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Psicologia Ambientale

Di Elena Cadel

Pubblicato il 03 Nov. 2011

environmental_psychology© rolffimages - Fotolia.comNata all’inizio degli anni Settanta, la psicologia ambientale è una disciplina relativamente giovane che abbraccia diverse prospettive ed aree di ricerca, accomunate dall’interesse per il rapporto tra le persone e il rispettivo entourage socio-fisico.

Per coloro che ricercano in questo campo, il termine “ambiente” fa riferimento sia ad ambienti costruiti, come case, scuole, uffici e strade, che a quelli naturali, come parchi e territori selvaggi. In entrambi i casi, però, l’ambiente è un fattore critico e non viene considerato come un semplice sfondo o come un palco sul quale gli individui si muovono ed interagiscono. Per esempio, scrivono David Uzzell e Gabriel Moser, non è possibile capire l’architettura e la configurazione spaziale di una chiesa, di una moschea o di una sinagoga senza far riferimento ai relativi precetti liturgici che, inevitabilmente, influenzano i vari design, così come non è possibile capire nessun paesaggio senza far riferimento ai differenti sistemi sociali, economici e politici e alle ideologie che li fanno comprendere.

Poiché l’ambiente ha delle ripercussioni concrete sulle vite degli individui, cosa che conduce alla produzione di significati, la prospettiva adottata esalta gli aspetti transazionali del medesimo. Inoltre, esso incarna le psicologie di coloro che vi risiedono, non solo perché conferisce significati ed identità, ma anche perché consente di determinare le persone da un punto di vista culturale, sociale ed economico.

Dato il suo oggetto di indagine, la psicologia ambientale è stata principalmente una psicologia dello spazio, tuttavia, in tempi più recenti, gli studiosi di questo settore hanno esteso le loro analisi anche alle comunità e alle problematiche ad esse connesse. In questo contesto sono rilevanti gli studi sulla sostenibilità che cercano di promuovere i comportamenti ecologici, nonché una gestione consapevole (ovvero intenzionalmente attenta) delle risorse naturali.

Attualmente, in Italia la psicologia ambientale è ancora poco conosciuta e rimane confinata in piccoli centri (il principale ha sede a Roma) che operano a livello internazionale. Tuttavia, l’attenzione agli aspetti multidisciplinari e la rilevanza dei temi trattati dovrebbero portare ad una maggiore considerazione ed ad un ampio sviluppo in un prossimo futuro.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Baroni, M. R. (2008). Psicologia ambientale. Il Mulino, Bologna.
  • Koger, S. M., Winter, D. D. (2010). The Psychology of Environmental Problems: Psychology for Sustainability. Psychology Press, New York.
  • Moser, G., Uzzell, D. (2003). Environmental Pychology. In: T. Million, M. J. Lerner (Eds.), “Comprehensive handbook of psychology” (Vol. 5, pp. 419-45), Personality and Social Psychology, John Wiley & Sons, New York.
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