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Eroina: la storia, gli effetti e le differenti tipologie della sostanza – Introduzione alla Psicologia

L' eroina provoca vari effetti tra i quali il rush, che ne induce alla costante ricerca, creando dipendenza. In caso di overdose può essere letale.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 12 Ott. 2017

L’ eroina provoca, in coloro che la assumono regolarmente, diversi effetti tra i quali il più noto, e anche il più appetibile, è un senso di euforia, detto rush, che induce gli eroinomani alla costante ricerca della sostanza.  L’uso abituale della stessa provoca dipendenza e assuefazione. In caso di overdose, senza un immediato intervento medico, il rischio di morte è elevato.

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

 

L’ eroina, stupefacente estremamente potente, deriva dalla morfina, principale alcaloide estratto della pianta del papavero da oppio, Papaverum somniferum. L’ eroina, pertanto, è un oppiaceo, ovvero un derivato dell’oppio

L’ eroina provoca, in coloro che la assumono regolarmente, diversi effetti tra i quali il più noto, e anche il più appetibile, è un senso di euforia, detto rush, che induce gli eroinomani alla costante ricerca della sostanza. L’uso abituale della stessa provoca dipendenza e assuefazione. In caso di overdose, senza un immediato intervento medico, il rischio di morte è elevato.

Eroina: origine del nome

Il termine eroina deriva dalla parola tedesca “heroisch”, che significa “eroico”, “potente” o “valoroso”. Tale termine fu usato per definire questa sostanza riconosciuta come un analgesico più efficace della morfina. Chimicamente è definita diacetilmorfina o diamorfina. Nel gergo dei tossicodipendenti, l’ eroina è conosciuta anche con i termini di “skag” e”junk”.

Storia dell’ eroina

Nel 1874 in Germania, Alder Wright, ricercatore britannico, riuscì a sintetizzare chimicamente dall’oppio una nuova sostanza: l’ eroina. Questa scoperta, però, ebbe poco successo e per quasi un ventennio non se ne parlò più poiché alcuni farmacologi, dopo avere sperimentato la molecola sulla rana e sul coniglio, ne decretarono l’inutilità clinica e così la diacetilmorfina, o eroina, cadde nel dimenticatoio.

Il 21 agosto del 1897 il chimico della Bayer, Felix Hoffmann scoprì che il processo di acetilazione degli alcaloidi naturali poteva originare composti meno tossici e più attivi, ovvero nuove molecole, più costose e redditizie del prodotto originale. Il successo dell’ eroina, però, è legato anche al suo nome, Heroin, che suggerisce l’idea dell’invincibilità e della grandezza.

Inoltre, tra il 1899 e il 1905 vennero pubblicati 180 lavori clinici sull’ eroina che includevano almeno 10.000 pazienti. Nessuno, però, parlava di dipendenza iatrogena probabilmente perché l’ eroina era somministrata in piccole dosi. Dopo alcuni anni dalla sua introduzione sul mercato clinico l’ eroina fu usata per le patologie respiratorie, per l’angina pectoris, l’insufficienza miocardica, l’aneurisma aortico, la disfagia, il cancro dello stomaco, l’influenza, la sclerosi multipla, le malattie ginecologiche (tamponi impregnati di eroina), il parto, la ninfomania e la narcosi. Nel 1899 la Bayer esportava l’ eroina in ventitré paesi.

Fino al 1913 la produzione annuale era limitata ad una tonnellata. Nel 1921 il Congresso medico riconobbe la pericolosità delle droghe ed emanò il Dangerou0s Drugs Act (legge contro le droghe pericolose). Questa nuova legge rese illegali gli acquisti di droghe da banco (non richiedenti prescrizione medica). Oggi l’uso medico dell’ eroina è legalmente autorizzato solo in Inghilterra, Belgio, Canada, Irlanda, Malta e Svizzera.

Tipi di eroina

Esistono diversi tipi di eroina che si differenziano per la qualità, per il tipo di impurità che presentano e per le sostanze da taglio che sono state aggiunte durante o dopo la produzione. I tipi più comuni sono l’ eroina bianca e l’ eroina base (Brown sugar).

