In generale, questa strategia produce effetti sull’esperienza soggettiva, sulle risposte fisiologiche e sul comportamento, e coinvolge numerosi sistemi cognitivi (memoria, attenzione, ragionamenti), di regolazione delle emozioni (sistema nervoso autonomo, sistema endocrino,..) e neurali (corteccia prefrontale e amigdala).
In psicoterapia, una forma “positiva” e “costruttiva” di reappraisal può essere la cosiddetta “ristrutturazione cognitiva”, che permette di esaminare pensieri, emozioni e comportamenti legati a particolari eventi stressanti e di produrre una ‘nuova valutazione’ degli eventi stessi, che sia più funzionale e costruttiva agli scopi dell’individuo.
Al contrario, il reappraisal può essere associato ad “esiti negativi” laddove l’interpretazione degli eventi è sistematicamente orientata in senso negativo, accompagnata da una rigida e deficitaria valutazione degli aspetti cognitivi ed emotivi, tipica dei soggetti ansiosi e/o depressi.
- Gross, J. J. (2002). Emotion regulation: Affective, cognitive, and social consequences. Psychophysiology, 39, 281–291.