– FLASH NEWS –
Secondo una ricerca condotta all’Università di Iowa la consapevolezza di sé è il prodotto di un mosaico di percorsi nel cervello. La ricerca è in contrasto con la teoria che tre regioni del cervello siano fondamentali nella consapevolezza di sé: la corteccia insulare, la corteccia cingolata anteriore e la corteccia mediale prefrontale.
A queste conclusioni gli scienziati sono giunti dopo avere avuto la rara opportunità di studiare una persona con gravi danni cerebrali in tutte e tre queste regioni cerebrali.
L’uomo in questione, un 57 enne laureato, chiamato convenzionalmente il “paziente R”, ha superato tutti i test standard di auto-consapevolezza e ha dato ripetute prove di riuscire a riconoscersi allo specchio e in fotografie relative a diverse epoche della sua vita; inoltre, nel corso di una lunga intervista, ha dimostrato profonda capacità introspettiva e di riuscire a comprendere chiaramente che ogni azione da lui compiuta è la conseguenza di un intenzione.
LEGGI ANCHE: ARTICOLI SULLA NEUROPSICOLOGIA
Di sé ha dato questa descrizione “Io sono solo una persona normale con un brutto ricordo”. Cioè che il paziente ha perso, a causa di un danno ai lobi temporali, è la capacità di aggiornare i nuovi ricordi nel suo “sé autobiografico”, provocandogli una grave amnesia anterograda. (LEGGI ANCHE: ARTICOLI SULLA MEMORIA) Al di là di questo deficit, tutte le altre funzioni legate alla consapevolezza di sé sono, secondo i ricercatori, rimaste fondamentalmente intatte.
Secondo David Rudrauf, Ph.D., co-autore dello studio, questa ricerca dimostra chiaramente che la consapevolezza di sé corrisponde a un processo che non può essere localizzato in una singola regione cerebrale; è molto probabile che questa emerga invece da interazioni diffuse e ampiamente distribuite tra le reti delle regioni cerebrali; le aree che giocherebbero un ruolo in tale processo sono il tronco cerebrale, del talamo e corteccia posteromediali.
BIBLIOGRAFIA:
- Philippi, C.L., Feinstein, J.S., Khalsa, S.S., Damasio, A., Tranel, D., et al. (2012) Preserved Self-Awareness following Extensive Bilateral Brain Damage to the Insula, Anterior Cingulate, and Medial Prefrontal Cortices. PLoS ONE 7(8): e38413. doi:10.1371/journal.pone.0038413