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Cooperazione e Vantaggio Evolutivo Individuale

Cooperazione & Vantaggio Individuale: Agire in modo disinteressato e altruistico è vantaggioso perché porta a una ricompensa personale.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 28 Nov. 2012

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Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Cooperazione & Vantaggio Individuale: Agire in modo disinteressato e altruistico è vantaggioso perché porta a una ricompensa personale. 

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Gli esseri umani sono molto più inclini a cooperare tra loro di quanto lo siano i loro più stretti parenti evolutivi. La teoria prevalente sul perché questo avvenga si è focalizzata sul concetto di altruismo, ma le moderne teorie del comportamento cooperativo suggeriscono che agire in modo disinteressato e altruistico è vantaggioso in termini evolutivi perché porta a una ricompensa personale. 

Cervello Tripartito & Evoluzione. - Immagine: © mates - Fotolia.com
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Secondo un recente studio di Tomasello e colleghi, pubblicato su Current Anthropology, l’uomo ha sviluppato la capacità di cooperare, perché lavorare bene con gli altri portava a un beneficio individuale, oltre che collettivo. In altre parole, la collaborazione non nasce dall’altruismo, ma dal vantaggio in termini di sopravvivenza individuale che questa comporta: dobbiamo cooperare per sopravvivere, aiutiamo gli altri perché abbiamo bisogno di loro.  

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Questo studio fornisce un resoconto completo sull’evoluzione del comportamento cooperativo come un processo in due fasi, che inizia in piccoli gruppi di cacciatori-raccoglitori e diventa in seguito più complesso e culturalmente determinato nelle grandi società.

La premessa è la teoria della cooperazione mutualistica, che si basa sul principio di interdipendenza: gli autori ipotizzano che, ad un certo punto della nostra evoluzione, si sia reso necessario per gli esseri umani provvedere al foraggiamento insieme, il che significa che ogni individuo ha un interesse diretto per il benessere dei suoi compagni.

 In questo contesto di interdipendenza, gli esseri umani hanno sviluppato particolari abilità cooperative che altri primati non possiedono, per esempio dividere equamente il raccolto, comunicare obiettivi e strategie, considerare il proprio ruolo nell’attività comune come equivalente a quello di un altro. Coloro che sono stati in grado di coordinarsi adeguatamente con i loro compagni durante il foraggiamento e che hanno fatto loro parte nel gruppo hanno avuto più probabilità di successo.

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Quando la società è cresciuta in dimensioni e complessità, i loro membri sono divenuti ancora più interdipendenti gli uni dagli altri. Nella seconda fase evolutiva, le abilità cooperative si sono sviluppate su più ampia scala, un esempio è la concorrenza tra gruppi umani. Le persone sono diventate più gregarie, identificandosi con gli altri all’interno della società anche senza una conoscenza personale e diretta. Questo nuovo senso di appartenenza ha generato convenzioni culturali, norme e istituzioni che hanno a loro volta incentivato e strutturato il sentimento di responsabilità sociale.

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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