L’ eroina bianca è un cloridrato di diamorfina ed è prodotta in Birmania, Laos e Thailandia. È la più pura tra quelle esistenti nel mercato ed è chiamata anche eroina nº 4 perché richiede 4 processi di raffinazione contro i 3 dell’ eroina base (brown sugar). Il quarto processo, la trasforma in sale (cloridrato), la rende molto più pura e maggiormente solubile in acqua. Questa fase di produzione è molto delicata e pericolosa poiché avviene attraverso l’ausilio di eteri, soggetti a esplodere con facilità.

L’ eroina bianca, essendo un sale, brucia con maggiore facilità dell’ eroina base ed i suoi effetti sono quindi notevolmente smorzati se è fumata. Per la sua facile solubilità nell’acqua, non sono richiesti agenti chimici per scioglierla come acido citrico, acido ascorbico, limone o aceto. È invece necessario mischiarla con l’acqua e scaldarla per disperderne le impurità.

L’ eroina base è un alcaloide, è detta anche diamorfina base e brown sugar, è meno pura dell’ eroina bianca e viene prodotta principalmente in Iran, Pakistan, India, Nepal e, soprattutto, in Afghanistan. Essa è chiamata anche eroina nº 3 perché richiede 3 processi di raffinazione. L’ eroina base, che presenta un colore marrone, non è un sale come quella bianca, e di conseguenza non è facilmente solubile in acqua. A parità di quantità consumata, la bianca è molto più forte rispetto alla base, che invece brucia a temperature più basse e può essere fumata con minore dispersione. L’ eroina base è prodotta con maggiore facilità e non richiede tutti gli accorgimenti necessari per produrre la bianca.

Per le iniezioni, l’ eroina base non si scioglie facilmente e ha bisogno di essere scaldata insieme all’acqua per un lasso di tempo adeguato. Per diventare un sale e sciogliersi deve essere inoltre mischiata con un agente chimico come acido citrico, acido ascorbico, limone o aceto in quantità adeguate per non causare danni alle vene. I primi due sono più puri e procurano meno effetti collaterali, mentre limone e aceto spesso contengono batteri come la candida che possono procurare endocardite e endoftalmite. Per le sue caratteristiche è quindi più adatta ad essere fumata, un tipo di consumo molto diffuso nel mondo che riduce i pericoli di overdose. Per evitarne la dispersione, i fumatori la consumano pura mettendone una linea su una stagnola che è scaldata lentamente aspirando il fumo con una cannuccia o una banconota arrotolata.

Esistono anche altri tipi meno diffusi, come l’ eroina Rosa, proveniente dalla Malesia, nota come Penang PinK; la Cobret, forma di eroina tagliata con degli additivi che permettono alla sostanza di fondere se scaldata su di un foglio di alluminio con una fiamma, vaporizzare e poi inalata.

Modalità d’assunzione

L’ eroina può essere assunta in diversi modi:

  • iniettata
  • inalata o aspirata
  • fumata.

Il metodo d’assunzione più diffuso è l’iniezione, chiamata “buco” o “pera”. L’ eroina in polvere è fatta sciogliere in un cucchiaino d’acqua calda con l’aggiunta di un agente chimico. In seguito, il liquido è filtrato, per eliminare residui solidi, e iniettato per via endovenosa, o intramuscolare, con una siringa da insulina. L’ eroina può esser anche sniffata o fumata sotto forma di polvere, oppure bruciata su una lastra per inalarne i fumi. Queste modalità d’assunzione sono scelte per evitare i rischi di infezione legati alle iniezioni, ma anche nell’errata convinzione che conducano meno facilmente alla dipendenza dalla sostanza. In ogni caso, l’iniezione endovenosa produce maggior intensità e un rapido raggiungimento dell’euforia (da 7 a 8 secondi), mentre l’iniezione intramuscolare produce un inizio relativamente lento dell’euforia (da 5 a 8 minuti). Invece, se inalata o fumata, l’effetto più forte si ottiene generalmente fra i 10 e i 15 minuti.

Dosaggio

La quantità di una singola dose di eroina può variare molto in funzione di chi la assume; poiché questa droga genera da subito sia assuefazione che tolleranza, i consumatori sono portati ad aumentare gradualmente, e inevitabilmente, il dosaggio. Inizialmente una dose media è di circa 5-15 mg. I consumatori abituali arrivano ad assumere dosi di 100 mg due-tre volte al giorno, per un totale di 250-300 mg. Una dose di 100 mg per un consumatore non assuefatto può risultare fatale.

