti preziosi per capire cosa porta gli adolescenti a un atto così disperato.
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BIBLIOGRAFIA:
- LeBlanc, J. C. (2012). Cyberbullying and Suicide: A Retrospective Analysis of 41 Cases. Paper presented at the American Academy of Pediatrics (AAP) National Conference and Exhibition in New Orleans.