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Riconoscimento della Voce e del Volto: esiste una Connessione Strutturale Diretta

Esiste una connessione strutturale diretta tra le aree deputate al riconoscimento della voce e quelle del riconoscimento del volto.

Di Marianna Palermo

Pubblicato il 25 Set. 2012

Aggiornato il 05 Nov. 2012 12:00

FLASH NEWS 

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Esiste una connessione strutturale diretta tra le aree deputate al riconoscimento della voce e quelle responsabili del riconoscimento del volto. 

Come avviene il processo di riconoscimento della voce e del volto nel cervello umano? In base base al modello classico le informazioni sensoriali relative alla voce e al volto di una persona sono elaborate ad un livello corticale superiore.

Tuttavia i ricercatori del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Leipzig hanno dimostrato che esiste una connessione strutturale diretta tra le aree deputate al riconoscimento della voce e quelle responsabili del riconoscimento del volto. 

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Lo studio è stato condotto su 19 soggetti volontari sani (10 donne e 9 uomini) di età compresa tra i 23 e i 34 anni, i quali sono stati sottoposti in un primo momento ad una fase di addestramento, che consisteva nella presentazione di file audio-visivi, attraverso i quali i soggetti imparavano ad associare delle voci ai rispettivi volti e, nella condizione di controllo, dei suoni di tasti ai rispettivi cellulari.

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Nella sessione sperimentale ai soggetti si faceva ascoltare una frase pronunciata da uno speaker target, tra quelli mostrati nella fase di addestramento, e successivamente due frasi di 2 parole. Dovevano decidere se si trattasse della voce dello speaker target o meno (riconoscimento della voce), mentre nella condizione di controllo si chiedeva di decidere se si trattasse della frase target o meno, indipendentemente dalla voce dello speaker (riconoscimento della frase). In un secondo momento, ai partecipanti si faceva ascoltare una voce attraverso un file audio (o il suono dei tasti di un cellulare) e subito dopo si mostrava un volto (o un cellulare) attraverso un file solo visivo e veniva loro chiesto di indicare se il volto (o il cellulare) e la voce (o il suono dei tasti) appartenessero alla stessa persona (o cellulare).

Le registrazioni sono avvenute attraverso due scansioni di fRMI, hanno permesso di localizzare le aree deputate al riconoscimento della voce nelle regioni anteriori, mediane e posteriori del solco temporale superiore, mentre il giro fusiforme, area responsabile del riconoscimento del volto, si attiva in risposta sia agli stimoli visivi, che a quelli uditivi nei compiti di riconoscimento dello speaker.

Questo significa che nel cervello umano avviene un’integrazione dinamica di informazioni visive e uditive nei processi di riconoscimento delle persone, grazie alla presenza di una connessione strutturale diretta tra il solco temporale superiore e il giro fusiforme, senza la mediazione di strutture corticali sopramodali.

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In particolar modo, sono emerse delle connessioni più significative tra il giro fusiforme e le regioni anteriori e mediane del solco temporale superiore, rispetto alla regione posteriore, in quanto quest’ultima è responsabile soprattutto dell’identificazione dei parametri acustici delle voci.

Dallo studio risulta inoltre una connettività strutturale tra le regioni deputate al riconoscimento della voce all’interno dello stesso solco temporale. 

Dunque, le informazioni visive di un volto, acquisite attraverso una precedente esperienza sensoriale, possono contribuire anche al riconoscimento della voce  e questo consente di ottimizzare il processo di riconoscimento delle persone. 

 

 

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Marianna Palermo
Marianna Palermo

Dottoressa in Psicologia Clinica

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