Sostanze da taglio

Bisogna sempre tenere in considerazione che l’ eroina venduta in strada contiene basse dosi di principio attivo perché è tagliata con diverse sostanze al fine di implementare il volume e quindi migliorare i guadagni. In base alle sostanze da taglio utilizzate è possibile individuare due tipi di eroina: la tipo 1 che contiene il 50-70% di eroina e il 50-30% di caffeina , la tipo 2 contiene il 50-70% di eroina, il 30-45% di caffeina e il 0.5-10% di stricnina. Spesso passando dal produttore al consumatore l’ eroina subisce diluizioni con sostanze diverse, tanto che le dosi vendute per strada contengono solo il 10 o il 20% di sostanza originale.

Gli effetti dell’eroina

L’eroina dopo aver attraversato la barriera ematoencefalica perde uno o entrambi i gruppi acetilici per deacetilazione trasformandosi in morfina o in 3-monoacetilmorfina se perde il gruppo in posizione 6 o in 6-monoacetilmorfina se perde il gruppo in posizione 3.

Gli effetti dell’ eroina si dividono in fasi e dipendono dalla modalità di assunzione della droga.

Le fasi, dunque, dall’assunzione della sostanza sono le seguenti:

  • Nel giro di qualche minuto si ottiene un’estasi pari quasi ad un orgasmo che si diffonde a tutta la muscolatura del corpo, si ha confusione mentale e generale, senso di calore frequente anche dopo l’effetto, sudorazione fredda, mancamenti, talora vomito e nausea, bradicardia, dispnea e analgesia.
  • Dopo circa 20 min i legami associativi sono più lenti, il pensiero rallenta e perde un senso logico; l’umore è euforico o disforico e le percezioni temporali sono largamente alterate: le ore sembrano minuti, i minuti secondi.
  • Dopo circa un’ora compare il picco massimo dell’effetto: la mente raggiunge una sensazione di pace, il corpo è anestetizzato da un incondizionato senso di piacere misto ad un’esaltazione interiore. Il consumatore tende ad isolarsi per godere a pieno questa sensazione e ogni tipo di problema tende ad essere dimenticato.

Invece, se è iniettata per via endovena, l’ eroina provoca un caratteristico flash euforico della durata di circa 30-60 secondi, dovuto al rapido superamento della barriera ematoencefalica e l’immediata saturazione dei recettori oppioidi.

L’Euforia o “rush” o “high” è uno dei motivi che rendono l’ eroina una sostanza che crea dipendenza. Il rush è simile all’orgasmo e dura da alcuni secondi a un minuto. Passato il rush iniziale, lo stato che segue è di semi-vigilanza. In questo stato si verifica un distacco dalla realtà (being on the nod), e un effetto sedativo sul sistema nervoso centrale, si sperimenta una sensazione di piacevole pesantezza, come se il corpo fosse avvolto nell’ovatta. La coordinazione e la concentrazione sono ridotte e l’eloquio è confuso e lento. Le funzioni mentali sono annebbiate per alcune ore dopo la dose. Si ottiene, dunque, uno stato di forte benessere, un’estrema tranquillità interiore o una profonda soddisfazione.

Effetti a breve termine

L’ eroina rallenta l’attività del sistema nervoso centrale, si ha: sonnolenza, respiro profondo e rallentato, diminuzione della pressione arteriosa e ridotta frequenza cardiaca. È inoltre probabile che si manifestino anche gli altri sintomi: miosi (restringimento delle pupille), xerostomia (secchezza delle fauci), soppressione del riflesso della tosse, nausea, vomito, sudorazione, prurito, ridotta libido.

Effetti a lungo termine

Gli effetti a lungo termine derivanti dall’ uso di eroina posso essere devastanti, soprattutto se si abusa della droga senza richiedere un aiuto. La dipendenza genera conseguenze fisiche, mentali e sociali. Nel lungo periodo l’ eroinomane sviluppa una pluralità di problemi fisici che comprendono: grave immunodeficienza, esposizione a tutti i tipi di malattie infettive (HIV/AIDS, TB, epatite B e C); disturbi epatici, respiratori e cardiaci; collasso venoso, gravi ascessi cutanei, trombosi venosa; stipsi cronica; irregolarità mestruale e infertilità nelle donne, impotenza negli uomini; malsane abitudini alimentari, perdita di peso; forti disturbi emotivi e cognitivi.

La Dipendenza fisica

L’ eroinomane sperimenta velocemente la dipendenza fisica, caratterizzata dall’aumento della tolleranza alla droga e la comparsa della sindrome da astinenza. La tolleranza è definita come una crescente necessità nel tempo di dosi più elevate di droga per ottenere l’effetto euforico desiderato. Questo significa che il fisico si abitua agli effetti dell’ eroina. Infine si giunge a un punto in cui l’effetto euforico scompare, ma il fisico si è abituato alla presenza della droga nel suo sistema e ne ha bisogno per poter funzionare normalmente. I sintomi da astinenza compaiono con l’interruzione della regolare somministrazione di eroina.

La dipendenza psicologica si manifesta, inceve, con pensieri ricorrenti (pensiero desiderante), desiderio costante di assumere la sostanza (craving) seguito da umore negativo. Il comportamento del paziente è spesso irrazionale, poiché volto solo al raggiungimento dello scopo, ovvero la sostanza. Questo comportamento scompare dopo aver assunto la sostanza e una volta finiti gli effetti il circolo vizioso ricompare.

Astinenza da Eroina

L’ astinenza da eroina può presentarsi quattro-sei ore dall’ultima dose, quando si inizia a sentire irritabilità e tensione poiché la quantità di droga diminuisce nell’organismo. L’astinenza fisica può durare fino a 12 giorni, con una media del picco di intensità al quarto giorno e un’attenuazione al nono. Nonostante non sia di norma pericolosa per la vita, è una condizione dolorosa e molto stressante, tale da rendere difficile per molti liberarsi dalla dipendenza.

I sintomi comuni da astinenza fisica comprendono: midriasi (dilatazione delle pupille), forte dolore muscolare, del rachide, delle gambe e delle articolazioni; nausea e vomito, crampi allo stomaco, dissenteria, brividi e pelle d’oca, sudorazione, rinorrea, lacrimazione oculare, sbadigli; estrema irrequietezza e insonnia. Gli spasmi muscolari agli arti inferiori inducono a scalciare. I movimenti scalcianti delle gambe sono un sintomo molto tipico dell’astinenza da oppiacei. I sintomi psicologici comprendono ansia, disforia, depressione, insopportabile craving di eroina. In una settimana, con l’attenuarsi della maggior parte dei sintomi da astinenza, il paziente sperimenta di solito debolezza residua e dolore emotivo caratterizzati da un senso di colpa e vergogna. I disturbi tipici sono: frequenti sbalzi di umore, irritabilità, disturbi del sonno, sudorazioni notturne. L’ astinenza mentale o emotiva dall’eroina dura poche settimane. La sofferenza emotiva è spesso talmente importante da essere considerata la causa più comune di ricaduta.

Segni in chi abusa di eroina

Le persone dipendenti dall’ eroina mostrano una serie di sintomi facilmente riconoscibili: senso di stanchezza persistente, ferite da iniezione, infezioni cutanee da iniezione, respiro affannoso, vomito, nausea, costrizione della pupilla, difficoltà nel parlare o nello scandire le parole, disorientamento, deficit di memoria, progressivo distacco dai familiari e dagli amici di più vecchia data, perdita di interesse verso il futuro, trascuratezza della propria igiene personale, trascuratezza della propria immagine e mancanza di disciplina.

Overdose e cause di morte

L’ overdose indica l’assunzione eccessiva di una determinata sostanza stupefacente.
Se non trattata in tempo, l’overdose da eroina è fatale. Nella maggior parte dei casi, la morte sopraggiunge per marcata depressione respiratoria che si manifesta con arresto del respiro e/o arresto cardiocircolatorio. Il trattamento previsto in caso di overdose da eroina consiste, di solito, nella somministrazione degli antagonisti oppioidi naloxone o naltrexone.

 

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

Sigmund Freud University - Milano - LOGORUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Durrant, R., e Thakker, J. (2003). Substance use and abuse: cultural and historical perspectives. Thousand Oaks (CA): Sage.
  • Malizia, E., Borgo, S. (2006). Le droghe. Roma: Newton & Compton.
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